lunedì 30 giugno 2008

I giorni perduti


Leggete questo racconto di Dino Buzzati e poi riflettete sulla caducità della vita, sulle occasioni perse. Buona lettura.


"Qualche giorno dopo aver preso possesso della sontuosa villa, Ernst Kazirra, rincasando, avvistò da lontano un uomo che con una cassa sulle spalle usciva da una porticina secondaria del muro di cinta, e caricava la cassa su di un camion. Non fece in tempo a raggiungerlo prima che fosse partito. Allora lo inseguì in auto. E il camion fece una lunga strada, fino all'estrema periferia della città, fermandosi sul ciglio di un vallone. Kazirra scese dall'auto e andò a vedere. Lo sconosciuto scaricò la cassa dal camion e, fatti pochi passi, la scaraventò nel botro; che era ingombro di migliaia e migliaia di altre casse uguali.
Si avvicinò all'uomo e gli chiese:
- Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco. Cosa c'era dentro? E cosa sono tutte queste casse?
Quello lo guardò e sorrise:
- Ne ho ancora sul camion, da buttare. Non sai? Sono i giorni.
- Che giorni?
- I giorni tuoi.
- I miei giorni?
- I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso. Li aspettavi, vero? Sono venuti. Che ne hai fatto? Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso? Kazirra guardò. Formavano un mucchio immenso. Scese giù per la scarpata e ne aprì uno. C'era dentro una strada d'autunno, e in fondo Graziella la sua fidanzata che se n'andava per sempre. E lui neppure la chiamava. Ne aprì un secondo. C'era una camera d'ospedale, e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava. Ma lui era in giro per affari. Ne aprì un terzo. Al cancelletto della vecchia misera casa stava Duk il fedele mastino che lo attendeva da due anni, ridotto pelle e ossa. E lui non si sognava di tornare. Si sentì prendere da una certa cosa qui, alla bocca dello stomaco. Lo scaricatore stava diritto sul ciglio del vallone, immobile come un giustiziere. - Signore! - gridò Kazirra. - Mi ascolti. Lasci che mi porti via almeno questi tre giorni. La supplico. Almeno questi tre. Io sono ricco. Le darò tutto quello che vuole. Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per indicare un punto irraggiungibile, come per dire che era troppo tardi e che nessun rimedio era più possibile. Poi svanì nell'aria, e all'istante scomparve anche il gigantesco cumulo delle casse misteriose. E l'ombra della notte scendeva.

mercoledì 25 giugno 2008







Il cittadino disorientato

Insomma è difficile, per noi comuni mortali, avere un'idea chiara della realtà di questo paese. Ogni verità ha mille facce, e per scongiurare l'inganno, bisognerebbe documentarsi 24 h su 24. L'emendamento che ferma i processi per un anno è passato. E alla Camera ci sono state le solite scene che ricordano il tifo da stadio, con tanto di striscioni che, a parte le ragioni di ognuno, abbassano il livello di dignità e credibilità e serietà dei nostri politici.
Sulla Repubblica Giuseppe D'Avanzo scrive:
" Berlusconi è imputato di corruzione in atti giudiziari. È un reato rarissimo, in Italia. Si celebrano meno di due processi all'anno per quel delitto. È questa trascurabile presenza statistica che rende indispensabile fermare per un anno migliaia di processi per i più diversi reati. La decisione paralizza una macchina giudiziaria già inceppata e caccia l'esecutivo in una contraddizione irrisolvibile e irragionevole, se ci fosse ancora spazio per la ragione. Da un lato, definisce un catalogo di reati di grave allarme sociale e ne irrobustisce le pene; dall'altra, per gli stessi reati (stupro, usura, traffico di rifiuti, sfruttamento della prostituzione, omicidio colposo per i pirati della strada...) li dice irrilevanti, marginali e dappoco fino allo spartiacque del 30 giugno 2002. In nome di una personale sicurezza e impunità, il capo del governo accetta di mettere in tensione la sicurezza di tutti. Racconta di voler rendere più sicuro il Paese e lo rende disarmato. Chiede alla magistratura di fronteggiare le minacce diffuse e l'azzoppa irrimediabilmente.

lunedì 23 giugno 2008

Durante

Pietro e Astrid, tessitori artigianali, vivono in una casa sulle colline marchigiane.La loro tranquilla esistenza è sconvolta dall' arrivo di uno sconosciuto, un cavaliere solitario e misterioso: Durante. I personaggi dei libri di De Carlo sono così sorprendenti, autentici e originali che quando entrano in una vita, compresa quella del lettore, niente è più come prima. Durante è un uomo libero. Appena possiede qualche cosa di concreto ( un quadro, una sciabola ) se ne disfa perchè per essere veramente liberi non si deve possedere niente. Pietro e Durante partono insieme : un lungo viaggio nei frammenti di vita dell'uno e nelle apparenti sicurezze e stabilità di Pietro. Durante è l'altra parte di noi, quella più vera ed autentica, che noi seppelliamo sotto le convenzioni sociali, che mortifichiamo con il nostro perbenismo, che annulliamo con le nostre falsità e celiamo sotto le pirandelliane maschere. E' un uomo così libero che sembra avere dei poteri soprannaturali. E' la parte più nobile di noi stessi, ed è forse per questo, che tutte le donne che capitano sulla sua strada se ne innamorano perdutamente.

giovedì 19 giugno 2008

ai..Don Peppino Diana


La prima sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli ha confermato le 16 condanne all'ergastolo per i boss del clan dei Casalesi. I particolari della sentenza e della storia di questo maxi processo si trovano su tutti i giornali. Ma oggi io voglio dedicare questa sentenza ai morti, agli umiliati, ai feriti, di questa drammatica vicenda criminale. E a chi, solo apparentemente, da questa storia non è stato toccato: a chi vive ancora in questa terra e sogna di andarsene, a chi si chiede quale sarà il futuro dei propri figli, a chi riesce, ancora, a VEDERE l'orrore della realtà e a sognarne una migliore.

"...mi vengono in mente i volti di coloro che sono stati uccisi per aver posto resistenza al potere del clan. E poi sono stati dimenticati, trascurati, spesso neanche citati. Finiti sulle targhe delle strade o ricordati solo nel cuore dei familiari ed amici. I nomi dei morti in questa guerra mai dichiarata e in realtà combattuta sempre, senza mai concedere armistizio. Salvatore Nuvoletta: un carabiniere ammazzato nel 1982 a vent'anni, punito perché aveva partecipato all'arresto di un parente del boss Sandokan. E poi Franco Imposimato, nel 1983, ucciso perché fratello del giudice Imposimato ma anche perché militante ecologista. Alberto Varone che nel 1991 distribuiva giornali, e aveva un mobilificio che faceva gola al clan del suo paese che voleva ramificarsi in ogni settore. E ovviamente Don Peppino Diana ucciso nel 1996 per il suo documento "Per amore del mio popolo non tacerò". Poi Federico Del Prete, ucciso nel 2002, sindacalista solitario che organizzò un antiracket dei venditori ambulanti. Fino a Domenico Noviello, ucciso poco più di un mese fa per una denuncia fatta sette anni prima. E poi i feriti, gli umiliati, i minacciati: il delegato CGIL Michele Russo gambizzato per aver minacciato di far scendere i lavoratori edili in sciopero; Antonio Cangiano sparato alla schiena per un appalto non regalato ai clan: Renato Natale cui sversarono chili di merda di bufala fuori casa per dimostrare che il clan l'avrebbe sommerso se continuava a fare il sindaco del paese. In attesa della sentenza, a loro va il pensiero che il diritto possa davvero divenire come fu il sogno di Spartaco. Possa essere in grado di ridare diritto: diritto alla vita e alla libera decisione di ogni singolo". (Roberto Saviano)

mercoledì 18 giugno 2008

Il Malato terminale

La sentenza del processo Spartacus non è stata ancora emessa. L'attesa fa riflettere sulla storia recente di questa mia terra violentata dai suoi stessi figli. Un reato ignobile e incomprensibile.Una terra lacerata, denudata, sporcata, ferita a morte.Guarirla non è possibile, curarla con amore, forse si.Per questo chi è nato in Campania ha il dovere morale di informarsi, di aprire gli occhi, di sapere.
Leggere l'articolo di Roberto Saviano sulla Repubblica può essere un buon inizio.

http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/cronaca/camorra-1/processo-spartacus/processo-spartacus.html

