giovedì 30 ottobre 2008

Il Congo

La maggior parte degli extracomunitari presenti sul litorale domizio, tra Napoli e Caserta, arrivano dal Congo. Un giorno di paga guadagnato qui, equivale a un mese di stipendio nella loro terra. Anche in Italia la loro vita è difficile: degrado, criminalità, Stato assente, ma è sempre meglio del loro paese martoriato da una guerra civile , cinque milioni di vittime, in dieci anni, consumata nel silenzio generale. Troppo impegnato il resto del mondo a difendere i propri soldi, le banche usuraie, e i piccoli problemi quotidiani vissuti tra lo spreco generale di risorse. L’Onu sembra impotente di fronte a tanta violenza e, come sempre, le associazioni umanitarie fanno quello che possono, nell’indifferenza generale.
(foto di L. Caterino)

mercoledì 29 ottobre 2008

La mia amica milanese

Con una mia amica milanese, qualche anno fa, guardavo vecchie immagini del terremoto dell’ottanta. La televisione trasmetteva i filmati del disastro; case crollate, morti, feriti. E gente che si lamentava dei mezzi di soccorso in ritardo. La mia amica milanese fece una smorfia di non consenso, ed io, ferita nel mio orgoglio meridionale, le chiesi il perché di quella reazione: "troppe lamentele" disse. Ed io, ancora più mortificata: "perché tu cosa faresti se avessi un tuo caro sotto le macerie?"
"Scaverei con le mani" mi rispose.
(la foto è di L. Caterino)

lunedì 27 ottobre 2008

Urla nel silenzio

Mentre i nostri dipendenti comunali, sindaco e assessori, discutono sulla nuova giunta, sui programmi, ( dopo tre anni dalle elezioni siamo ancora a questo! ) vi invito a leggere questa lettera inviata da un cittadino aversano a un giornale locale: Ho una bella famiglia, un buon lavoro, una bella casa. La notte mi addormento piangendo. La puzza di plastica bruciata che entra dalle finestre è insopportabile. La mattina apro le finestre e la puzza è ancora lì. Faccio un giro sul balcone, e ovunque mi giri, si innalzano nuvole nere di roghi di rifiuti tossici. Mio cognato è morto di tumore al fegato, mio zio è malato di tumore ai polmoni, la mia nipotina è nata con una malformazione alla spina dorsale. Quanti casi ci sono nella vostra famiglia? Mia moglie non se ne vuole andare via dalla Campania perché non riesce a vivere lontano dalla sua famiglia. Col tempo ho imparato a capire le sue ragioni. Ma il dolore resta. E la consapevolezza che tuo figlio vivrà molti meno anni dei bambini delle altre regioni d’Italia ti logora dentro, ogni giorno. Mi sento così impotente. Ogni notte, alle spalle dell’ippodromo di Aversa, bruciano rifiuti tossici. Vedo i roghi da casa mia. Ho telefonato alle autorità, a tutti. Vedremo, faremo. I roghi sono sempre lì. Ogni notte. A pochi metri da casa mia. E da casa vostra"

domenica 26 ottobre 2008

Solo per giustiza

Stasera Fabio Fazio ospiterà il giudice Raffaele Cantone, altro eroe di questa terra in agonia. Al magistrato è dedicato anche l'articolo di Roberto Saviano , l'indirizzo qui sotto.
http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/camorra-5/camorra-5/camorra-5.html
Che tempo che fa , RaiTre ore 20.10

