giovedì 26 settembre 2019


Retro e marciapiedi antistanti il mercato ortofrutticolo di Aversa. Responsabilità politiche è vero ma anche individuali. Il cambiamento è dentro di noi prima di tutto.

martedì 24 settembre 2019

ll film sembra essere il testamento del grande regista, un tributo al cinema firmato Quentin Tarantino. Forse per questo non è mai lineare, è un insieme di ciak che non raccontano molto. Il lungo (troppo) viaggio nei ricordi erranti nell'America delle strade che sembrano infinite e degli scenari a metà tra set hollywoodiani e luoghi reali, è intrapreso da due grandi del cinema americano, Brad Pitt e Leonardo Di Caprio. Le due icone di bellezza, ormai nella età della maturità, impersonano un attore e uno stuntman che si sono lasciati alle spalle gli anni d'oro del successo e fanno da contraltare ad una Hollywood che si avvia alla decadenza. Ma ormai dovremmo aver imparato che un cast importante non basta a rendere bello un film. Gli altri personaggi sono fumosi, sembrano entrare nella storia e poi svaniscono senza lasciare traccia, donando a tutte le scene quella inconsistenza che le condannerà all'oblio. Tutti gli spunti del racconto si perdono nella grande storia del cinema, per comporre un film brutto. Il tutto si conclude con una lunga scena splatter, che però appare manierata ed eccessiva, del tutto scollegata dal resto. Insomma un film che regala allo spettatore rari attimi di gioia. Uno fra tutti? Brad Pitt che ripara l'antenna su un tetto...senza maglietta.

domenica 22 settembre 2019

Fuochi di artificio come bombardamenti. Anche questo è terra dei fuochi. Respiriamo o i fumi dei roghi dei rifiuti, o i pericolosi fumi dei fuochi di artificio. E poi lo smog e poi gli scarichi di fabbriche fantasma...ci hanno tolto pure l'aria. Ordinanze che ( quando ci sono) sono carta straccia.

lunedì 16 settembre 2019

Tutti meritatissimi i premi conferiti al film “ Martin Eden” di Pietro Marcello.
La vicenda del giovane Martin, tratta dal romanzo di Jack London del 1908, si sposta da San Francisco a Napoli. In fondo certe dinamiche “umane” sono uguali in ogni parte del mondo. La Napoli di inizio secolo è presentata come uno scenario sfumato, dietro la storia di Martin che salva la vita al giovane Arturo Orsini, il quale, per ringraziarlo, lo invita nella sua casa presentandogli i genitori, gli amici e la sorella Elena della quale Martin si innamora perdutamente. Le differenze culturali e di classe tra i due giovani sono così evidenti che Martin decide di colmarle mettendosi a studiare. Nei libri trova ogni giorno parole nuove, legge tutto quello che gli capita. Davanti a lui si apre un mondo nuovo e capisce che il suo sogno è quello di diventare uno scrittore. Lottando ogni giorno per sopravvivere in un mondo devastato dalla povertà, Martin lavora come un mulo e studia con passione e con un impegno costante che darà i suoi frutti.
Il film sembra non avere tempo: presente, passato e futuro confondono lo spettatore che guarda incantato immagini (molte sono originali) che evocano il fascismo ma anche il boom economico, la lotta di classe e la rivoluzione industriale. Anche la colonna sonora è frutto di contaminazione perché si passa da Teresa De Sio a Debussy con una mescolanza di generi musicali sorprendente e imprevedibile.
Imprevedibile come Martin, che è passionale, assetato di amore e di vita. Questa sua pienezza lo fa sentire sempre più estraneo rispetto ad un mondo spietato, che non fa sconti nemmeno al suo riscatto sociale. La costruzione del film crea, per me, un parallello con Napoli che sembra avere le sue stesse caratteristiche: voglia di riscatto, ribellione alle regole rigide e borghesi e l’amore come filo conduttore. Una città che è come Martin, piena di passione e intelligenza, bella e piena di amore ma che non riesce a trovare la strada per il suo riscatto. Anarchico anche da un punto di vista temporale questo film contiene mille spunti di riflessione. Una bella lezione di vita.

domenica 15 settembre 2019



Al mare pensi di dimenticare per qualche ora i roghi dei rifiuti. Invece la scia di fumo nero si vede anche qui, all'orizzonte. L'incendio sembra venire dalle campagne di Villa Literno. Dai social apprendi ,poi, delle due auto incendiate ad Aversa e vedi la foto della la sua nerissima scia di fumo. Ritorni dal mare pensando all'aria che si respirera'. Ma non è finita. Sulla strada che dal mare porta a casa un fumo nerissimo e fiamme alte. Brucia il ciglio della strada insieme a tutti i rifiuti che la nostra inciviltà e la nostra incoscienza accumulano

venerdì 13 settembre 2019

Ci meritiamo tutto questo? È quello che mi chiedo ogni mattina quando percorro viale Europa ad Aversa. Anarchia totale, zero controlli, un mare di auto, aria irrespirabile. Traffico in tilt fin sopra l'asse mediano. Rifiuti, degrado. Ci meritiamo tutto questo? La risposta é piu drammatica di tutto il resto.

giovedì 12 settembre 2019

mercoledì 4 settembre 2019

Inciviltà e l'assenza totale di controllo. Aversa, in pieno centro storico inerti e rifiuti abbandonati da settimane. E nessuno dice niente. In queste strade ogni pietra racconta ciò che siamo stati e ogni rifiuto parla di ciò che siamo diventati.

martedì 3 settembre 2019

I fumi della Terra dei fuochi non sono solo i rifiuti che bruciano. Sono anche i fumi dei fuochi d'artificio (altamente inquinanti), che altrove si sentono e si vedono raramente, qui sono contorni immancabili di compleanni, matrimoni, feste rionali pseudo religiose, e passatempi incivili, praticati ovviamente ad ogni ora del giorno e della notte. ​ Perché qui non c’è ordinanza che tenga, non ci sono regole di cui si possa garantire il rispetto, c’è la certezza dell’impunità.​ E poi visto che l'inciviltà è come i gas, occupa tutto lo spazio che ha a disposizione, chi spara i fuochi lascia tutti i residui per strada. Loro si divertono, i rivenditori di fuochi ci guadagnano e a pagare ci pensiamo noi. 
Nella foto strada San Biagio, le famose cinta murarie della città di Aversa.