Pubblico la risposta del Parlamento Europeo ( Divisione Posta Cittadini ) in seguito alle mie numerose segnalazioni sul problema dei rifiuti in Campania
Gentile Signora,
riscontro il messaggio elettronico trasmesso al Parlamento europeo con la sua richiesta di aiuto per il problema dei rifiuti a Napoli e in Campania.
Nel mese di giugno 2007 la Commissione europea ha avviato un procedimento di infrazione contro l'Italia a causa della cronica crisi dei rifiuti che colpisce Napoli e il resto della regione Campania. Nella lettera di costituzione in mora - prima fase del procedimento di infrazione - la Commissione ha anche chiesto informazioni sui provvedimenti eventualmente presi per proteggere la salute umana e l'ambiente nella regione. Nella prima lettera di richiamo la Commissione ha ritenuto che l'Italia non abbia rispettato i suoi obblighi ai sensi della Direttiva quadro 2006/12/CE sui rifiuti, in quanto non ha creato una rete adeguata d'impianti di smaltimento in grado di assicurare un elevato livello di protezione dell'ambiente e della salute pubblica nella regione. Il governo italiano ha reagito adottando un decreto legge che prevede misure di emergenza per la regione, tra cui l'apertura di quattro nuove discariche. Tuttavia, la Commissione ha concluso che il decreto legge offre solo una soluzione parziale. In particolare, il decreto non prevede un approccio sistematico e la soluzione di una crisi imputabile all'incapacità delle Autorità italiane di creare una rete adeguata d'impianti di smaltimento dei rifiuti in Campania.Nell'ottobre scorso la Commissione ha inviato all'Italia un'ulteriore lettera di messa in mora in cui, oltre alle carenze già segnalate, si sottolineava anche la mancanza in Campania del piano di gestione dei rifiuti previsto della Direttiva. Il piano di gestione dei rifiuti della regione è stato adottato più di dieci anni fa, ma mai correttamente applicato. Anche se l'Italia ha già adottato alcuni provvedimenti per affrontare l'emergenza rifiuti nella regione (ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3639 dell'11 gennaio 2008), la Commissione ha ritenuto necessario inviare all'Italia un ultimo richiamo scritto. Questo significa che l'Italia sarà deferita alla Corte di giustizia delle Comunità europee se non provvederà rapidamente a conformare i predetti provvedimenti alla normativa UE in materia. Vista l'urgenza e la gravità della situazione, la Commissione ha dato un mese di tempo all'Italia per rispondere anziché i due mesi abituali. L'articolo 226 del Trattato conferisce alla Commissione - in quanto istituzione che vigila sul rispetto e l'applicazione della legislazione comunitaria da parte degli Stati membri - la facoltà di procedere nei confronti di uno Stato membro che non adempie ai propri obblighi. Conformemente all'articolo 228 del Trattato, la Commissione può chiedere alla Corte di giustizia di infliggere sanzioni pecuniarie allo Stato membro interessato. Il testo completo del Comunicato stampa IP/08/151 della Commissione in data 31 gennaio 2008, da cui è tratto il testo succitato, è consultabile al sito seguente:
http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/08/151&format=HTML&aged=0&language=IT&guiLanguage=en
La Direttiva 2006/12/CE del 5 aprile 2006 sui rifiuti è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale CE L 114 del 27.4.2006.
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/site/it/oj/2006/l_114/l_11420060427it00090021.pdf
"La situazione allarmante dei rifiuti in Campania" è stata oggetto di discussione alla seduta plenaria del Parlamento europeo del 15 gennaio 2008 con il Commissario Stavros Dimas, responsabile per l'ambiente. Egli ha dichiarato che "un nuovo piano di gestione dei rifiuti non deve rimanere sulla carta come in passato, ma dev'essere rigo rosamente attuato". Rispondendo alle richieste dei deputati italiani intervenuti nel dibattito, ha indicato che spetta agli Stati mettere in atto le soluzioni.La ringrazio per l'attenzione rivolta al Parlamento europeo e con l'occasione le porgo i miei più distinti saluti.