Emergenza inciviltà. Aversa 18 giugno 2008







martedì 17 giugno 2008

La sentenza


Attesa, oggi, la sentenza d'appello del processo Spartacus, il più importante, mai celebrato nei confronti del clan camorristico dei Casalesi.Il processo è stato paragonato a quello contro Cosa nostra istruito da Giovanni Falcone. Tra i due eventi c'è una differenza: il primo si svolse sotto i riflettori dei mass media sempre accesi, il secondo si sta concludendo nel silenzio.L'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e il dibattimento di primo grado concluso nel 2005 con 95 condanne (21 ergastoli) sono rimasti materia per pochi. Oggi tutti i quotidiani riportano in prima pagina Berlusconi, il calcio, un pò di cronaca e qualcuno, ancora e addirittura, notizie sul matrimonio Briatore-Gregoracci.
La realtà non esiste se non la conosciamo.

lunedì 16 giugno 2008

Il viaggio della speranza


Ogni giorno percorro, per andare a lavoro, la stessa strada da dieci anni.Prima buca al primo incrocio. Io la evito , ormai è una di famiglia : è sempre lì , minacciosa con bel tempo, modello voragine alle prime piogge. Sono al semaforo. Ho ancora sonno e ho un po’ freddo , mi fermo col rosso. Davanti a me la solita fila di apecar; arrivano dal mercato col loro carico di frutta e verdura. Si vedono le foglie verdissime di lattuga, i ciuffi ribelli dei carciofi , una zucca enorme in bilico. Capita spesso che qualcosa cada dal veicolo ; il conducente scende e raccoglie il suo carico se non ha subito danni , altrimenti lo lascia li…pazienza. A volte cade solo la cassetta di legno ; quella può restare li a prescindere dai danni che ha subito. I miei pensieri seguono la scia dello smog dai tubi di scappamento delle auto alla superficie di quella verdura cosi invitante. Ma non c’è spazio per eco-pensieri , ingrano la marcia . Un movimento mi avverte che è ora di andare : falso allarme il semaforo non è verde sono solo quelle 2 o 3 macchine che sorpassano tutta la fila in attesa ,guadagnandosi la pole position e bloccando chi arriva nell’altro senso di marcia . Qualcuno passa anche col rosso, le frenate inutili si devono evitare. La mia rabbia è già a buon punto. Sento già meno freddo . La mia fantasia mi regala sempre la stessa immagine : sogno che da dietro un albero ( che non c’è ) esca uno di quei poliziotti feroci e irremovibili che faccia tornare indietro chi non ha rispettato la fila, costringendolo a una lunghissima umiliante retromarcia. Un poliziotto, un carabiniere, un vigile, superman , nei momenti di rabbia più acuta ho pensato anche a Diabolik e alla sua Jaguar …Niente, questo sogno non si è mai realizzato . Ma non mi posso perdere in pensieri cosi infantili, è tardi. E il semaforo è verde.

giovedì 12 giugno 2008

Le discariche e le aiuole

Palla di Pomodoro
a Pesaro





Il post di oggi del blog di Grillo è dedicato, ancora una volta, alla discarica di Chiaiano, alle bugie e alle verità dei mass media. L'argomento discarica-verità-campania ormai mi disturba. La settimana scorsa sono stata nelle Marche. Mi sono fermata a guardare una grande aiuola fiorita e curatissima alle porte di Pesaro.Mi sono chiesta perchè da noi no? In provincia di Caserta e Napoli non ne trovi nemmeno mezza di aiuola curata. In alcune ad Aversa hanno piantato i cactus(!) per ridurre al minimo la manutenzione. E inutile dire che sono seccati anche quelli. Saranno luoghi comuni e solo apparentemente, le aiuole e le discariche, sono un accostamento azzardato. Insomma: magari qui mancassero solo le discariche!

