Il filo conduttore del film "Bella addormentata" di Marco Bellocchio è la triste vicenda di Eluana Englaro che, qualche anno fa, divise gli italiani sulla scelta dell'eutanasia. Difficile stabilire cosa sia giusto, impossibile trovare un punto d'incontro tra laici e cattolici. Rispettare la libertà personale oppure la sacralità della vita? Ci sono delle domande piu grandi di noi. Il film si snoda tra le vicende di vari personaggi: una madre (Isabelle Huppert) che trasforma in un tempio la casa dove sua figlia, in coma, vive solo grazie a dei macchinari, una ladra eroinomane, due ragazzi che s'innamorano pur avendo idee diverse sull'eutanasia quasi a confermare la potenza dei sentimenti che travalica le diversità, il politico (Tony Servillo) che ha vissuto in prima persona il dramma di una scelta dolorosa. I personaggi si muovono in un'Italia che viene descritta con le immagini dei telegiornali; un'Italia isterica, eccitata dai media, con le facce vere dei politici, primo fra tutti Berlusconi. La cronaca si amalgama con la fantasia. Il genio della regia si riconosce nella scena dei deputati immersi in una vasca con le teste galleggianti sull'acqua vaporosa che si augurano che Eluana muoia, prima che siano costretti a votare, cioè a decidere, in merito al decreto d'urgenza che doveva contrastare la volontà del padre della donna in coma. Ricordano vecchi ippopotami immobili nel fango della loro pochezza.
giovedì 27 settembre 2012
domenica 23 settembre 2012
martedì 4 settembre 2012
"Profumo"... di chiuso
Oggi si gioca per il terno al lotto. I test di accesso all'università sono iniziati. L'istruzione non è piu un diritto, non è piu un bene comune. Propongo di far sostenere la stessa prova, nelle stesse stressanti condizioni degli studenti e senza nessun privilegio, anche ai nostri politici e a chi da decenni detiene il potere (di casta) nelle università. Vediamo quanti di loro restano seduti sulle loro comode poltrone.
La Stampa
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