sabato 31 maggio 2008

Pubblico il commento di Paola:
Noi napoletani siamo sempre stati orgogliosi della nostra “colorita” reputazione, abbiamo sempre difeso con quel piglio superbo la nostra lingua, i nostri proverbi, ostentando la musicalità aggressiva dei nostri accenti. Ci siamo sempre difesi col sole, le chiacchiere, la filosofia spicciola…sì, un popolo dal carattere aggressivo, ma in fondo creativo, verace, “patetico”, che sa vivere con trasporto emotivo come nessun altro è in grado do fare. Insomma, i nostri bei cari luoghi comuni…ecco, ora niente di tutto questo ci possiamo più permettere. La nostra superficialità di popolo allegro e solare non poteva venir fuori in modo peggiore. No, io non ho più il coraggio di pronunciare neanche più mezza parola in napoletano, neanche un mezzo detto di fronte agli altri italiani, neanche una minima esibizione della nostra tanto compianta cultura popolare, perché ogni distratto abbandono e ogni allusione a una Napoli che non esiste più (da chissà ormai quanto tempo) mi mette enormemente in imbarazzo. Non c’è più spazio per le simpatiche parodie, per le ironie che in fondo ci assolvevano. Tutto questo è diventato odioso perfino a me che in questa terra ci sono nata. Ora nessuno vuole più sentirci e i luoghi comuni che ci caratterizzavano prendono forma in un unico desolante scenario: l’immondizia. Il quotidiano francese Liberation ci ha giustamente attaccato e lo ha fatto decostruendo il nostro linguaggio, il nostro romanticismo intriso di sospiri, per cui la morte simbolica di fronte a un’ impareggiabile bellezza diventa una morte fin troppo reale ( vedi Napoli e poi MARCISCI), fatta di putredine e abbandono. Solo il tempo (decenni? secoli?) potrà cancellare un’immagine così scomoda, l’immagine della sporcizia di cui niente è più pervasivo e imbarazzante. E quando e se Napoli rinascerà, allora anche l’immondizia avrà il suo bel divertente proverbio. Ma ora taccia la nostra cara gioiosa e spensierata saggezza popolare.
Paola

I Signori NO

Io non ho votato e mi piace ribadirlo perché credo che la Campania sia stata distrutta dalla sua gente ma anche dal Governo italiano che dal Sud è assente da sempre. Io non ho votato perché non credo più nelle ideologie. L’idea di sinistra e destra sono anacronistiche, perché i problemi attuali sono così seri e vitali che riguardano tutti al di là del proprio ceto sociale e culturale. Ma una considerazione la devo fare. Io non capisco l’accanimento distruttivo della sinistra nei confronti del nuovo Governo. Quelli di sinistra dicono NO a tutto: no al ponte sullo stretto, no alla Tav, no al piano sicurezza, no alle discariche e agli inceneritori, no alla lotta ai “ fannulloni”! Questa è un modo di fare politica vecchio e ammuffito. Essere all’opposizione, con o senza ombra, vuol dire avere una funzione di controllo, di equilibrio, di partecipazione costruttiva , nessuno vi obbliga a dire sempre NO. Da qualche parte bisogna pure cominciare!

Democrazia e Anarchia


Ieri Berlusconi a Napoli è stato categorico ribadendo l’autorità dello Stato. I napoletani gridano già al tradimento: “ beffa del governo” Con una regione in agonia, come un malato terminale, si scoprono tutti ambientalisti e verdi. Se il Governo cede è finita. Napoli sarà consegnata definitivamente alla camorra. E il resto dell’Italia si orienterà ancora di più a destra sperando in un’autorità ancora più ferma. Per la prima volta in Campania si sente la presenza della legalità e noi la contrastiamo.Ha ragione Berlusconi quando sintetizza la questione parlando di democrazia contrapposta all’anarchia.

venerdì 30 maggio 2008

Terramia


Sono nata e vissuta in questa terra campana. Dopo anni di attente riflessioni, vi posso assicurare che il nostro problema non è la camorra o la malapolitica. Il problema siamo noi. Ed è arrivato il momento di avere il coraggio di ammetterlo. Siamo noi che abbiamo permesso a chiunque di abusare della nostra terra.La camorra è solo il contrario della civiltà. E' l'interesse privato al di sopra di tutto. Quei pochi che hanno una mentalità veramente diversa possono fare solo una scelta: barricarsi in casa o fare le valige.

mercoledì 28 maggio 2008

Senza Parole




Marcianise
(CE)

Senza Parole



Carinaro (CE)


Volere è potere















Una zona di Caserta è pulita. Trattasi di un vasto complesso di palazzi costruiti al posto della ex Saint Gobain che produceva vasi e bottiglie di vetro. Ogni mattina un uomo, nemmeno tanto giovane, pulisce con cura i prati e le strade. Nessuna carta gli sfugge. Senza macchinari, senza motori, solo scopa e paletta. Io lo guardo e ammiro la sua meticolosità . Ma mi chiedo perchè in quella zona si e in altre no? Allora è vero! Volere è potere!

martedì 27 maggio 2008

La verità non ha mai una sola faccia

Gli inceneritori a noi campani non fanno paura.Peggio di questo Inferno cosa c'è? Volete che ci spaventiamo di fronte a delle particelle minuscole che assalgono i nostri già provati polmoni? Camminiamo da mesi su montagne di rifiuti, abbiamo sopportato ingiustizie e silenzi, ci siamo sentiti impotenti e umiliati da una società divisa in due grossi schieramenti ; la politica e la criminalià ( spesso a braccetto), abbiamo votato lo schifo che avevamo a disposizione, abbiamo incenerito i nostri ideali e le nostre illusioni, abbiamo abbandonato la dignità e la speranza di difendere la nostra terra. Abbiamo perso la faccia di fronte al resto d'Italia .Secondo voi possiamo avere mai paura degli inceneritori?

La città che gioca con i suoi vizi.

L'analisi di Giuseppe D'Avanzo su Napoli è molto vicina alla realtà:
"Napoli anche in quest'occasione non ha alcuna intenzione di mettersi finalmente davanti allo specchio, di guardarsi le rughe profonde o la bocca sdentata, di annusare il cattivo odore del suo corpo, di dirsi - allo specchio, almeno così in privato - il disagio, il dolore, la sofferenza del suo collasso...
Nemmeno tonnellate e tonnellate di immondizia riescono a scuoterla, a essere almeno un "sintomo" per una città che appare come anestetizzata dalla sua stessa, lenta e mortale malattia.... un antico trucco della città, giocare con i propri vizi per non affrontarli..." Il giornalista chiude il suo articolo con la famosa frase di Italo Calvino: nell'inferno ci sono soltanto due modi per sopravvivere. "Il primo è accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più": è la strada che Napoli e i napoletani hanno percorso e che li rende ciechi, muti, insensibili dinanzi alla catastrofe. Il secondo modo "è rischioso, esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio". Non a caso il titolo del mio primo video sui rifiuti ad Aversa ( quello pubblicato da Beppe Grillo ) era "L'inferno è già qui".

domenica 25 maggio 2008

Come, giustamente, mi è stato segnalato da un commento di un anonimo (ma perchè non mettere nome e cognome?) i rifiuti sono stati rimossi. Quello che mi sfugge è cosa io do per scontato in questo momento di emergenza. Ringrazio, comunque l'anonimo per la segnalazione.