martedì 10 giugno 2008

Nirvana


Quando vidi al cinema "Nirvana" di Gabriele Salvatores ne rimasi molto impressionata. Non era la storia particolarmente convincente, ma il contesto, lo scenario di un mondo futuro era davvero scioccante: una sterminata metropoli avveniristica formata da un Centro, separato e civile, e da una serie di pericolosi, multietnici e miserabili satelliti periferici. Il Centro governava il resto del mondo con inquietante cinismo rispettando solo le regole del Potere e del Profitto , mentre il resto dell'umanità viveva ridotta in schiavitù in cunicoli sotterranei; umanità aberrante e modificata geneticamente ( donne con tre seni ) alla quale, al primo accenno di ribellione veniva tolta anche l'aria. A questo ho pensato leggendo l'articolo di Claudio Pappaianni sull'Espresso: il pericolosissimo e inquinante percolato, la parte liquida che rilascia la spazzatura in decomposizione, è stato scaricato , per anni, e deliberatamente, per strada, nei campi , nei corsi d'acqua della bella e sfortunata Campania.
Uno scandalo nello scandalo. Un inferno senza fine.

lunedì 9 giugno 2008

Pubblico e Privato

Ecco come si risolvono i problemi: la differenziata non è organizzata da Comune, ma da aziende private che chiedono altri soldi per un (non) servizio che già paghiamo profumatamente. Questo volantino ( ho cancellato il nome della ditta e il cell.) è in tutte le cassette postali di tutti i condomini.Siamo alle solite: se il pubblico non funziona ci pensa il privato (?)
E se non si riesce a controllare il pubblico figuriamoci cosa combinerà il privato.
Breve storia dell'emergenza rifiuti in Campania
( da " Nazione Indiana")di Maurizio Braucci
4° puntata

Il commissario speciale ai rifiuti Antonio Bassolino, dal 2000 al 2004, porta ad alti livelli il meccanismo visto finora; più che di una continuità forzata con le giunte precedenti, come ha dichiarato di recente il governatore, si tratta di una progressione del malaffare. Il primo livello è costituito dal ricorso alle società miste, pubblico e privato, che l’ideologia dei Ds si mette all’occhiello in tutta Italia......l’ex sindaco della rinascita diventa commissario della riesumazione dei vecchi poteri, si lega a essi e li sistema pur di restare in sella. Basta solo pensare che le spese della dirigenza del commissariato ai rifiuti salgono dai 16.638 euro del 1998 a 1.140.000 nel 2003, mentre nel 2004 arrivano a ben quattro le sue sedi, con un costo di 857 mila euro l’anno. Intanto i costi delle consulenze sono un pozzo senza fondo, specie nell’ambito universitario, ricorrendo a servizi esterni per obiettivi che venivano fino ad allora forniti dalla stessa pubblica amministrazione: Riccardo Di Palma, ora presidente della Provincia di Napoli, riceve per una sola consulenza su un riassestamento idrico la cifra di 400.000 euro. Intanto sono 2.361 gli assunti e stipendiati per una raccolta differenziata mai iniziata, 50 gli automezzi acquistati per la stessa raccolta che vengono rubati appena dopo la consegna, 9.270.401 gli euro spesi per il progetto “Sirenetta” che vorrebbe controllare via etere lo spostamento dei camion dei rifiuti e che incontra l’opposizione dei loro conducenti ai quali poi la magistratura dà ragione.Un’assurda vicenda è quella che riguarda il trattamento dei rifiuti speciali in Campania. Nel 2002, Antonio Bassolino, prima in qualità di commissario approva e poi il suo consiglio regionale delibera, l’ingresso in Campania, in piena emergenza, di rifiuti speciali provenienti da altre regioni che poi vengano sottoposti a trattamento presso impianti di proprietà di industriali campani. È una follia, vista la situazione, ma con questa delibera pare si voglia favorire un settore nascente tra gli imprenditori locali. Il libro di Saviano non è stato ancora pubblicato ma vari dossier di Legambiente e l’inchiesta “Cassiopea” condotta dal magistrato Donato Ceglie già stanno denunciando il traffico di rifiuti tossici della camorra dal nord Italia alla Campania..............c'è bisogno di continuare?

venerdì 6 giugno 2008

Senza Parole

Aversa, 6 giugno 2008 ore 13
Breve storia dell'emergenza rifiuti in Campania
( da " Nazione Indiana")di Maurizio Braucci
3° puntata
Sempre durante la giunta Rastrelli, nel 1996, il governo amplia i poteri dei commissari speciali e dà la possibilità, ai limiti del legittimo, che queste cariche possano essere ricoperte dai presidenti eletti delle Regioni. L’allora governatore viene scelto a guidare l’emergenza e vara un piano con cui affida l’intero ciclo dei rifiuti a imprese private, riducendo via via la funzione di controllo istituzionale........Con il ciclo dei rifiuti nelle mani dei privati, dal momento che l’individuazione delle discariche spettano alle aziende, iniziano subito le speculazioni su terreni da adibire a siti di stoccaggio o discariche, la creatività del profitto fa sì che i terreni – spesso di proprietà dei clan – vengano comprati a prezzi folli dalle società appaltatrici – spesso infiltrate – pesando sul bilancio del commissariamento. Alla fine, oltre alle diseconomie, ne viene fuori una mappa regionale dei siti assurda, dettata solo dalla speculazione, comprendente territori dove sarebbe invece necessaria una bonifica e dove il tasso di morbilità è ormai allarmante. Già prima che venga pubblicata la ricerca del fisiologo del Cnr Alfredo Mazza nel 2004, le popolazioni comprese tra i comuni del napoletano di Nola, Acerra e Marigliano, soprannominato il triangolo della morte, capiscono che qualcosa non va. In questa zona abitata da oltre mezzo milione di persone l’indice di mortalità per tumore al fegato ogni 100 mila abitanti sfiora il 35.9 per gli uomini e il 20.5 per le donne rispetto a una media nazionale che è del 14, lo stesso per quanto riguarda il cancro alla vescica, al sistema nervoso e alla prostata. Intanto, la giunta Rastrelli prepara il grande appalto che consiste nel cedere il ciclo dei rifiuti a una sola azienda “amica”, lo fa con una gara indetta nel 1998 e vinta poi dalla società Fibe, del gruppo Impregilo allora sotto la presidenza di Cesare Romiti e che annovera colossi della finanza italiana. La Fibe vince con un progetto tecnico modesto ma promettendo velocità e risparmio, due bufale come sappiamo oggi. La tecnologia è vecchia e probabilmente il progetto era stato pensato prima che il decreto del ministro Ronchi del 1997 stabilisse una gerarchia dei rifiuti, facendo prevalere raccolta differenziata e termocombustione – per la quale vengono previsti degli incentivi – e mettendo in ultima posizione discariche e incenerimento. La Fibe ottiene così, nel 2000, dal nuovo commissario ai rifiuti Bassolino, l’appalto per la costruzione di 7 impianti di stoccaggio di ecoballe e di due inceneritori per esse, la gestione della raccolta differenziata e la creazione di discariche. I ministri dell’ambiente e dell’industria sottoscrivono l’accordo, è un piacere fatto a pezzi importanti dell’economia nazionale, frutto di accordi politici trasversali e misteriosi. L’appalto del ciclo è previsto solo per la provincia di Napoli, il commissario speciale e governatore Bassolino lo estende in breve a tutta la regione. Nel 2000 il gruppo Impregilo si trova in mano un affare colossale, devono finanziarlo ricorrendo alle banche e le banche lo trovano interessante, molto interessante.

giovedì 5 giugno 2008

Breve storia dell'emergenza rifiuti in Campania
( da " Nazione Indiana")di Maurizio Braucci
2° puntata
.....La Campania ha in quell’anno le proprie discariche piene o in via di saturazione ma ciò accade perché è in ritardo nell’adozione di un nuovo piano per i rifiuti che non si basi sul ciclo, ormai superato, di raccolta e sversamento. Commissariare significare gestire i rifiuti con fondi prevalentemente non regionali, avvalersi di competenze tecniche straordinarie e poter attuare scelte emergenziali che altrimenti non sarebbero possibili. L’altro grande caso di commissariamento a sud è quello del dopoterremoto del 1980, i danni che ha prodotto nelle terre dove la criminalità organizzata è diffusa potevano forse far prevedere che anche commissariare i rifiuti in Campania avrebbe riproposto problematiche simili, ma di questo è inutile scrivere oltre.Parliamo con un Mr. X che ne sa molto ma non vuole comparire come fonte:“Tu hai avuto un ruolo dirigenziale alla Provincia di Napoli fino al 1996, come mai ti sei dimesso?”“Ho preso parte a quella che chiamerei ‘fase 1’ dell’attuale emergenza. Allora già subodoravo che questa faccenda del commissariamento non sarebbe valsa a risolvere la situazione ma, anzi, a peggiorarla. Nel 1995, con la giunta regionale di Antonio Rastrelli di An, ho visto il prevalere di criteri di consociativismo proprio a partire dalle possibilità che la situazione di emergenza offriva ai politici. Io stesso presi parte alla gestione del primo bando di formazione per operatori ecologici che poi portò all’assunzione di 2.500 persone. La cosa che mi scandalizzò fu che Regione, Provincia e Comune aggirarono il collocamento e scelsero i corsisti tra liste di disoccupati create anche all’ultimo minuto, con evidente presenza della camorra che comprava gli elenchi dei nomi da gruppi già esistenti. Fu una spartizione tra destra e sinistra, divisa in quartieri e aree, secondo le esigenze di ciascun partito che ne guadagnò bacini di voti, cedendo, attraverso i fondi per l’emergenza rifiuti, denaro alle cooperative che poi, in seguito, venivano incaricate di svolgere servizi di nettezza urbana. Da questa prima manovra, ripresa dal commissario e governatore dell’Udr Losco, nel 1999, e poi subito dopo dalla giunta Bassolino, siamo arrivati ad avere oggi in Campania 12.000 addetti alla raccolta dei rifiuti, cioè 1 ogni 400 abitanti mentre la media italiana è 1 ogni 9.000. Una rete di clientele che poi il centrosinistra al potere dal 1999 ha perfezionato con il ricorso alle società miste; gli Lsu, i lavoratori socialmente utili, sono stati resi stabili con lo stesso meccanismo.

