giovedì 19 novembre 2009

Mutazione Genetica


Gli arresti, i processi, le condanne, i sequestri dei beni non serviranno a niente. Si farà solo una pulizia superficiale ma il marcio resterà, perché è dentro di noi. Decine di anni di anarchia totale, di assenza dello Stato e delle sue istituzioni, hanno mutato geneticamente l'uomo del Sud e in particolare il campano. Il campano protesta per le strisce blu in città ma tace davanti ai fumi neri dei roghi estivi di rifiuti tossici. Il campano protesta che non ha lavoro ma appena ne ottiene uno vive solo per rivendicare i suoi diritti seppellendo nell'oblio i suoi doveri. Il campano invidia le città del nord ma vota e osanna chi ha distrutto le sue. Il campano dà sempre la colpa agli altri perché egli non ne ha mai, non si accorge più di niente; il sangue, i rifiuti, il cemento, l'illegalità lo lasciano indifferente. Il campano negli uffici pubblici chiede il piacere all'amico e non passa allo sportello. Il campano non si vergogna se l'Italia intera ogni giorno umilia la sua terra, se ogni anno si contano nella sua regione morti ammazzati più che in una guerra, ma si dispera se il Napoli non segna un goal. Il campano non ha nemmeno uno slancio di orgoglio, di rabbia, di ribellione. Anche i suoi geni si sono adeguati. Quanta luce accecante qui al sud. Quanto sole inutile, quanta terra fertile sprecata.

sabato 14 novembre 2009

Noi che viviamo con gli occhi chiusi

Ho dimenticato di sedermi mentre ascoltavo Roberto Saviano da Fazio. Le storie che ha raccontato erano così drammatiche che non permettevano una posizione comoda. Ho provato vergogna per la nostra indiferrenza di occidentali sazi fino alla nausea di cibi insapori; quanti di noi conoscevano quelle storie di morte? E, con infinita tristezza, ho visto le immagini del nostro litorale campano in agonia. Trovare le parole giuste per parlare di Roberto Saviano non è facile, per chi è nato nella terra dei fuochi. Ti succede che o segui una scia interiore di emozioni o ti arrendi davanti alla consapevolezza dell'inferno che ti circonda. In entrambi i casi rimani senza parole. E allora cedo la parola agli altri. Tra tutte le recensioni che ho letto sull'argomento ho scelto queste poche righe di Valeria Panzeri : "Indimenticabile è quel frame passato più volte in televisione che inquadra una panchina dove qualcuno ha scritto Saviano merda.Saviano ieri sera da Fazio ha parlato della bellezza, l’unica cosa che può sottrarre terreno all’inferno. Ebbene in Roberto Saviano c’è tanta di quella bellezza da dimenticarsi qualsiasi inferno; la bellezza della letteratura, la bellezza della verità, la bellezza del coraggio, la bellezza della sobrietà nel raccontare i dolori e le frustrazioni di una scelta di vita tanto scomoda. Roberto Saviano è un ragazzo bellissimo ed io mi incanto ad ascoltarlo ogni volta perché la sua bellezza mi tiene lontana dall’inferno. Cancellate la scritta su quella panchina, è ora di cominciare a levarsi il cappello al cospetto degli uomini valorosi mentre combattono, non aspettiamo che siano i libri di storia a tributare loro la credibilità che meritano."

martedì 10 novembre 2009

Crocifisso laico

Io non ho fede e invidio chi ce l’ha. Perchè aver fede aiuta a sopportare i dolori, le avversità e la paura della morte. Perché andare a messa di domenica mette di buon umore e fa sentire in pace. Io sono atea, non credo in nessun dio, ma invidio chi ne prega uno. Il crocifisso per me non è un simbolo religioso ma il simbolo della cultura occidentale che su quella cristiana, piaccia o no, si regge. Il crocifisso a me ricorda l’arte, tutte le crocifissioni e le deposizioni struggenti e drammatiche che i nostri pittori e scultori hanno saputo rappresentare, come quella di Masaccio che vedete nella foto. Il crocifisso ci rappresenta tutti. E laicamente si può anche sopportare di vederlo affisso alle pareti di un'aula scolastica. Lo Stato laico si deve ricordare e pretendere quando i ragazzi sono obbligati ad ascoltare, nella scuola pubblica, quell'ora di pseudo religione che si riduce a un'ora di catechismo e che invece, oggi, farebbe bene a essere un'insegnamento di storia delle religioni dato che siamo, sempre piu, costretti a convivere con chi adora altri simboli. Onorare il crocifisso vuol dire non solo accettare laicamente la sua presenza ma prepararsi anche a rispettare altri simboli. Perchè ognuno ha il suo dio.
"Lo Stato laico, però, non è lo Stato ateo. Il secondo nega la fede, il primo nega che possa essere imposta. Il primo è virtuoso, il secondo sanguinoso. Nello Stato laico non si stabilisce una fede per nascita, ma si difende il diritto alla fede ed a praticarne i riti. Purché compatibili con la legge... (Davide Giacalone).