Legalità e illegalità

Odio la violenza. Ma questa è la guerra della legalità contro l'illegalità. Abbiamo per anni, qui in Campania, implorato la presenza dello Stato e ora ci ribelliamo, protestiamo. Ma chi dovrebbe prendersela tutta la nostra spazzatura? Le altre città della regione ( Salerno, Benevento) che da anni fanno la differenziata, o il civilissimo Nord? Dignità, dignità!!
Basta con queste sceneggiate e col capo chino cerchiamo di raccogliere il degrado che abbiamo creato.

sabato 24 maggio 2008





Non solo Napoli

Sotto casa mia ad Aversa c'è un chilometro di rifiuti e non possiamo più aprire le finestre. Qui, però, non faranno nessuna discarica. E infatti NON C'E' NESSUNO CHE PROTESTA: nessuno denuncia all'asl questa situzione,nessuno protesta al comune. Tutti chiusi nelle loro belle case....l'ultima volta che ho tentato di promuovere una qualsiasi iniziativa di protesta mi sono ritrovata sola con altri 2 condomini.Il senso del PUBBLICO qui non esiste, per colpa della storia, dello stato... e chi può dirlo? Ma bisogna avere il coraggio di ammetterlo. Guardate qui la situazione attuale ad Aversa ; troverete solo foto di rifiuti, nessun corteo, nessuna carica della polizia, nessun cittadino disperato davanti ai Palazzi del Potere.

venerdì 23 maggio 2008

Mea Culpa


Nella mia terra non ho mai visto nessuno protestare. Nessuno, in Campania,ha mai detto una sola parola per le scuole fatiscenti, le palestre inesistenti, gli uffici pubblici inefficienti, le strade rotte, per i parcheggiatori abusivi e minacciosi, e per il verde soffocato dal cemento. Questa è la protesta della rabbia, dell'impotenza, di una terra senza Stato, senza leggi. Ed è, forse, la protesta del pentimento, del mea culpa per non essersi svegliati prima.

giovedì 22 maggio 2008


Egr. Sig. Berlusconi, egr. politici italiani

in Campania non abbiamo bisogno di nuove discariche, tutta la provincia di Napoli e Caserta è già un'enorme pattumiera. Non abbiamo bisogno di decreti sulla differenziata, perchè già esiste una legge che la rende obbligatoria, non abbiamo bisogno d'iceneritori, perchè in questi mesi nella nostra terra si è bruciato di tutto, non abbiamo bisogno di "medici sentinelle" perchè tutti abbiamo un caso di cancro in famiglia. E non abbiamo bisogno di leggi contro i rom, qui siamo tutti senza terra. E l'esercito mandatelo sui Comuni, nelle ASL, alla Provincia e da chi in 15 anni ha sperperato milioni di euro dei cittadini del NORD e del SUD.


Non abbiamo bisogno di leggi nuove, basterebbe far rispettare quelle vecchie. Prodi , prima di andarsene, varò un decreto che prevedeva forti sanzioni per quei comuni campani che non iniziavano la differenziata, ora arriva Berlusconi e ribadisce lo stesso concetto. Nuove scadenze, nuove sanzioni. E il "vecchio" decreto? Ad Aversa si continua a gettare di tutto per le strade, senza che nessuno controlli niente. Poco fa ho visto un tizio che si è fermato sotto casa mia e ha scaricato dall'auto cassette, scatoloni, e sacchetti su una montagna di rifiuti. Chi deve intervenire? Io cittadina? io donna? Con la faccia che aveva il tizio non mi avrebbe degnata neppure di una risposta. E i vigili, dove sono?
Non basteranno 5 discariche per smaltire tutta questa spazzatura indifferenziata, e non basteranno nemmeno i termovalizzatori (inceneritori). Siamo indifendibili. E il dolore più grande che io provo in questa realtà è che, ormai, non trovo più nemmeno una piccola attenuante per difendere la mia terra.

mercoledì 21 maggio 2008


Sono stanca di contare i giorni....
Sul Forum di "La Repubblica" ho trovato questo commento di un anonimo che , per la sua sintesi e lucidità, mi è piaciuto molto :
"Apparira' evidente ai cammorristi che tutto questo movimento di ministri e sottosegretari e' l'ennesimo colpo di teatro. Chiunque abbia un po' di lucidita' capisce che l'attuale ministro dell'ambiente appena nominata (con la crisi gia' in atto) non ha minimamente le competenze e lo spessore per gestire una crisi come quella Napoletana. Non parliamo della Iervolino e Bassolino che sono ancora al loro posto nonostante tutto: nessuno si chiede perche' la camorra tollera la loro presenza amica e Saviano, che dispone solo della penna e non delle leve del potere e' costretto a scappare. La verita', triste, e' che gli unici in grado di ripulire Napoli sono i camorristi. Per mantenere la sua promessa Berlusconi dovra' rivolgersi a loro, loro posseggono i mezzi, loro monopolizzano la violenza scaricando dove vogliono. Un consiglio alla Prestigiacomo: vuole ripulire Napoli? Chiami la camorra, loro sono gli unici all'altezza della situazione. Paghi come hanno sempre fatto quelli prima di lei."

