martedì 28 febbraio 2012

Territorio sottratto

Roberto Saviano ha detto che "la bellezza sottrae territorio alla criminalità". La bellezza è un museo, è un parco, è la storia conservata e rispettata. La bellezza è la civiltà, è la giustizia. La bellezza è la felicità pretesa come un diritto. La bellezza è la consapevolezza. La bellezza è pensare. Come può la politica (e la criminalità) permettere la bellezza? A Casoria, un paese vicino Napoli, si lotta da anni per difendere un museo prestigioso, il Cam . "E’ da irresponsabili giocare con le parole cercando di innescare una guerra tra poveri, tra musei cosiddetti grandi e musei cosiddetti di provincia. Non esiste una cultura di serie A e una di serie B, esiste la cultura, e basta. Resta invece il fatto che chiudere un Museo, uno spazio culturale, un teatro, una biblioteca, è sempre follia. La follia degli ignoranti e degli irresponsabili. Se ci sono direttori che devono pagare per le proprie scelte li si licenzi, li si mandi al confino, li si metta alla gogna, ma per l’amor di Dio, per l’amor della cultura, per l’amor della città, non si chiuda mai un museo." Antonio Manfredi direttore del CAM La Repubblica

lunedì 27 febbraio 2012

Intelligenze


Democrazia e Territorio ha promosso una serie d’incontri per un confronto programmatico (inizio a parlare politichese?) con associazioni e partiti politici. Dopo una settimana di parole e considerazioni traggo le prime personali conclusioni: i programmi sono tutti nobili, civilissimi e pieni di buone intenzioni ma troppo lontani dalla quotidianità. Ad Aversa si pensa a costruire nuovi parchi mentre l’unico polmone verde della città, il parco Pozzi, è stato sempre trascurato; si pensa a "la città della musica" in una città in cui l'80% delle scuole non è ufficialmente agibile; si pensa alla recupero dell'OPG (ospedale psichiatrico giudiziario) e con la differenziata siamo ancora all'anno zero. Questa è la politica. Altra amara considerazione: ho sentito parlare persone intelligenti e preparate, colte e molto competenti. Questo mi ha risollevato il morale ma mi chiedo: perchè il Sud, stracolmo d'intelligenze, è sempre e solo il Sud ?

lunedì 20 febbraio 2012

Ma che freddo fa



Mentre tutte le città d'Italia ampliano le zone a traffico limitato, Aversa va controcorrente (che avanguardia!) e chiude l'isola pedonale fino al 16 marzo, perchè fa freddo (nemmeno un fiocco di neve!), perchè c'è crisi e perchè i commercianti si lamentano. E allora si accoglie la loro richiesta e tutti in auto a fare spese per il centro storico, ma si! Utilizziamo le strisce blu, i parchimetri, sprechiamo benzina, inquiniamo l'aria, l'importante è comprare, consumare, combattere la crisi. La vera crisi non è quella economica. E' la crisi della razionalità che fa governare in modo settoriale accontentando, a turno, categorie di persone che non rappresentano tutti e perdendo di vista valori fondamentali come la vivibilità di una città. l'Espresso blog

mercoledì 15 febbraio 2012

Specchio

Il festival di Sanremo è lo specchio dell’Italia. Uomini che sanno di stantio, donne giovani e avvenenti. Parole scritte sul gobbo e lette male. Pochi sanno pensare in diretta. Le canzoni marginali rispetto a tutto il resto. Una gara inesistente perché s’inceppa il meccanismo del voto. In questa confusione chi verrà premiato: il più bravo? Il più fortunato? Il più potente? In questo teatro dell’assurdo vince l’ignoranza perché l'ignoranza rimuove il coraggio di abdicare, di guardare con distacco e saggezza il mondo che cambia, ti fa illudere che, ignoranti, lo siano anche tutti gli altri, laici e cattolici, tanto da non poter capire il vuoto che c’è dietro e davanti allo specchio. Tra tutti gli articoli che ho letto sull'argomento va citato quello di Davide Rondoni e la scarna ma significativa risposta dell'Avvenire L'Espresso blog

giovedì 9 febbraio 2012

Fontamara

Fontamara, il libro di Ignazio Silone , fu pubblicato in lingua tedesca a Zurigo nel 1933 e fu ignorato in Italia per almeno un ventennio. Solo leggendolo si capisce perchè. Fontamara è il paese che non c'è, un paese che lo scrittore colloca in Abruzzo ma che potrebbe trovarsi ovunque ci siano degli oppressi, in qualunque parte del mondo e in qualunque momento storico. E' la storia dei "cafoni", poveri contadini a cui viene tolto tutto: la luce, la terra e persino l'acqua. I cafoni non hanno diritti da così tanto tempo che non immaginano più una realtà diversa.
"Dopo la pace tra il papa e il Governo [...] il curato ci spiegò dall'altare che cominciava anche per i cafoni una nuova epoca. Ecco che quella notte io vidi in sogno: il papa discutere col Crocifisso. Il Crocifisso diceva: "Per festeggiare questa pace sarebbe bene distribuire la terra del Fucino ai cafoni che la coltivano e anche ai poveri cafoni di Fontamara che sono sulla montagna senza terra". Il papa rispondeva: "Signore, il principe non vorrà mica. E il principe è un buon cristiano diceva: "Per festeggiare questa pace sarebbe bene dispensare almeno i cafoni dal pagare le tasse". Il papa rispondeva: "Signore, il Governo non vorrà. E i governanti sono anch'essi buoni cristiani". Il Crocifisso diceva: "Per festeggiare questa pace, quest'anno manderemo un raccolto abbondante soprattutto ai cafoni e ai piccoli proprietari". Il papa rispondeva: "Signore, se il raccolto dei cafoni sarà abbondante, i prezzi ribasseranno, e sarà la rovina di molti commercianti. Anch'essi meritano riguardo, essendo buoni cristiani". Il Crocifisso molto si rammaricava di non poter far nulla per i cafoni senza far del male ad altri buoni cristiani. Allora il papa gli propose: "Signore, andiamo sul posto. Forse sarà possibile fare qualche cosa per i cafoni che non dispiaccia né al Governo, né ai ricchi". Così, la notte della Conciliazione, Cristo e il papa vennero attorno al Fucino. [...]Cristo andava avanti con una grande bisaccia sulle spalle; dietro gli andava il papa, che aveva il permesso di prendere dalla bisaccia qualunque cosa che potesse giovare ai cafoni. I due Viaggiatori Celesti videro in tutti i villaggi la stessa cosa. I cafoni si lamentavano, bestemmiavano, litigavano, si angustiavano, non sapevano che cosa mangiare né vestire. Allora il papa si sentì afflitto nel più profondo del cuore, prese dalla bisaccia una nuvola di pidocchi di una nuova specie e li lanciò sulle case dei poveri, dicendo: "Prendete, o figli amatissimi, prendete e grattatevi. Così nei momenti di ozio, qualche cosa vi distrarrà dai pensieri del peccato." Oggi, come allora, valgono solo tre leggi: "la legge dei preti, la legge dei padroni e la legge dell'abitudine". Leggetelo e capirete dei meccanismi sociali che oggi sono cambiati solo nella forma ma non nella sostanza.

martedì 7 febbraio 2012

Sarà normale vivere bene



Il programma dell’associazione ‘Democrazia e Territorio’ sarà illustrato nel corso della conferenza stampa di sabato 11 febbraio alle ore 10,30 presso sede di via Seggio 103 ad Aversa. ARTICOLO

"In questa città sarà normale vivere bene" lo slogan di Democrazia e Territorio, è già un programma. Perchè la normalità presume di non dover chiedere piaceri per ottenere un diritto, perchè normale è rispettare l'ambiente, perchè normale è promuovere la cultura, perchè normale è pretendere una qualità di vita migliore.

Foto, Aversa, il campanile del Duomo

giovedì 2 febbraio 2012

Democrazia e Territorio


A maggio gli aversani voteranno per un nuovo sindaco. La città è stata per 10 anni amministrata dalla giunta Ciaramella (centro destra). Oggi ad Aversa la raccolta differenziata non è ancora partita seriamente e questo, per me, è già un suffuciente elemento per giudicare l'operato dell'amministrazione uscente. Anche ad Aversa, come nel resto d'Italia, la gente è stanca della vecchia politica, delle parole vuote, delle promesse non mantenute, dei risultati mediocri, del denaro pubblico sperperato, ed è per questo che si riunisce in comitati ed associazioni con la speranza di non essere fagogitata dalla politica tradizionale. L'associazione Democrazia e territorio , di cui faccio parte, e che si presenterà alle prossime elezioni, ha lavorato per 2 anni alla stesura di un programma e lo slogan di apertura "In questa città sarà normale vivere bene" dice già tutto. Perchè in questo sud del sud la normalità è un lusso. Tutto quello che altrove è usuale e comune qui diventa eccezionale. Vi terrò informati sulle varie iniziative ma soprattutto sulle linee principali del programma.