Tutti meritatissimi i premi conferiti al film “ Martin Eden” di Pietro Marcello.
La vicenda del giovane Martin, tratta dal romanzo di Jack London del 1908, si sposta da San Francisco a Napoli. In fondo certe dinamiche “umane” sono uguali in ogni parte del mondo. La Napoli di inizio secolo è presentata come uno scenario sfumato, dietro la storia di Martin che salva la vita al giovane Arturo Orsini, il quale, per ringraziarlo, lo invita nella sua casa presentandogli i genitori, gli amici e la sorella Elena della quale Martin si innamora perdutamente. Le differenze culturali e di classe tra i due giovani sono così evidenti che Martin decide di colmarle mettendosi a studiare. Nei libri trova ogni giorno parole nuove, legge tutto quello che gli capita. Davanti a lui si apre un mondo nuovo e capisce che il suo sogno è quello di diventare uno scrittore. Lottando ogni giorno per sopravvivere in un mondo devastato dalla povertà, Martin lavora come un mulo e studia con passione e con un impegno costante che darà i suoi frutti.
Il film sembra non avere tempo: presente, passato e futuro confondono lo spettatore che guarda incantato immagini (molte sono originali) che evocano il fascismo ma anche il boom economico, la lotta di classe e la rivoluzione industriale. Anche la colonna sonora è frutto di contaminazione perché si passa da Teresa De Sio a Debussy con una mescolanza di generi musicali sorprendente e imprevedibile.
Imprevedibile come Martin, che è passionale, assetato di amore e di vita. Questa sua pienezza lo fa sentire sempre più estraneo rispetto ad un mondo spietato, che non fa sconti nemmeno al suo riscatto sociale. La costruzione del film crea, per me, un parallello con Napoli che sembra avere le sue stesse caratteristiche: voglia di riscatto, ribellione alle regole rigide e borghesi e l’amore come filo conduttore. Una città che è come Martin, piena di passione e intelligenza, bella e piena di amore ma che non riesce a trovare la strada per il suo riscatto. Anarchico anche da un punto di vista temporale questo film contiene mille spunti di riflessione. Una bella lezione di vita.
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