lunedì 28 gennaio 2019

La favorita

Si entra in punta di piedi nella camera da letto di una sovrana. Non è cosi nel film “La Favorita” del regista greco Yorgos Lanthimos dove tre donne intrecciano le loro vite per assicurarsi quel potere indispensabile per proteggerle dalle loro fragilità. Nel film gli uomini sono ai margini della storia; pezzi di arredamento col parruccone e il naso incipriato, pedine nelle mani della scaltrezza e della determinazione del mondo femminile. Siamo nei primi anni del 700, l’Inghilterra è in guerra contro la Francia ma l’eco della morte e della povertà non arriva a palazzo. Tra quelle mura s' inganna la noia con le corse delle papere, con l’abbondanza del cibo e la bulimia. Costumi bellissimi, sceneggiatura perfetta, assenza di luci artificiali, il film è una farsa grottesca e barocca sospesa tra una vasta gamma di sentimenti umani che si somigliano sempre in ogni luogo e in ogni epoca.

giovedì 10 gennaio 2019


Due film pluripremiati ma solo il secondo li merita tutti. 
Cold War è la storia di una cantante di canti popolari, Zula e della sua storia d’amore con il direttore del coro, nella Polonia degli anni 50. Il bianco e nero è solo pretestuoso, l’ amore è ostacolato ma non si capisce bene da cosa. Tra canti popolari e riferimenti storici non rimane niente, nessun personaggio delineato bene, noioso e patetico.
“Roma” è girato in bianco e nero e questo dona al film una connotazione di ricordo e di vintage che s’intona perfettamente con la narrazione. Roma è un quartiere di Città del Messico dove vive una famiglia benestante con una tata indigena tuttofare che è la voce narrante di questa non-storia: lo spettatore non avrà nessun finale ma solo la possibilità di vivere la quotidianità di una borghesia di discendenza spagnola. Siamo negli anni 70 in una terra dove coesistono ancora molte anime. Un “nuovo mondo”, nuove case simbolo di ricchezza con i cortili che ospitano ancora gli animali e i loro escrementi; simbolo di un legame con una vita contadina che stride con le violente tensioni sociali. E’ in questo contesto che vive la “sguattera” Cleo, figura delicata e poetica che non abdica mai alla sua dignità. Il dualismo è il tema cardine del film, il dualismo tra chi è ricco e chi è povero, tra chi conquista e chi subisce, ma soprattutto tra il mondo degli uomini e delle donne. Emblematico il rapporto tra l’uomo di casa, marito e padre, e la sua auto: attentissimo a non graffiarla, studia al millimetro lo spazio che ha a disposizione per parcheggiarla, riflette, fuma, torna indietro, ingrana le marce. La sua figura s’intravede appena , sembra un tutt’uno con la carrozzeria, anche quando è in casa. La cura maniacale con cui si dedica alla macchina rende ancora più evidente la superficialità e il distacco che l’uomo riserva ai figli e alla moglie, che si rassegna ad essere sola quando lui la lascia.
: “Non importa quello che ti dicono , alla fine, noi donne saremo sempre sole…”. Cosi dice la ricca signora alla sua serva. Due vite accomunate dallo stesso destino di solitudine.

domenica 6 gennaio 2019

La vera dittatura

E prima i regali di Natale e poi la befana e poi i saldi. Poi verrà san Valentino e poi Pasqua e poi di nuovo i saldi...ma mi chiedo: dove la metteremo tutta questa "roba" come può la terra sopportare il peso di queste nostre follie. Delirio puro. Senza speranze il genere umano. Il tempo non è scandito più dall'alternarsi delle stagioni ma dalle finte offerte dei centri commerciali. Pasolini lo aveva predetto: la vera dittatura sarà il consumismo