sabato 25 ottobre 2008

Giano bifronte

Alla libreria "Quarto Stato" di Aversa ho ascoltato, ieri, la presentazione del libro Campania infelix. Presenti gli autori Bernardo Iovine e Nunzia Lombardi , Giuseppe Messina di Legambiente, alcuni giornalisti. Sappiatelo: questo campano è un olocausto. Lo ripeterò all'infinito. Un crimine che non appartiene al passato, ma che continua anche oggi che tutti dicono di sapere. Dalla discussione sono emersi dati precisi e fondamentali: tutte le industrie del Nord e del Sud, e adesso anche di qualche paese estero, scaricano i loro rifiuti nelle campagne campane. I rifiuti tossici sono tutti rifiuti industriali. Qualche giorno fa sono stati bruciati nelle nostre campagne 3 tir di contatori dell'Enel. Lo Stato ha censito i siti da bonificare in Campania fino al 2005, dopo questa data non esistono dati ufficiali. Oggi, se qualcuno scarica un tir di amianto anche in mezzo alla strada, non c'è nessuna istituzione a cui posso denunciare l'accaduto. E ancora dati sulle mortalità, sui tumori. In alcune zone campane si consiglia alle mamme di non allattare i propri figli. Tutti questi dati vi saranno piu chiari se guardate la puntata di Report del 16 novembre, perchè andrà in onda il servizio di Bernardo Iovine. Davanti ai drammi, ci si sente impotenti, anche perchè la rabbia e il dolore ti confondono le idee e allora cerchi di concentrarti per riordinarle. In questo mi ha aiutato Giuseppe Messina, agronomo, voce chiara e forte, parole essenziali e precise, pochi dati , ma fondamentali. Dobbiamo smetterla di essere un popolo virtuale, ha detto. Il problema è la nostra classe dirigente di destra e sinistra. E finchè non saremo capaci di cambiarla è meglio stare zitti e non lamentarsi piu. Il guaio, caro Giuseppe, è che la nostra classe dirigente è lo specchio di quello che siamo noi. Il mito di Giano Bifronte.
LEGGETE! DOCUMENTATEVI! smettiamola di essere un popolo virtuale!!!
oggi su RaiTre ore ore 15 AmbienteItalia

giovedì 23 ottobre 2008

Il teatro dell'assurdo

Sono stata invitata, oggi, a un incontro di un comitato di cittadini col difensore civico di Aversa, dott. Nicola Cantone e, inaspettatamente, col neo vice sindaco dott. Nicola De Chiara. Ogni volta che si parla di diritti i fronti diventano subito due; da una parte le istituzioni statiche e impotenti, e dall'altra parte i cittadini esasperati che non vogliono più sentire ragioni. Le esigenze degli aversani sono tante: il verde pubblico inesistente, la raccolta differenziata dei rifiuti che non parte, il randagismo (siamo ancora a questo), le strade sporche. E le risposte dei nostri dipendenti , per dirla alla Grillo, sono rimandi, citazioni di leggi, e verbi al fututo ( faremo) o al passato ( non hanno fatto ). Nessun verbo è al presente. Con la rabbia che abbiamo noi campani per i veleni sparsi sulla nostra terra, per il degrado anche morale, per i roghi continui che bruciano le ultime speranze rimaste, come si fa a mantenere la calma? Ho cercato di spiegare che il vero cambiamento è questo: spezzare questo circolo vizioso, e partire da un punto qualsiasi. E' molto difficile sedare la collera. Una signora non più giovanissima mi ha fatto molta tenerezza perchè mi ha detto : io ho vissuto la guerra, ma adesso è peggio. Un'altra ha letto la lettera che è stata inviata a molte istituzioni e giornali e al punto che denunciava l'emergenza sanitaria di questa terra ha avuto un attimo di esitazione, una commozione, una rabbia violenta, che è stata costretta a reprimere per non cadere nel patetico.
(il dipinto "Il labirinto" è di Leonardo Roperti)

mercoledì 22 ottobre 2008

La terra dei fuochi

Quando in un paese l'informazione, la lotta per i diritti più elementari, la difesa della propria terra, passano nelle mani dei comitati, delle associazioni e dei blog, vuol dire che quello è un Paese senza Stato. Beppe Grillo ha dedicato, ieri, un post, alla mia terra. Alla Campania, terra di roghi. La parte più interessante del post sono i commenti, e leggendo quelli, mi sono resa conto di un'amara verità. La maggior parte degli italiani non crede più alla favola del meridione sfruttato dalla politica e dall'ecomomia e dalla criminalità ( perchè non inventano una parola che li contenga tutti ?) La maggior parte degli italiani è stufa di sentire le nostre lamentele, non riesce a capire, a darsi delle risposte. Un commentatore ha scritto: ma perchè non intervengono i vigili del fuoco quando c'è un rogo? e un altro: Che sia la mentalità dei Campani? Che sia che la camorra è più forte di qualsiasi senso di libertà e giustizia? Che i politici campani, ed in genere tutti quelli del Sud, sono tra i più corrotti, e conseguentemente hanno corrotto tutta la politica, visto che sono la maggioranza, in Parlamento ed al Governo? Insomma, queste atrocità denunciate sono appannaggio solo di alcune regioni: come mai le altre non hanno questi problemi? Non si è visto da Roma in su di qualche cassonetto bruciato, e nemmeno di roghi alla diossina.....E poi c'è chi dirà senz'altro: colpa del Nord che ha mandato qui i suoi rifiuti. Un'industria del Nord manda i suoi rifiuti al Sud solo col beneplacito di certa gente" .
Io non so trovare le parole giuste ma spero che oltre a salvare questa terra riusciremo, in qualche modo a salvare la nostra dignità.


