lunedì 22 giugno 2009

Lezioni di Civiltà


Nel cuore del centro storico, piazza Cirillo, sede del Ginnasio. Aversa (CE)
Foto
L'Espresso

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma è proprio solo questione di inciviltà?

Ectobius

Maria Grazia Mazzoni ha detto...

per Ectobius
Si è solo questione di inciviltà.
Per non far gettare i rifiuti in quella piazza ci vorrebbe l'esercito 24 ore su 24 a sorvegliare la zona. E' chiaro che
l'inciviltà è anche dei politici che NOI ci siamo scelti. Alla fine tutto quadra.

Maria Grazia Mazzoni ha detto...

Questo commento mi è stato inviato oggi sul post "(in)Sicurezza sul lavoro"
Reputandolo interessante ve lo ripropongo in questo post più recente:
lalycdc....
sono un tecnico della prevenzione ambientale e nei luoghi di lavoro...dopo mille concorsi per asl ed enti vari, da 4 mesi lavoro in una cooperativa agricola, e mi occupo della messa in regola per la sicurezza delle aziende socie...
ora capisco la burocrazia italiana, e capisco che non si può lavorare...la sicurezza sul lavoro è importante, allora perchè le istituzioni non si impegnano a favorirla, incentivando campagne di promozione e aiuti economici per il rinnovo del parco macchine, piuttosto che complicare la questione con carta su carta???
chissà??
purtroppo this is Italy.....
ovvero QUESTA è L'ITALIA??

ghetti marco ha detto...

Per Insicurezza sul lavoro.
Non c'è da parte di nessun ente l'interesse a fare si che aumenti la sicurezza in agricoltura, chi lo dice mente sapendo di mentire. Il tutto ha una pura funzione di portare un poco di moneta alle esauste casse, di, sindacati che curano i corsi sulla sicurezza, coloro che hanno acquisito il diritto di fare le necessarie modifiche. poche ditte solo lo possono fare, quindi concorrenza nulla. La comunita' europea ti finanzia la rete antigrandine di carbonio, ma non ti da un centesimo per la messa a norma delle aziende, chiaro è l'intento. Costringere gli agricoltori con piccoli apezzamenti a scomparire, per fare come all'estero, apezzamenti molto grandi, in mano a pochi. Ma l'Italia è un paese a se, qui' non abbiamo apezzamenti molto grossi di terreno, non arriveremo facilmente ai livelli delle altre nazioni europee. saluti.

federico ha detto...

Quando penso alle nostre città e all’atavico problema dell’immondizia, lasciando da parte le pur importanti considerazioni sull’inciviltà dei cittadini, la negligenza degli amministratori locali, l’assenza dello stato, i corrotti interessi politici ed economici, il monopolio della criminalità organizzata, la complice rassegnazione di coloro che si professano giusti, nel prendere atto che l’esplosione della bomba “E” (ecologica), per una momentanea interruzione degli accordi mafia-istituzioni con tanto di indebita strumentalizzazione politica (non si butta niente), ha determinato una almeno apparente normalizzazione della situazione, nel vedere che nonostante ciò, in un momento così caldo, “devono” persistere situazioni come quelle prontamente denunciate dalla nostra Graziella, mi viene in mente una scena vista centinaia di volte, entrata sub liminalmente nella mia mente: ricordate di quei cartelli stradali, di solito extraurbani, con su la scritta “DIO C’E’”? qualcuno mi spiegò che la scritta indicava che in quella zona-città c’era chi forniva droga. Ebbene, io sto intendendo i segnali di inciviltà persistenti sul nostro territorio, nonostante tutto, quali messaggi subliminali indicanti: “la camorra c’è”. Nessuno sogni che le strade pulite, i lampioni in piedi, i cestini integri stiano ad indicare, al contrario, civiltà, rispetto delle leggi, libertà e tutti gli altri diritti del cittadino. In questi luoghi si è e si rimane schiavi di un potere che, oggi, possiamo affermare con certezza, essere legittimato tacitamente dallo Stato. Lo Stato siamo noi e il cerchio è chiuso.
Saluti Federico