Ogni notizia, qualunque cronaca, contiene un elemento di distrazione, un fattore che alimenta la deconcentrazione sul contenuto del fatto. La protesta degli indignati è la premessa di una possibile rivoluzione (i focolai fanno divampare sempre un incendio) contro un numero ristretto di persone che gestiste l’economia e quindi il potere di questo mondo. Ma come gettare acqua su queste fiammate di protesta? Semplice: si sposta l’attenzione di tutti su una “prevedibile” violenza di poche centinaia di persone, così tutti parlano solo di quello. I mass media si compiacciono e propongono sempre le stesse immagini di incappucciati che rompono, incendiano, aggrediscono. In realtà nessuno vuole fermarli, nessuno vuole sapere veramente chi sono, se ciò accadesse tutti dovrebbero chiedersi veramente perché sfilavano, in molte città, migliaia di persone pacificamente indignate.
lunedì 17 ottobre 2011
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1 commento:
Le immagini di violenza riempiono gli spazi dell'informazione, tutti uguali, persino la foto in prima pagina, di quel giovane romano preso oggi dalle forze dell'ordine, con i suoi 24 anni a lanciare un estintore, oggetto che porta con se una sfortuna pazzesca, basta andare alla memoria di Genova e del giovane Giuliani che anche lui munito di estintore assaltava il Defender dei carabinieri, con dentro il milite Placanica che lo freddava. Il clima oggi è pesante, chi come me vive da oltre mezzo secolo ricorda gli anni 70, poi la lotta armata, i cattivi maestri e le Brigate Rosse, con la scia di sangue. Confesso che due inverni fa avevo previsto l'inizio di una mobilitazione popolare, ma non è accaduto assolutamente nulla, poi l'aspettavo per lo scorso inverno, ma nulla neppure allora, fatto salve le manifestazioni contro i tagli della Gelmini. Ora la questione cambia. Le persone si stanno impoverendo, lavoro poco, stipendi che perdono valore ad ogni giorno, lo spettro di una crisi di proporzioni non quantificabili prende piede, entra nelle case di ognuno di noi, e la miseria se colpisce dentro casa tua fa paura, per questo forse l'inverno che verra' sara' di lotta, ma non fatta dal figlio del dirigente della banca d'Italia che si maschera da Black Block, scende a devastare, poi torna e sale nel suo lusso abituale, appunto di figlio di categoria stra tutelata, ma fatto dalla gente onesta e comune, che scende per chiedere il proprio diritto all'esistenza, e chiede anche una nuova gestione della politica, basta con questi figuri, basta con i loro privilegi, altrimenti saranno sempre piu' chi legittima la violenza come forma di lotta, abbiamo gia' dato con gli anni di piombo, ora serve una svolta, verso la legalita', ma da parte di tutti, per primi la nostra classe dirigente. Saluti a GRAZIELLA.
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