martedì 21 ottobre 2008

Storie di ordinaria follia (2)

Un anno fa mi rubarono l'auto. Quella mattina mi ero alzata prestissimo, alle sette ero già in viaggio per andare a lavoro. Sento un rumore metallico dietro l’auto. Rallento, accosto. Nemmeno il tempo di formulare qualche ipotesi che si avvicina una panda e il conducente dal finestrino mi urla: signò avete la marmitta a terra! io scendo d’impulso, guardo, mi giro , cerco un pezzo di marmitta (ma che forma ha una marmitta ?! ) , mi allontano, e all’improvviso, mi giro di scatto: un uomo sale nella mia macchina, mette in moto e va via . Il complice mi guarda con una smorfia a metà tra un sorriso e un boccaccia e riparte con calma in senso contrario. Io resto lì, da sola in quella piazza deserta . Mi sento in un quadro di De Chirico. Non ho più niente. Me ne accorgo lentamente, come se avessi dato tutto ai poveri; la borsa, il telefono, i documenti, i soldi, i miei cari cd. La rabbia cominciava a invadermi piano. Non mi aspettavo che i ladri erano già a lavoro alle sette del mattino. Ma una volta non si rubava di notte ? Faranno anche loro i turni? E’ una sensazione strana, quella di non avere più niente. Qualche ora più tardi ero dai carabinieri a far compilare (manco la soddisfazione di scriverlo io!) il solito verbale. L’ora dell’accaduto, il luogo, saprebbe riconoscere i ladri, erano mori o biondi, alti o bassi.( Bastardi , di sicuro..) Il carabiniere mi chiede i documenti. “ Li chieda al ladro! magari è cosi gentile…” E’ una sensazione che conosco molto bene. Un fiume di magma in piena, che trova uno spiraglio di buon senso e si placa. Qui è cosi. Devi sempre fartene una ragione. E allora richiedi per la seconda volta in un anno la patente (avevo gia’ subito lo schippo della borsa, una sciocchezza…) , ti rifai la carta d’identità, ti ricompri il cellulare, impari un nuovo codice puk, il pin, il codice segreto bancomat; insomma un continuo esercizio di memoria.
(Il grande metafisico è di G. De Chirico: la forma umana s'intravede alla sommità della colonna di figure geometriche quasi a sovrastare e a scrutare lo spazio deserto)
Un caro saluto per Adele e Aldo.

