mercoledì 26 dicembre 2018

Aversa tra le 100 mete turistiche d'Italia (?) Giornata di santo Stefano, Aversa centro storico, via Seggio.

lunedì 17 dicembre 2018

Napoli velata

 Anche i film sono diventati prodotti di consumo: pubblicizzati fino alla noia, puntualmente ti deludono. È il caso del film "Napoli velata", del regista turco Ozpetek. Un film che testimonia solo l'ambizione del regista che tenta di trattare temi forti come la morte e il soprannaturale ma che resta invischiato in una trama ridicola, azzardata e sfuggente. Le scene sono slegate l'una dall'altra con sviluppi affrettati e infantili. I dialoghi sono di una banalità agghiacciante, i personaggi, inutili e pretestuosi, servono solo a mortificare la bravura degli attori, come Giovanna Mezzogiorno. Stendiamo un "velo" pietoso sulla prima lunga scena iniziale di sesso, inspiegabile e inopportuna. Unici brevi momenti di bellezza sono le inquadrature della città monumentale. Anche l'immagine di Napoli però viene fuori sbiadita e distorta, una Napoli incomprensibile, esagerata, raccontata da qualcuno che sembra non conoscerla direttamente. Una Napoli, appunto velata, che resta misteriosa e intelligibile, come tutto il film.

venerdì 7 dicembre 2018

Populisti

Il nuovo governo, quello degli incapaci, il governo dei plebei, il governo dei cittadini entrati nelle istituzioni senza leccare il culo a nessuno, sta facendo andare in tilt il vecchio sistema. Da Renzi passando per Sgarbi il sistema urla, sbraita, cita frasi famose, parla di diritti, si agita sotto il parruccone impolverato. Il “populismo” li sta facendo impazzire. Dall’alto del loro piedistallo non si fanno capaci di come sia potuto succedere. Che diamine questo popolino non capisce proprio niente; non ha capito la legge elettorale, non ha capito la grande riforma costituzionale che ha sonoramente bocciato, non ha capito la buona scuola e l’importanza di 7 anni di governi tecnici. Non capiscono niente questi ignoranti, non sanno una mazza dello spread, del pil, dell’Europa, delle lobby e delle banche. Sanno solo lamentarsi del lavoro che non c’è, degli ospedali e delle scuole fatiscenti, di un Sud abbandonato, delle tasse troppo alte e di una burocrazia pensata da menti malate. Non capiscono niente, non apprezzano lo sforzo che abbiamo fatto per loro, negli ultimi 30 anni, con stipendi e privilegi da nabbabbi. Ingrati populisti.