lunedì 19 maggio 2008


Aversa, 11° giorno

Un marziano in Italia


Ho immaginato di essere un marziano. Arrivo in Italia e per informarmi apro qualche quotidiano. La realtà non è così deludente come avevo sentito dire. La notizia più importante è che l’Inter ha vinto lo scudetto, un fiume di parole su questo grande evento. Ma anche il problema degli extracomunitari deve essere fondamentale, è la seconda notizia di tutti i mezzi di comunicazione. Poi leggo di Napoli che deve vivere un momento particolare, ho visto rifiuti bruciare, ma si sa che non è stata mai una città pulita. E poi di un certo Saviano che ha scritto un libro da cui è stato tratto un film. E ancora l’uccisione di un boss, in ultima pagina. E poi un piccolo trafiletto sulla Cina, migliaia di morti, ma lì è la natura che fa il suo corso. Riparto con l’idea che l’Inter è una grande squadra.

domenica 18 maggio 2008

Gomorra al cinema








In sala c’era un silenzio strano. La prima scena di “Gomorra” di Matteo Garrone è una presentazione chiara: un film di guerra, come lo stesso regista ha dichiarato, una guerra che è in atto a 150 km da Roma: in un solarium ci sono degli uomini che curano il loro aspetto; sono strani, sembrano dei replicanti, e la mattanza che segue è avara di particolari, colpi secchi e decisi, vite che cadono come pedine inutili. E’ strano vedere i sottotitoli in italiano per un linguaggio a noi così familiare. I racconti sono cinque e i luoghi sono il quartiere di Scampia e le Vele e le spiagge di Castevolturno. I personaggi hanno tutti, nel comportamento e nelle espressioni una violenza strana, non diretta verso un nemico da combattere e distruggere, ma verso un modo di vivere che mette il profitto al di sopra di tutto. In questa generale decadenza morale e sociale è di forte impatto la scena di un' anziana donna che con la zappa continua a curare la sua povera terra malata. Un ultimo disperato tentativo di salvare il salvabile. La donna regala una cesta piena di pesche rosse e a uno dei personaggi chiave della narrazione, il trafficante di rifiuti tossici (Tony Servillo) che dopo un pò se ne sbarazza perché hanno uno strano odore. Il film ti cala nella realtà del quartiere Scampia, una struttura creata apposta per generare violenza, con il suo abbandono, con il degrado dilagante, i cunicoli bui e sporchi. Durante un trasloco il regista inquadra una statua di Padre Pio e una che rappresenta una tigre, come a sottolineare ancora una volta la complessità dell’anima di questa terra: la macchina da presa indugia sulle fauci della tigre , poi si sposta sul viso rugoso e vissuto di una vecchia che in mezzo a quell’orrore e a quel degrado fa un gesto semplice ma carico di significato: sbadiglia. Il simbolo dell’ l’indifferenza degli altri di fronte allo strapotere del male. Un film corale con un piccolo personaggio che si chiama Roberto , come Saviano, che in questo mondo di perdenti violenti rappresenta l’antieroe, che rifiuta quel sistema di vita e senza gesta eclatanti si gira e se ne va per la sua strada dicendo solo: io sono diverso.

sabato 17 maggio 2008

L'abitudine

Non mi piace fare ironia su questa drammatica e umiliante emergenza.
Ma vi voglio raccontare una storiella... un tizio si reca da un veggente. Questo guarda nella sua palla di vetro e annuncia: la tua vita cambierà! Il poverino si agita e chiede: vincerò il superenalotto? troverò un' amante? comprerò casa? No, risponde il veggente . E allora che succederà? chiede il tizio. E l'altro risponde : ti abituerai.