domenica 19 ottobre 2008

Le Rane

Ultime considerazioni sul libro "Campania infelix". In un articolo di uno studente di Capua si legge (pag.40): parlare di ambientalismo è fuorviante. La parola ambientalismo lascia intendere che l'ambiente sia altro dagli uomini, che sia una cosa di cui ci si possa o meno occupare con la stessa facilità con cui ci si può occupare o meno del giardinaggio. Ma l'ambiente è il luogo in cui viviamo, e se si ammala prima o poi ci ammaleremo anche noi". Il libro si chiude con un capitolo penoso e drammatico sui dati dell'aumento della mortalità e delle malattie in Campania. Dati interessanti ma che si potevano anche omettere se gli uomini avessero ancora occhi per guardare: in una terra dove cominciano a morire gli animali c'è bisogno di farsi altre domande?( vedi il fim-documento Biutiful cauntri) Dopo le cause e gli effetti ecco le soluzioni: il missionario Alex Zanotelli ha vissuto per molti anni in Kenia e ha imparato molto da un popolo che vive in una grande discarica (pag 218) "...sono passato dalla discarica di Nairobi alle lotte di Napoli....sono convinto che Napoli sia solo la punta di iceberg di un problema che ci sommerge tutti . Infatti se a questo mondo , di oltre sei miliardi di esseri umani vivessero tutti come viviamo noi ricchi ( l'11 per cento del mondo consuma l'88 per cento delle risorse del pianeta) avremmo bisogno di altri 4 pianeti come risorse e di altri 4 pianeti come discariche dove buttare i nostri rifiuti. I poveri di Korogocho , che vivono sulla discarica mi hanno insegnato a riciclare tutto, a riusare tutto, a riparare tutto, a rivendere tutto , ma soprattutto a vivere con sobrietà". Per quanto valore possa avere, un grazie a tutti quei campani che hanno in questi anni combattuto in silenzio, senza particolari riconoscimenti, mentre la maggior parte di noi era chiuso in un proprio individuale egoismo, magari tappandosi il naso davanti a un cumulo di rifiuti. A questo proposito, vi devo per forza citare un ricordo di Nunzia Lombardi che per me è stato illuminante (pag 57): " Di fronte a uno Stato assente si preferisce non sapere. Si preferisce ignorare i cumuli tossici, la morte a due passi da casa...se metti una rana in una pentola di acqua fredda sul fuoco e la fai bollire non si accorgerà del lento riscaldarsi dell'acqua, e morirà senza ribellarsi. Se invece la rana viene messa in una pentola quando l'acqua bolle, salterà immediatamente fuori". L'acqua, lentamente, sta per raggiugere l'ebollizione e noi non ce ne accorgiamo.
Un grazie particolare a Bernardo Iovine, autore del libro.

venerdì 17 ottobre 2008

Saviano non è un eroe

Cittadinanza onoraria a Roberto, solidarietà politica. Canovacci già scritti. Che sanno di commedia dell’arte. Quanto piacciono gli eroi a questa Italia patetica, che umilia la vita e onora la morte. Ne ha bisogno, se ne nutre, li fagocita. E’ necessario per portare il peso di una disonestà dilagante. Saviano non è un eroe come lo intendete voi; niente onori, nessuna riconoscenza da questa patria. Saviano è per noi, un eroe che invecchierà. Non elargite più onori, ma punite i criminali dell’olocausto campano e iniziate da chi siede su una comoda poltrona. Siamo noi che dobbiamo onorare Roberto, non voi. Voi gli volete dare una targa, chiamare una strada o una piazza col suo nome, noi vogliamo che viva la sua vita.

giovedì 16 ottobre 2008

Gli allievi delle sezioni di grafica pubblicitaria del Mattei (Caserta), coordinati dal prof. Emanuele Abbate, hanno ricostruito il volto di Roberto Saviano mediante la composizione ed il ritocco di circa mille foto di cittadini casertani che hanno voluto contribuire offrendo il proprio volto. La foto è apparsa in via Settembrini a Caserta, sul sito ufficiale della Provincia e su quello dello scrittore dove è possibile scaricare l'immagine. Sei tutti noi.

Poche parole

"Ragazzi, non fatevi strappare il diritto alla felicità".
(Roberto Saviano)

mercoledì 15 ottobre 2008

Caronte

Caronte traghettava nell'Ade le anime dei morti: "Io vi porto sull'altra riva nel buio eterno". Bernardo Iovine in "Campania infelix" chiama così le persone che in questi mesi lo hanno guidato negli inferi campani. Durante questa lettura due sono le considerazioni che ho fatto più frequentemente: è un libro che dovrebbero leggere tutte quelle persone (soprattutto del nord) che pensano, solo per mancanza d'informazione, che i campani non hanno mai protestato, e l'altra più che una considerazione è una domanda che mi sono fatta: conviene sapere di questi orrori? Non tutti abbiamo la stoffa degli eroi, o dei giornalisti e la riconferma della drammaticità campana, ti rende il quotidiano insopportabile. Ma qui, ormai, non ci sono più risposte, solo domande che si accavallano, si moltiplicano, lievitano, fino a diventare un sentimento che ti confonde le idee, ti fa crollare le certezze, e ti fa smettere di sognare. Qualche mese fa pensai di avere esagerato chiamando una mio video L'olocausto campano. Ho cercato sul vocabolario la parola olocausto:presso gli antichi, sacrificio religioso in cui la vittima veniva interamente bruciata; sacrificio, offerta totale . Allora Olocausto è la parola giusta. Una terra e la sua gente bruciata, vittima sacrificale di un mondo con leggi spietate e disumane.
Amara terramia.