domenica 8 novembre 2009

Felicia

Blu notte, in onda il venerdi sui rai tre si occupa dei misteri italiani. La puntata "Sicilia nera" ha raccontato la vicenda di Giuseppe Impastato ucciso dalla mafia. La vicenda del giovane di Cinisi, in provincia di Palermo, è stato anche il tema di un film, di qualche anno fa, "I cento passi". Peppino era un ragazzo coraggioso e ribelle, egli non fu solo ucciso ma dilaniato da una bomba e i suoi familiari lo piansero su una bara vuota. Questo post è dedicato a lui ma soprattutto a sua madre Felicia che ha combattuto fino al suo ultimo respiro per onorare la memoria di suo figlio che la mafia voleva infangare facendolo passare per un terrorista. A Felicia anche Roberto Saviano dedica un capitolo nel suo ultimo libro "La bellezza e l'inferno". Per vent'anni Felicia ha cercato di lottare affinché la memoria di suo figlio non fosse cancellata...all'udienza in tribunale la piccola Felicia puntò il dito contro Badalamenti, lo fissò negli occhi e lo accusò di essere l'assassino di suo figlio, di averlo non solo ucciso ma dilaniato, di essere stato non solo un mafioso ma una belva. Badalamenti restò immobile." Nel 2002, la corte italiana lo condannò all'ergastolo. Voglio ricordarvi che mercoledì 11 novembre Saviano sarà ospite di una puntata speciale di "Che tempo che fa" .

mercoledì 4 novembre 2009

Cambiamento di rotta

Non è un post, questo. Solo una specie di comunicazione di servizio. La vita prende, a volte, direzioni inaspettate. Cambiamenti di rotta imprevisti. Ne segue una instabilità di una durata necessaria alla mente per adattarsi a una nuova realtà. Insomma, non ho il tempo nè lo spirito giusto, in questi giorni, di dedicarmi al mio blog, per cui lo troverete poco aggiornato. Però oggi voglio pubblicare un commento di Marco Ghetti che reputo interessante e che può essere spunto di riflessione:
"In questi giorni la sentenza europea, che intima di eliminare la presenza del crocifisso dalle aule scolastiche, crea come sempre schieramenti opposti. Io sono agnostico da adulto...Io facevo la battaglia nel vecchio circolo DC che frequentavo, molti anni fa per togliere il simbolo religioso dalle aule, in una scuola statale, il laicismo è d'obbligo, non per rispetto a questa o quella religione, ma solo perchè lo Stato " deve" essere laico, poi esistono scuole religiose, li' è opportuno che sia evidenziato che sono guidate da un sentire religioso. Ma il punto che mi lascia perplesso, che con il crocifisso si viola il diritto dei ragazzi a non essere magari cattolici- romani. Ma scusate, io che ho fatto le elementari negli anni 60, dove il crocifisso non era nemmeno discutibile, non avevo forse una mia mente, per capire, per valutare, se il cattolicesimo, fosse a me congeniale, se la figura di Gesu', che inchiodato sulla croce, sia o meno, il figlio di Dio, oppure un profeta, come lo intendono gli islamici? Visto che la religione è fede, non certezza matematica, perchè si teme che le nuove generazioni, siano talmente deboli di pensiero, da non riuscire a trovare una loro via alla fede, o non fede, da avere bisogno di una legge europea che liberi loro il pensiero? I giovani europei, visti come un gregge di pecore da governare, non come menti pensanti. Questa Europa è molto italiana, anche negli errori di valutazione. Saluti. " Marco Ghetti