lunedì 28 ottobre 2019

Storia di ordinaria burocrazia
Nel lontano 2010 il servizio di igiene urbana ad Aversa (CE) viene affidato alla Senesi Spa, con sede in porto Sant’Elpidio (FM), per la durata di 5 anni dalla data di sottoscrizione del verbale di consegna, avvenuta nel 2012. Il contratto è quindi scaduto nel 2017 ma è stato più volte prorogato per il tempo necessario alla conclusione della gara di appalto per la scelta di una nuova società affidataria del servizio. Dopo varie vicissitudini si è aggiudicata il servizio di igiene urbana la Tekra srl, con sede ad Angri ( SA). Il passaggio di consegne però non è avvenuto subito tanto che le due società (Senesi e Tekra) vengono più volte invitate dal Comune ad attivare le procedure per il trasferimento di gestione, senza però ottenere alcun riscontro. E così, nel settembre 2019, il Sindaco richiede l'intervento del Prefetto di Caserta, del Prefetto di Fermo, scrive alle due società interessate e alla direzione Territoriale del lavoro. La Senesi finalmente trasmette la documentazione e la Tekra viene invitata a concludere tutti i passaggi successivi in vista della scadenza della proroga alla Senesi, fissata per il 15 ottobre 2019.
A questo punto ci si trova ad affrontare la fase effettiva del "passaggio di cantiere", che a seconda del contratto, prevede anche il passaggio degli operatori da una società all'altra ed è qui che si arena tutto.
L’epilogo ( momentaneo) di questa vicenda è nella determina dirigenziale n. 94 del 21/10/2019 dove si legge : “ considerato che il servizio di igiene urbana è un servizio pubblico essenziale che per nessuna ragione può essere sospeso o abbandonato”…si impegna in favore della Senesi complessivamente e in via presuntiva l’importo di 292.124.59...fermo restando che il rapporto deve intendersi comunque esaurito..”. In altre parole, per evitare di essere sommersi dai rifiuti durante questo tira e molla tra Senesi e Tekra, il Comune (e cioè la città) paga quasi 300 mila euro a chi dovrebbe essere fuori dai giochi dal 2017.
Mentre la burocrazia si perde in mille inutili rivoli, chi ci rimette è sempre il cittadino che continua a pagare una delle tasse sui rifiuti più alta d’Italia e continua a vivere in una città eternamente sporca, senza che qualcuno ne risulti essere direttamente responsabile.
ps avrei potuto accompagnare questo post con le centinaie di foto di rifiuti sparsi per la città che ho collezionato negli ultimi decenni ma ormai sono immagini che non fanno più notizia.

domenica 27 ottobre 2019

domenica 13 ottobre 2019

Due giorni di sole in questa "italia a 5 stelle" a Napoli . Emozionante come sempre, ricca di spunti di riflessione, di abbracci e di risate. Si sentiva nell'aria che stavamo a Napoli. Che cielo azzuro che c'era..





venerdì 11 ottobre 2019


La cultura è rispetto, prima di tutto sig Sgarbi. E’ rispetto per i luoghi, per le istituzioni che si rappresentano. E’ rispetto per i cittadini ( anche dei 5 stelle) che ti mantengono da 30 anni permettendoti di andare in giro a sputare sentenze e insulti gratuiti. Ma questo siamo diventanti; un paese dove ha ragione chi fa la voce grossa, un paese trash nell’anima. La vostra sicumera è insopportabile. I veri obesi siete voi, ingrassati con i sacrifici dei cittadini.

sabato 5 ottobre 2019

Se anche in pieno centro storico, accanto a una cattedrale e a un campanile millenario riuscite ad accunulare e bruciare i rifiuti ( senza che nessuno paghi), siamo senza speranza. Nessun patto per la terra dei fuochi, nessun " patto di azione" potrà fare niente

giovedì 3 ottobre 2019

Guardare Il film di Mario Martone, ispirato alla commedia in tre atti di Eduardo de Filippo, è come stare a teatro. Lo sguardo dello spettatore non riesce​ a spostarsi oltre la scena,​ lo spazio ripreso è limitato come un palcoscenico. Le case lussuose e kitch, i personaggi​ al limite del surreale che ricordano lo stile di Gomorra sono elementi di modernità, che riportano la narrazione al presente, ma lo spirito della commedia del grande drammaturgo resta immutato.​ Sullo schermo si aggiunge la forza descrittiva delle inquadrature di Napoli, città vitale e variegata dove il centro storico e la periferia si fagogitano fino a somigliarsi.
A differenza della commedia di De Filippo,​ il personaggio principale,​ Antonio Barracano,​ ​
è un uomo dei​ giorni nostri a metà tra un santone e un camorrista. A lui si rivolgono tutti quelli che hanno un problema da risolvere, dissapori familiari, litigi tra amici. Ma Barracano non aiuta per soldi, non mira alla ricchezza personale, è mosso dagli ideali della giustizia, dalla difesa dei più deboli, di chi non ha gli strumenti per ribellarsi alle angherie dei prepotenti. 
L’interpretazione, convinta e perfetta, di​ Francesco Di Leva riesce a mettere al centro della scena la figura di Barracano e a rendere tutti gli altri​ semplici comparse. Citazione a parte per Viviana Cangiano perfetta nel suo ruolo. 
Ma si puo fermare l’ingiustizia, la guerra, la violenza? L'ideale di Barracano è destinato a rimanere utopia? Un uomo solo cosa può fare? La risposta è nel finale del film. Una scena su tutte va assolutamente ricordata: la moglie del Barracano viene morsa da uno dei loro cani e finisce in ospedale, racconta l’accaduto al marito e sentenzia che quel​ cane è troppo violento e va abbattuto. Antonio allora le chiede: “ ma a che ora sei uscita? Era buio?”​ “Era buio", risponde lei, "avevo dimenticato una cosa in macchina” E Antonio laconico : “tene ragione ‘o cane”.