martedì 14 ottobre 2008

Grazie Nunzia

Era lì sullo scaffale. La parola Campania è un richiamo troppo forte. Volevo resistere alla tentazione, ho bisogno di libri d'amore e di avventure. Basta. Invece alla cassa ho pagato il libro "Campania Infelix" di Bernardo Iovine (aversano, giornalista di Report) e di Nunzia Lombardi ( eroe campana...non mi vengono altri termini,) e la sera stessa ho iniziato a leggerlo. In giro si trovano molti libri su questo argomento, ma in queste pagine , tra gli orrori raccontati, ho trovato un pò di umanità. Io sono per la vita, per il presente, e credo che le persone vadano elogiate adesso, ora, senza aspettare. Mi sono sentita piccola rispetto alla figura di Nunzia Lombardi una donna in prima linea sempre impegnata a scovare nel suo territorio rifiuti tossici e illegalità ambientali. Un percorso, il suo, difficile, segnato dalle sconfitte, dalla malattia, dalle paure, dalla disperazione per la coscienza di una terra completamente avvelenata. Il ricordo della sua prima convocazione in Procura dopo una sua denuncia è allucinante: il processo di Kafka, la vittima diventa colpevole e non si sa di che cosa: mi sentivo piccola e impotente, così mi lasciai andare in un pianto liberatorio. Tra i singhiozzi tentai di raccontare la mia storia, la rabbia che provavo dentro... . E poi la domanda fondamentale: perchè protestate solo ora contro le discariche? La storia di Mimmo (pag. 28) è una risposta che vale piu di mille parole. Quest'uomo denunciò speculazioni edilizie, fu minacciato e pestato. No, non è morto.
E' impazzito e ora vive in manicomio.



lunedì 13 ottobre 2008

I Comuni virtuosi

Fare la raccolta differenziata ad Aversa sembra impossibile. Dopo la grave emergenza rifiuti campana, è un tema ancora misterioso; tutti la vogliono, tutti la invocano, ma i nostri amministratori hanno problemi più urgenti d'affrontare come le nuove giunte (credo 3 in tre anni) che sono solo spartizioni di poteri. Beppe Grillo sta pubblicando i nomi dei Comuni virtuosi (finalmente una buona notizia). A Colorno (Parma) si è introdotto, nell'asilo comunale, l'uso dei pannolini lavabili ; a Settimo Rottaro (Torino) è stata inaugurata una fontana pubblica di acqua liscia e gasata; a Correggio (Reggio Emilia) sono stati installati impianti fotovoltaici presso le scuole medie e impianti di solare termico in alcune strutture sportive. Tutte iniziative a tutela dell'ambiente. V'invito a dare un'occhiata anche ai siti dei comuni citati perchè, gia' da questo, si vede subito la loro efficienza ed organizzazione. La foto si riferisce a una distribuzione alla "spina" dei detersivi a Settimo Rottaro. Ovviamente nessuno dei comuni citati è del Sud, ma aspetto, fiduciosa, l'elenco completo. Intanto provo una sana, ma innegabile invidia, per quei Comuni virtuosi.
Settimo Rottaro Colorno Correggio

domenica 12 ottobre 2008

Dalla parte delle donne

E' proprio vero. Una donna deve sempre dimostrare di valere più di un uomo per affermarsi. Con tutti gli uomini che imbrogliano, rubano, uccidono, si perde tempo a parlare della Carfagna. Perchè nessuno si fa domande sulla vita privata di molti politici, del loro vendersi, a prezzi bassissimi, anche fuori dal letto ? Perchè non ci si scandalizza allo stesso modo? Ci siamo sempre lamentati dell'assenza delle donne nel Parlamento e ora che ci sono, alimentiamo questa vecchia, mai superata caccia alle streghe. Il ministro Carfagna ha fatto il calendario? e allora? Scandalizziamoci quando fiumi di denaro pubblico sono spesi senza ottenere niente, quando interessi (soprattutto maschili) hanno ridotto questa povera Italia a una miriade di inceneritori (5 solo in Campania), altro che energia alternativa e rinnovabile! Anche la Guzzanti è una donna, ma questa volta si è comportata come un uomo, ha commesso lo stesso facile errore, con la scudo della satira, degli uomini. Io, al ministro Carfagna e agli altri ministri donne, perdonerei tutto. Lo abbiamo fatto con gli uomini ( vedi in Campania tutti i politici maschi che siedono sulle loro poltrone dopo lo scandalo dei rifiuti) perchè non dovremmo farlo con le donne?

