Gli occhi di Valeria Golino sono la vera macchina da presa
del film. Occhi che ti accompagnano in una Napoli in bianco e nero, buia e
barocca, sospesa tra il bene e il male, cosi com’è nella realtà. Occhi di una
donna racchiusa in un’esistenza grigia che lotta per riscattarsi dalle sue
paure, legate a un’infanzia infelice e a
un marito violento. Ci riuscirà, a fatica, grazie all’amore per i suoi figli e
al suo lavoro. Primissimi piani sui
volti della gente, sulle rughe, sui colletti delle camice, sulle mani, raccontano
una umanità che ogni giorno fa i conti con le sue paure, cosi diverse e
personali ma che hanno in comune la
paura di vivere.
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