Ricominciamo....



Aversa, 8° giorno
A gennaio fotografai, ogni giorno la stessa strada per testimoniare per quanto tempo i rifiuti non erano rimossi. Oggi, con temperature diverse, ricominciamo.....

venerdì 16 maggio 2008

Le vite degli altri



La civiltà è ancora lontana. Io sono dalla parte dei rom di Ponticelli e dalla parte degli extracomunitari . In generale sono dalla parte di chi è ai margini della società, dalla parte di chi non si trova a casa sua e fatica a tirare avanti. Sono anche dalla parte di quei bambini che chiedono l’elemosina ai semafori. Le baracche bruciate dei rom, tra cumuli d’immondizia e pneumatici ammucchiati, mi hanno fatto più effetto della montagna di rifiuti sotto il mio balcone. Ora potete vivere tranquilli senza i rom, scommetto che da domani non ci saranno più furti, niente più violenze, nessuna ingiustizia, nessun rapimento. Solo voi. Voi e la camorra .

Te la do io l'emergenza!

Il “genio italico” non si smentisce. Il modo più efficiente per risolvere le emergenze è crearne altre. Solo per il gusto di rimandare, di confondere, di discolparsi, di scaricarsi di pesanti responsabilità. In piena emergenza rifiuti nasce l’emergenza rom. L’iter è sempre quello; dov’erano le istituzioni quando nei campi a Ponticelli vivevano ammassati in baracche di amianto donne, uomini e bambini? Dove sono le istituzioni quando ai semafori chiedono l’elemosina bambini in tenerissima età? Ora all’improvviso ci si rende conto dello scempio, della loro pericolosità. E l’ostilità scoppia feroce. La comunità Europea ci ha richiamato anche per questo. Ma è bene tenere presente che in Campania, prima o poi, sarà dichiarato ufficialmente un’emergenza sanitaria , che esiste già da qualche decennio, e al primo caso di colera qualcuno incomincerà ad andarsene, a lasciare la propria terra. Non ci vuole niente a diventare "rom" o extracomunitari. Basta uscire fuori dalla propria comunità, basta un’emergenza sanitaria, la guerra o più semplicemente l’intolleranza.

mercoledì 14 maggio 2008

EMERGENZA INFINITA

TUTTI COLPEVOLI

Ho avuto varie e-mail a proposito del tema rifiuti. Considero scandaloso che OGGI, in queste circostanze di emergenza sanitaria, ci sia chi si affanna, ancora, a difendere quel sindaco, quel partito. Per cui preciso che : a me non importa di chi è la colpa di tutto questo, e credo che non ci sia NESSUNO non colpevole, cittadini e politici. Questi ultimi hanno una aggravante, SONO PAGATI, PAGATI, per fare l'interesse della comunità. Quindi se il cittadino è incivile il politico è colpevole d'incapacità, di ignoranza, di corruzione ecc. Tutti i Comuni si nascondo dietro la camorra e Bassolino, ma perchè non hanno mai avviato la raccolta differenziata, perchè non multano chi getta a terra divani, materassi e quant'altro? Ve lo dico io perchè. Perchè questa situazione di anarchia totale conviene a tutti, perchè ognuno ha un suo scheletro nell'armadio da occultare.