giovedì 9 ottobre 2008

Marciapiedi stanchi

Nella mia ingenua ma fortissima convinzione, che si debba partire dalle piccole cose, vi segnalo quanto segue. Questo che vedete è il marciapiede di accesso alla scuola media G.Parente di Aversa. E' da anni che è così. E' stato pulito una sola volta, due anni fa, quando con foto e denunce io mi presentai dal sig.Nicola Cantone, difensore civico di questa città che, a onor del vero, fece pulire tutta la zona qualche giorno dopo. Da allora più niente. Allora io mi dico: mentre in altre realtà si combatte per abbattere le barriere architettoniche che ostacolano i movimenti dei disabili (che sono presenti anche nella scuola suddetta) qui dobbiamo ancora protestare per chi cammina sulle proprie gambe ( ammesso che ci sia una priorità). Insomma questo marciapiede è stato sempre non agibile. Ma questo degrado ( le strade di Aversa non si puliscono da anni e nessuno capisce il perchè) è comune a molte zone. Qualcuno mi ha detto : ma non ti sei stancata di fare foto? e io ho risposto : se non si stancano di farmi vivere in questo degrado perchè dovrei stancarmi io a scattare qualche foto?

mercoledì 8 ottobre 2008

La solita "sceneggiata"

Roberto Saviano in Gomorra, parlando della morte di Annalisa Durante (a soli 14 anni ) scrive:
"Quando il feretro passa sotto la casa di Annalisa la madre che non ce l'ha fatta ad assistere alla funzione in chiesa tenta di gettarsi dal balcone. Urla, si dimena , il volto è gonfio e rosso. Un gruppo di donne la trattiene. La solita scena tragica avviene. Sian ben chiaro, il pianto rituale, le scenate di dolore non sono menzogne e finzioni. Tutt'altro. Mostrano però la condanna culturale in cui vivono tutt'ora le donne napoletane, costrette ancora ad appellarsi a forti comportamenti simbolici per attestare il loro dolore e renderlo riconoscibile all'intera comunità. Benchè tremendamente vero, questo frenetico dolore apparentemente mantiene le caretteristiche di una sceneggiata."
Rileggendo Saviano ho pensato alle contestazioni per la discarica di Pianura, alla rabbia degli africani sulla domitiana, alle molte donne campane che , in questi anni, hanno tentato di far sentire la loro voce. Dopo le notizie di questi giorni sulle vicende di Pianura, sugli arresti di politici e di ultras, anche quella sacrosanta lotta assume una connotazione fuorviante. Alla fine, finisce sempre così: i nostri appelli, le nostre sofferte ribellioni, diventano sempre un pò sceneggiate, perchè dobbiamo gridare più degli altri per non farci sentire, e dobbiamo piangere piu degli altri per non commuovere nessuno, e dobbiamo denunciare più degli altri perchè non cambi mai niente. ( foto Pianura gennaio 2008)

lunedì 6 ottobre 2008

La soluzione è dentro di noi

"Dobbiamo cambiare atteggiamento. Cominciamo a prendere le decisioni che ci riguardano e che riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse. Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che conviene. Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi. E' il momento di uscire allo scoperto; è il momento d'impegnarsi per i valori in cui si crede. Una civiltà si rafforza con la sua determinazione morale molto più che con nuove armi..la soluzione è dentro di noi , si tratta di conquistarla facendo ordine, buttando via tutto ciò che è inutile. Bisogna resistere alle tentazioni del benessere,alla felicità impacchettata...Bisogna non abbandonare la ragione per darsi alla follia...Bisogna riportare una dimensione spirituale nelle nostre vite ora intrappolate nella pania della materia. ..e riscoprire il senso di quel meraviglioso, lapidario messaggio sulla facciata del Duomo di Barga in Garfagnana: -Piccolo il mio, grande il nostro- " (Tiziano Terzani)
(il dipinto è "Adamo ed Eva cacciati dal paradiso" di Masaccio. Il loro dolore contiene tutte le sofferenze future: è nato l'Uomo, unico responsabile di sè e della Storia.)

