Ieri al Policlinico per una visita: corridoio strapieno di gente, sala di attesa semivuota, tutti accalcati davanti alle porte delle varie stanza perché il numeratore “ signò si blocca sempre”. Aspetti che la porta si apra e al primo camice bianco che vedi chiedi informazioni. “Signora ma questa prescrizione non va bene” allora insisto spiegando di essere già stata all’accettazione “signora io qui sto lavorando mica sto perdendo tempo!” Avrei voluto urlargli “io sto da due ore in un traffico infernale, con un caldo infernale, un’ora per elemosinare un parcheggio, un’altra ora di fila all’accettazione, un ora per capire che razza di inferno è la sanità pubblica e tu mi dici che stai lavorando” Mantengo la calma e provo a capire. “Signora le ricette sono due, per questa visita ne serve un’altra “. Un’altra che dice la stessa cosa delle due che avevo, in sostanza. Cosi mi dicono dopo aver percorso il lungo corridoio una decina di volte facendomi largo tra la gente. Allora chiedo di poter chiamare il mio medico curante che mi può spedire su posta elettronica la ricetta giusta. “ Le conviene non insistere il dottore che deve visitarla è…particolare” Intanto è quasi l’una, il corridoio si è svuotato, il caldo e la stanchezza si fanno sentire. Io sto li con il cellulare in mano, non so che fare. Parlo con la capo sala che con molta gentilezza mi convince a ritornare con la prescrizione giusta “ che vuole che le dica poteva visitarla anche con questa ricetta ma purtroppo quel medico è fatto cosi..”Sono due settimane che vado avanti indietro senza risolvere nulla. L’importante è che tutte le carte stiano a posto.La prossima volta voglio nascere in Svizzera. Non ci resta che sfogarci sui social
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento