lunedì 30 agosto 2010

Res Publica


Le foto si riferiscono all'area standard (quindi di propietà del Comune) adiacente il Castello Aragonese ad Aversa in pieno centro storico . Una quindicina di anni fa la zona era un grande giardino, poi la costruzione di palazzi e un pezzo di giardino lasciato al Comune. Quindici anni di abbandono e di degrado. Non un giorno, un mese, un anno, 15 anni!!! e l'aggravante sono tutti i soldi pubblici spesi per fare una fontana, per piantare alberi, arredare con panchine e luci.(dalle foto vedete che ne sono rimaste poche) tutto questo, per avere questi bei risulati. Qualche anno fa inviai agli organi competenti una richiesta, ai sensi della legge 241/90, per conoscere la cifra investita per i lavori di manutenzione dell'area suddetta. E' inutile dirvi che non ho avuto nessuna risposta. Ribadisco il concetto: io ti voto, ti pago per gestire la cosa pubblica, i risulati sono questi? allora non sei capace e devi andare a casa a fare un altro mestiere. Tutto qui. Tutto semplice. Invece tutti tacciono, nessuno pretende niente, nessuno vede niente. Questo è il Sud.

sabato 21 agosto 2010

Pensieri d'agosto

L'Italia è divisa in Nord, Sud e in Sud Del Sud (provincia di Caserta e Napoli). Quest'ultima parte si è arresa ai roghi dei rifiuti tossici, ai veleni sparsi per le campagne, alla legge del più forte. Qui non ci sarà nessun moto di ribellione, niente 4 giornate, perchè la linea di demarcazione tra legalita e illegalità, tra morale e immorale non esiste più. Tutto seppellito. Sotto il sangue dei morti ammazzati, sotto le discariche, sotto la disperazione di chi ancora vede e non può fare nulla

Pensieri d'agosto

Io so che per la nostra terra non ci sono speranze; le conseguenze di questo avvelenamento ambientale saranno inevitabili. Ma non sopporto sentire dire che non protestiamo, che non facciamo niente. Ecco perchè mando le mie foto a tutti quelli che posso raggiungere (Parlamentari, Comunità Europea ecc).
Terroni si ma vigliacchi e inetti no.

Pensieri d'agosto

Mi è arrivato un commento sul post"Lode a Sara" dalla protagonista della vicenda raccontata. Questo a testimonianza di quanto, a volte, le regole siano lontane dal buon senso. Vi consiglio di leggerlo nei commenti. Comunque, cara Sara, io continuo ad essere dalla tua parte.

lunedì 16 agosto 2010

Quel che resta...

Godiamoci il sole e le meritate vacanze. Respiriamo a pieni polmoni. Viviamoci la nostra bella terra perchè i nostri figli non faranno altrettanto. Ogni popolo ha il suo destino; noi siamo destinati ad essere dominati o a fare gli emigranti. Il resto ci riesce male.
Ecco cosa scrive Rosaria Capacchione (giornalista coraggiosa sotto scorta), oggi sul "IL Mattino": GIUGLIANO (15 agosto)- Una bocca enorme e vorace. Un invaso scavato con le pale meccaniche che hanno portato via milioni di metri cubi di terreno fertilissimo. Un gigantesco deposito di scarti umani e industriali. Ecco Scafarea, ecco Tre Ponti, ecco Taverna del Re, malsane campagne dell’area a nord di Napoli, il brodo di coltura nel quale stanno crescendo i mostri chimici che tra cinquant’anni provocheranno la fine del mondo. O almeno, la fine di quel pezzo di mondo che si chiama Giugliano, Parete, Villaricca, Qualiano, Villa Literno. Nel 2064, il disastro ambientale sarà inevitabile.Per meglio dire, scrive un geologo toscano che ha lavorato per la Procura di Napoli, non più tardi del 2064. Entro quella data il succo avvelenato, tecnicamente percolato, di 341 mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi (a cominciare dai fanghi dell’Acna di Cengio), di 160 mila e 500 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, di 305 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani, precipiterà nella falda e avvelenerà decine di chilometri quadrati di terreno e tutto ciò che lo abiterà: uomini, animali, vegetazione. In termini processuali questa situazione si chiama disastro ambientale.

giovedì 12 agosto 2010

Tramonto Campano

Aversa, 18 agosto 2010 ore 21
I roghi dei rifiuti si accendono al tramonto. Tra poco sarà buio e il fumo nero sarà meno evidente. Così tutti potranno continuare la loro vita senza pensare troppo al funo nero che si deposita sul terreno, che si spande nell'aria, che penetra nei polmoni, che inquina e sporca questa terra di nessuno. Quello che vedete in penombra è il Castello Aragonese e dietro, quasi ogni sera, si vede minaccioso quel fumo nero. Un'intera città (e il rogo non è l'unico) in balia di questa violenza quotidiana. Non mi stancherò mai di ripeterlo che la tragedia vera non è il fumo ma il fatto che molti di noi non lo vedono più. Noi che viviamo con gli occhi chiusi.....
PS le mie foto le invio sempre anche alla Protezione Civile Italiana e alla Comunità Europea