sabato 4 ottobre 2008

Dalla parte sbagliata

In questa guerra surreale non ci resta che seguire il nostro tumultuoso flusso di coscienza. E ragionare sulle cose. Cercare di trovare una causa, una utopica soluzione, una labile consolazione . Tutto va bene per curare questa Campania malata: i soldati, il polso fermo. Chi ha molta fame si accontenta anche delle briciole. Ma ci sono altre strade, più difficili, più tortuose, più lunghe ma, in fondo, più sicure. La nostra cecità non ci fa vedere che il vero problema non è lo smaltimento dei rifiuti, ma è il controllo della quantità di essi. Meno consumismo, meno rifiuti, meno inceneritori, meno discariche. La criminalità si combatte creando città più vivibili, e governando un paese sempre, non solo nelle emergenze. E tutti i “guasti” di una società si possono aggiustare solo in un posto: a scuola. Se i “cattivi esempi” mettono radice facilmente, può accadere lo stesso anche con i buoni esempi. Il polso fermo deve essere inevitabile , ADESSO, tra i banchi di scuola campani. Si deve insegnare ad essere cittadini, si deve educare alla tolleranza, al rispetto, senza sconti, senza rinvii. Questa della Campania è, prima di tutto, un'emergenza civiltà.

venerdì 3 ottobre 2008

Storie di ordinaria follia

Ogni tanto, vi racconterò una storia legata alla quotidianità della nostra realtà. Piccole storie, senza eroi, senza grandi rivelazioni, senza emergenze. Solo per aiutarvi a capire questa parte del sud così misteriosa e incomprensibile per molti. Per discolpare quella parte della mia terra che, aggrappata a pochissimi vacillanti principi, combatte ogni giorno una guerra silenziosa e dolorosa contro un nemico invisibile. Una sola precisazione: nessun fatto è inventato, tutto è rigorosamente vero.
I tre potenti
Da noi i parcheggiatori sono tutti abusivi. All’inizio. Poi, marcato il territorio, diventati padroni di un area precisa, si trasformano. Compare prima il cappello blu, poi una giacca a vento blu, e infine, per completare la metamorfosi, il fischietto. E’ il suggello di un nuovo ruolo . A quel punto tu non te la senti più di trattarlo come un abusivo perché è vestito da vigile! Devi parcheggiare come e dove dice lui e devi pagare la tariffa che lui impone. E non puoi protestare se vuoi trovare illesa la tua auto. Una volta ho denunciato il fatto a un vigile (vero!) che mi ha risposto: "signò che possiamo fare è abusivo"! Ed io, disorientata, gli chiedo : " ma se io faccio un infrazione che mi fate" ? e lui mi risponde: "ma quello è nullatenente, voi no" !
Un vecchio proverbio, frutto della saggezza popolare, dice : 3 sono i potenti al mondo: il papa, il re, e colui che non ha niente!
(il dipinto è di F. Goya. Saturno che divora uno dei suoi figli, simboleggia il tiranno che divora i suoi sudditi. Notate l'atmosfera allucinata e irreale)

mercoledì 1 ottobre 2008

I miserabili

L’informazione riporta date e numeri, nomi e colpe: la lotta dello Stato contro una criminalità molto organizzata. Ma questa durissima realtà campana non ha una sola faccia. Ce n'é un’altra, nascosta e apparentemente secondaria, ma vitale per il futuro di questa regione in agonia. Siamo noi. Noi che ci alziamo la mattina per andare a lavoro, noi che guardiamo il degrado e abbassiamo con dolore gli occhi, noi che non abbiamo il coraggio di fare le valigie. Noi che siamo impotenti davanti a una mentalità che è ormai segnata dal decadimento. Senza etica, senza rispetto, guardiamo le nostre città soffocate dai “ non è mia competenza” "si rivolga a …”che ci posso fare” Una vita di rimandi di responsabilità. Sensi di colpa accumulati per i propri figli, per la salute compromessa dei cari. Rammarico per non essere stati degli eroi ( solo le società civili non ne hanno bisogno). E il pudore che ti spinge a non lamentarti più, e la rabbia dei rifiuti , l’incertezza del futuro, la consapevolezza di un passato annientato in pochi decenni . L’altra faccia di questa guerra siamo noi. Nessuno saprà mai le nostre storie, i nostri tormenti, le nostre paure, la nostra impotenza , la nostra vergogna, il nostro amore tradito per questa terra.
(il dipinto è di Edvard Munch )