domenica 1 febbraio 2009

L'inferno è già qui (un anno dopo)

Un anno fa, in piena emergenza rifiuti in Campania, inaugurai questo blog.
Volevo arginare il dolore e la rabbia impotente, sedimentati in molti anni dentro di me, volevo capire. Ho scattato centinaia di foto; ogni sacchetto di rifiuto mi sembrava così fondamentale da non poter fare a meno d'immortalarlo con la mia digitale, sembrano tutti uguali ma non è cosi. Ho letto quasi tutti i libri scritti sull'argomento. Oggi, con la consapevolezza di una terra avvelenata, avendo qualche elemento in più per tirare le prime somme, tristemente devo ammettere che, a volte, "le vie del Signore sono cosi ovvie" che ci ostiniamo a non vederle. Qui in Campania, come in Palestina o in Israele, come durante la violenza su una donna, si tratta "solo" di questo: di miserabili miserie umane.
Vi riporto il mio primo post, un anno fa:
La spazzatura per le strade è la punta dell’iceberg.
L'iceberg è sotto terra.
Sono i rifiuti tossici che hanno ammassato, nella mia terra , per anni.
E’ il silenzio imperdonabile dei politici.L’indifferenza dei cittadini.
E’ il denaro che ha fatto arricchire molte industrie del nord e del sud.
E’ la rabbia di chi ha sempre saputo.
E’ il dolore di chi non ha mai avuto voce.
E’ la disperazione di chi vede morire gli amici per cancro.
E’ la frutta e la verdura che non puoi più mangiare.
L’icerbeg è l’informazione che tace.
E’ solo questione di tempo.
Appena finiranno qui, inizieranno con altre regioni.
Con o senza la camorra.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

La Camera ha bocciato la mozione per le dimissioni di NICOLA COSENTiNO, sottosegretario all’Economia, accusato da sei pentiti del clan dei Casalesi e indagato per camorra dalla Dda di Napoli.
Bocciata per le astensioni e le fughe di molti parlamentari Pd.
L’iceberg affonda le sue radici anche in parlamento.
Rabbia e dolore degli onesti impotenti non riusciranno a fermarli, ed è già caso fortunato sopravvivere a fiamme, fumi, suffumigi, aerosol... un miracolo superare un’influenza.

Maria Grazia Mazzoni ha detto...

@ectobius
A Cosentino avrei voluto dedicare un post ( e non è escluso che lo faccia) ma sono sempre bloccata perchè....poi te lo spiego...
L'iceberg ha le sue radici dentro di noi, non in Parlamento.

ghetti marco ha detto...

Graziella, in parte l'iceberg puo' avere radici anche dentro di noi, ma se come dice Lucia Annunziata, "noi dobbiamo indirizzare il pensiero", come si dice frase dal sen fuggita, allora andiamo a distribuire bene le responsabilita'. Noi magari che non cerchiamo la verita' fino in fondo, che siamo anche un poco menefreghisti, ecc.. MA LORO, informazione che ci fa' vedere solo cose belle, nascondendo ogni notizia che servirebbe a farci capire, politici di ogni colore, collusi con ogni affare losco che si presentano come fossero gli specchi dell'onesta'. Noi in buona parte siamo vittime, ma ci fanno credere sempre piu' che siamo anche la causa. Un grande saluto a tutti voi.

Maria Grazia Mazzoni ha detto...

caro Marco
ognuno ha le proprie responsabilità. Partire da noi non vuol dire giustificare gli altri, o ridimensionare le colpe degli altri. La mia è una generazione che ha sognato i cambiamenti (c'è una generazione che non lo ha fatto??): le donne, i diritti, l'ambiente...ecc. Oggi guardo con orrore certi miei coetanei che parlano ancora di cambiamenti e poi hanno i figli firmati da capo a piedi, votano per persone che non hanno piu un briciolo di ideali solo perchè gli conviene, vivono in una città distrutta e dicono che va tutto bene....i loro bisogni inutili si moltiplicano giorno dopo giorno e dei loro ideali non c'è piu traccia. E poi inorridiscono davanti alle leggi ingiuste....c'è qualcosa di stonato...Ecco tutto.

Anonimo ha detto...

Ciao Graziella,
sono d'accordo con te.
Cari saluti.
Giulia

Anonimo ha detto...