martedì 13 maggio 2008


Stazione Ferroviaria
Aversa
Il governo italiano (destra e sinistra) con la complicità della Comunità Europea ha pagato per 15 anni la criminalità organizzata in Campania. E non intendo solo la camorra, ma anche tutta quella classe politica, che alle spalle di questa emergenza si è arricchita di voti e di denaro. 15 anni senza mai domandarsi dove andavano a finire tutti quei soldi, senza mai una verifica della spesa pubblica. La Campania, in particolare Napoli e l’agro aversano, è terra fertile anche in questo senso; per decenni tutti hanno potuto fare tutto, senza controlli, senza pedaggio, condonati sempre. Il risultato della malapolitica e dell’inciviltà è sotto gli occhi di tutti. Il danno e la beffa. Costretti a vivere nella zona più inquinata d’Italia , subiamo, tutti i giorni e giustamente, le critiche di chi qui non è nato. Abbiamo perso la salubrità dell’aria ma anche la dignità. Come si fa a spiegare a un cittadino del nord, abituato a godersi i suoi bei centri storici, le sue strade lisce sempre ben asfaltate, i suoi uffici pubblici efficienti, come si fa a spiegargli che cosa significa vivere e qui?

lunedì 12 maggio 2008




Le belle parole non servono più a niente.
Il caldo avanza , i cumuli di spazzatura lievitano.
Organizziamoci e andiamo a Roma , chiediamo asilo politico, perchè qui non si può più vivere!

Il paese di Kafka



Per la libertà d'informazione vi ricordo che in Campania siamo sommersi nella spazzatura. So che molti di voi pensano che ci sta bene, che è quello che meritiamo ecc..provateci voi a vivere qui! Nessuno ci ascolta!!!Siamo in piena emergenza sanitaria; le scuole dovrebbero essere chiuse tutte e nessuno sa niente!! Io ho parlato con i presidi, con l'asl e tutti sembrano non avere responsabilità in merito !!! Questo è il paese di Kafka !

domenica 11 maggio 2008

Ballata delle madri

"Ballata delle madri " di P.P. Pasolini

Mi domando che madri avete avuto.
Se ora vi vedessero al lavoro
in un mondo a loro sconosciuto,
presi in un giro mai compiuto
d'esperienze così diverse dalle loro,
che sguardo avrebbero negli occhi? .........
Madri vili, poverine, preoccupate
che i figli conoscano la viltà
per chiedere un posto, per essere pratici,
per non offendere anime privilegiate,
per difendersi da ogni pietà. .............
Madri servili, abituate da secoli
a chinare senza amore la testa,
a trasmettere al loro feto
l'antico, vergognoso segreto
d'accontentarsi dei resti della festa.
Madri servili, che vi hanno insegnato
come il servo può essere felice
odiando chi è, come lui, legato,
come può essere, tradendo, beato,
e sicuro, facendo ciò che non dice.
Madri feroci, intente a difendere
quel poco che, borghesi, possiedono,
la normalità e lo stipendio,
quasi con rabbia di chi si vendichi
o sia stretto da un assurdo assedio.
Madri feroci, che vi hanno detto:
Sopravvivete! Pensate a voi!
Non provate mai pietà o rispetto
per nessuno, covate nel petto
la vostra integrità di avvoltoi!
Ecco, vili, mediocri, servi,
feroci, le vostre povere madri!
Che non hanno vergogna a sapervi
-- nel vostro odio -- addirittura superbi,
se non è questa che una valle di lacrime.
È così che vi appartiene questo mondo:
fatti fratelli nelle opposte passioni,
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo
a essere diversi: a rispondere
del selvaggio dolore di esser uomini.

http://it.youtube.com/watch?v=Jse19_dXuzE
a questo indirizzo potrete sentire la lirica, in versione integrale, dalla voce di V. Gasman

sabato 10 maggio 2008

La marcia su Napoli


L'Espresso dedica un lungo servizio a Napoli . L'articolo di Emiliano Fittipaldi inizia così: -Berlusconi lo ripete da giorni, tra un brindisi per la vittoria e una riunione per scegliere la squadra di governo. Di continuo, quasi una nenia. "Ora tocca a Napoli, il ciclo del centrosinistra finisce lì. Dov'è iniziato quattordici anni fa". Lo tsunami elettorale s'è portato via il governo nazionale, il sogno del Pd autosufficiente, l'utopia di un pareggio nel 'Nord ostile'-. Il neo eletto Berlusconi ha intenzione d'iniziare proprio da Napoli per una spallata definitiva alla sinistra: via Iervolino, via il Governatore Bassolino definito dal giornalista "padre-padrone di un piccolo mondo antico". A Napoli tutta la realtà diventa un paradosso: in vista di questa visita di Berlusconi ci si organizza; la Iervolino è tutta intenta a rilanciare la città ( sfogliatelle gratis ai turisti) , e Bassolino pensa alle elezioni europee. Alle loro tanto richieste dimissioni non ci pensano nemmeno. L'inchiesta è accompagnata da due articoli di Roberto Saviano, uno sul film Gomorra, in uscita in questi giorni, e un altro sui "padrini dei rifiuti".