mercoledì 4 giugno 2008

"La banalità del male"

Mentre si discute, mentre si cerca di capire, noi campani siamo ancora in queste condizioni umilianti. L'emergenza ci toglie il diritto di protestare . Questa emergenza ti fa vivere col capo chino a cercare di capire come si è potuti arrivare a tanto. Si è detto tanto sui rifiuti, ma io credo che un "ripasso" di questa terribile cronaca non faccia male a nessuno. Come un olocausto; conoscere per non dimenticare.


Breve storia dell'emergenza rifiuti in campania

( da " Nazione Indiana")
di Maurizio Braucci
1° puntata

Primavera del 2007. Petra e io passeggiamo nel Parco Ventaglieri, nel centro di Napoli, facendo attenzione ai gradini rotti e alle grate su cui poggiamo i piedi, la manutenzione dello spazio è scarsa e l’effetto della furia dei ragazzini e degli agenti atmosferici trovano poco rimedio. Lei è una giornalista tedesca, di Monaco, e ha voluto incontrarmi per parlare della mia città, sa della situazione dell’emergenza rifiuti, chiede delucidazioni e, dall’alto della sua tradizione civica, esclama “Capisco tutto: la corruzione, il malgoverno… ma come è possibile che qui i politici siano arrivati al punto di permettere un disastro ambientale che umilia anche loro?”. Non so rispondere, ma la domanda mi rimane nella testa, diventa anche la mia e ancora oggi cerco di trovare le ragioni profonde di questo oltraggio. “Come è potuto accadere tutto ciò?” domanda da olocausto, instillatami da una bavarese.....questo disastro non era annunciato? I documenti degli attivisti (tutto loro è il merito di aver portato a galla la situazione) non sempre sono chiari, a volte oscillano tra l’ermetismo tecnoambientalista e il proclama contro l’imperialismo, le immagini delle pecore morenti dei fratelli Cannavacciuolo ad Acerra e il percolato che filtra da discariche che sarebbero state bonificate con i prelievi della Tarsu. I cittadini campani poggiano la loro indignazione sul generico assunto per cui “Chi comanda è corrotto” e “Si sono mangiati i soldi”. La stampa nazionale, che ha finalmente accolto la gravità della situazione, recita a memoria “Gli affari della camorra – La rete delle ecomafie – Un intreccio tra politica e criminalità organizzata”. La strategia di chi ha delle responsabilità sembra avvantaggiarsi di questa confusione, tra i suoi fumi è più difficile intravedere i fatti, perfino equivocarli. Emergenza rifiuti, perché? In Campania viene dichiarata nel febbraio del 1994, e questo fa sì che la gestione passi a un delegato del capo del governo, allora limitata alla figura del prefetto, con poteri speciali che mirano a riportare la situazione verso l’ordinario..(continua...)

Senza Parole




















Le foto si riferiscono ad Aversa, Marcianise e Gricignano (CE)
e sono tutte di oggi