Quando penso alla rappresentanza in Parlamento, mi viene sempre in mente quello che ne pensava Churcill: il Parlamento è formato da un dieci per cento che è il meglio di un paese; da un altro dieci per cento che è il peggio del paese; l’ottanta per cento è il paese.
E il paese siamo noi! Questo è vero, ma quando si parla di responsabilità il discorso si fa fluido, si diluisce e ci si perde.
Siamo responsabili anche noi che ci poniamo in posizione critica e dialoghiamo in questo blog? Noi che viviamo quest’epoca come una tragedia? Borsellino e tanti altri credevano nello Stato, nella legge , si batteva contro le mafie e un giorno, andando a trovare la madre, incontrò la sua atroce fine.
La responsabilità! Bell’argomento per una società massificata, disarticolata, dove la massa non è più concentrazione di individualità in vista di uno scopo, ma è fatta di singoli soggetti conformisti, omologati funzionari di un sistema a cui sono indotti a dare il consenso.
Ha ragione Marco quando afferma che “noi in buona parte siamo vittime, ma ci fanno credere sempre più che siamo anche la causa”.
Siamo le vittime di una manipolazione omologante cui contribuiscono in modo massiccio i mezzi di comunicazione di massa, potentissimi da condizionare il modo di fare esperienza condizionando la formazione delle individualità. Non si fa più esperienza in contatto con il mondo, ma con la rappresentazione di un mondo virtuale di uguali che condiziona giudizi e comportamenti in un monologo collettivo.

Maria Grazia Mazzoni ha detto...

"Voi giovani avete un unico dovere: quello di razionalizzare il senso di imbecillità che vi dànno i grandi, con le loro solenni Ipocrisie, le loro decrepite e faziose Istituzioni. Purtroppo invece l’enorme maggioranza di voi finisce col capitolare, appena l’ingranaggio della necessità economica l’incastra, lo fa suo, l’aliena. A tutto ciò si sfugge solo attraverso una esercitazione puntigliosa e implacabile dell’intelligenza, dello spirito critico.» P.P.Pasolini

Anonimo ha detto...

E' morto Giuseppe Gatì per incidente sul lavoro. Aveva contestato sgarbi lo scorso dicembre grigando "VIVA CASELLI. VIVA IL POOL ANTIMAFIA". Fu trattato come un delinquente per questo suo civilissimo e responsabilissimo gesto in terra stuprata.
Un altro onesto di Sicilia da dimenticare!

ghetti marco ha detto...

Mi sono guardato il video, dove Giuseppe Gati contesta Sgarbi, mentre scorreva e si vedeva l'agente che lo spintonava con la folla attorno, mi è venuto subito in mente il libro di don Lorenzo Milani "l'obbedienza non è piu' una virtu'", libro che parla come credo tanti sappiano dei capellani militari che vanno alle guerre. Le persone presenti a mio avviso dovevano togliere il giovane dalle grinfie dei "supposti" agenti che rappresentano le istituzioni. Ma quali istituzioni? Quelle dei pregiudicati, dei condannati, degli Oreste Dominioni, che solo per essere stato uno tra i tanti avvocati di Berlusconi ora presiede le camere penali? Questi non rappresentano nulla. I cittadini si devono ribellare. GET UP,STAND UP, diceva Bob Marley, credo che sia giunto il momento.
P.S. Per non farci mancare nulla, se vi annoiate datevi agli incendi dei barboni (clochard?),tanto poi vi lasciano fuori, se lo fanno a Rimini lo faranno pure altrove. Un tristissimo saluto.

Anonimo ha detto...

anch'io ho guardato il video del povero Giuseppe e ho pensato la stessa cosa....come si fa a non reagire?

Anonimo ha detto...

“I cittadini si devono ribellare!”.
Ma dove sono i cittadini? Gatì, che è già dimenticato? E tutti gli altri che addirittura hanno dato la vita e li abbiamo dimenticati? Dovrei ricordare almeno i nomi di tutti (e lo potrei perché non sono un esercito), ma non riesco a ricordali tutti, perbacco!
E ancora Marco si chiede: “ Ma quali istituzioni?”
Quali istituzioni! quando si vorrebbe istituire il reato di clandestinità e il ministro degli interni parla di “cattiveria”.
Ma sapeva quel che diceva?... questo signore che sarebbe istituzione? Sa che le parole sono pietre e parlare di cattiveria ora che si dà fuoco ai deboli indifesi, si rischia non solo di assolvere, ma anche di incitare. OSTERIA PADANA!... altro che ISTITUZIONE!
“Osteria padana” come birrerie di Monaco di Baviera dove nacque la barbarie del nazismo.
proidiu