Los Angeles anni trenta. Una donna torna dal lavoro e non trova più il suo bambino. Inizia così il calvario e una guerra personale contro una polizia corrotta che, per salvare la faccia , le restituisce un ragazzino che non è suo figlio. Il vero dramma è che questa storia è vera. L'altro dramma è che la protagonista è una donna. Christine Collins, questo il suo nome, affronta con coraggio non solo il suo dolore, ma anche un mondo maschile ottuso e corrotto che è intento solo a salvaguardare i propri privilegi. Christine è accusata di essere pazza e per questo chiusa in un manicomio dove la sventurata ritrova donne come lei, sane di mente, ma colpevoli , per esempio, di aver denunciato un marito violento o, peggio ancora, un poliziotto. E mentre gli uomini si affannano a difendere la loro ridicola posizione sociale si perde tempo prezioso per cercare lo scomparso. Costumi e fotografia perfetti, credibilità convincente dei personaggi; se guardate su internet i veri protagonisti della storia sono uguali agli attori scelti. Unica nota stonata la protagonista, Angelina Jolie, troppo bella, troppo sensuale anche senza volerlo, per impersonare una mamma anonima.
Oggi è la giornata contro la violenza sulle donne: in Italia, è bene ricordarlo, muoiono centinaia di donne all'anno per mano di amanti, mariti, ex compagni ecc. Un bollettino di guerra, che in questo mondo di uomini, passa come una notizia di cronaca rosa. Nelle prima pagine dei giornali, gli affari degli uomini, la loro corsa al potere, la loro avidità, nelle ultime le donne uccise. In America si sta avendo un forte aumento delle morti rosa: i reduci dell'Iraq ritornano a casa e sfogano la loro rabbia, per un'altra guerra inutile, sulle donne.
1 commento:
Come dici tu oggi è la giornata della violenza sulle donne,dati drammatici che continuano e sono continuamente in aumento. La maggior parte delle violenze avviene in famiglia,cosi' quello che dovrebbe essere il rifugio diviene la trappola,solo poche donne hanno il coraggio di fare una denuncia,ma se viene denunciato solo uno per cento viene condannato,mentre cosi' la vittima vede il pericolo aumentare. Anche in questa circostanza la nostra norma giuridica si mostra inadeguata. Per una volta mi unisco al tuo scoramento Graziella,mando un saluto ed un augurio a tutte le donne per un futuro piu' giusto.
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