giovedì 8 maggio 2008

Pappagalli verdi

La professoressa d'italiano di mia figlia è una persona intelligente; ogni mese "consiglia" alla sua scolaresca la lettura di un libro e pretende una relazione finale. Questo mese hanno letto "Pappagalli Verdi" di Gino Strada, uno dei fondatori di Emergency. Si parla delle numerose guerre sparse per il mondo che, spesso, continuano anche dopo la fine ufficiale del conflitto perchè la gente, perlopiù bambini, è uccisa o ferita gravemente dalle mine antiuomo disseminate nel terreno. Iran, Iraq, Ruanda, Kurdistan, Afghanistan, Somalia, Etiopia , un viaggio nell'orrore di cui è capace l'uomo. Gli afgani chiamano le mine antiuomo "pappagalli verdi", perchè somigliano a dei pappagalli, a delle farfalle, a dei volantini pubblicitari che, gettati dagli elicotteri russi, sul terreno nemico, non cadono a piombo ma volteggiano per allargare il loro raggio d'azione. E poi sono molto colorati per attirare i bambini. Pagine strazianti.
Qui sotto trovate l'indirizzo del sito ufficiale di Emergency e vi ricordo che nella dichiarazione dei redditi è possibile donare il 5 per mille a questa associazione.
Pensateci.
un grazie a Paola

mercoledì 7 maggio 2008

La discarica "arredata"










Entrata principale Parco Pozzi(AVERSA)

La gestione della cosa pubblica non è fatta per noi. Qualche esempio: ad Aversa si cambia il volto dell’unico spazio verde esistente in città, il parco Pozzi, trasformandolo in un cantiere, e si tenta di fare una ridicola pista ciclabile (via Filippo Saporito) che per essere tinteggiata di rosso è da mesi impercorribile. Però bisogna ammirare la precisione degli addetti ai lavori di questa pseudo pista: per ottenere linee perfettamente diritte, prima di tinteggiarla, hanno delimitato lo spazio interessato di nastro adesivo. Finito il lavoro i “pignoli ” operai hanno abbandonato per terra o nei cestini (che educati!) un mare di guanti e nastri , ed ora la pista è bella, rossa , ma con nastri sparsi ovunque e con i cestini mai svuotati dai residui edili. Panchine nuove, cestini nuovi in una discarica. Vogliamo riparlare delle aere standard che il comune dovrebbe gestire? Quella accanto al Castello Aragonese è da dieci anni in rifacimento. Ora è ancora chiusa con transenne rotte che da mesi occupano un intero marciapiede costringendo i pedoni a camminare per strada.. Ma la vera genialità è stata un'altra; in un degrado totale, con l’erba che sta invadendo tutti gli spazi, cartacce ovunque, si sono installati ( reggetevi forte) gli irrigatori automatici . Ovviamente sono stati montati male e in via A. D’Aragona, ieri, l’acqua scorreva dappertutto tranne che nell’erba. Una domanda al Comune e a chi lo rappresenta; lo sapete che al mondo, ogni anno 4 milioni di uomini donne e bambini muoiono per malattie legate alla carenza di acqua? Pensateci, un attimo solo, quando decidete di azionarli quei ridicoli irrigatori. E prima di arredare questa discarica pensate alla raccolta differenziata che i cittadini invocano da mesi. Nella gestione della cosa pubblica bisogna avere delle priorità.



lunedì 5 maggio 2008

L'ospite inquietante

E’ il titolo di un libro di Umberto Galimberti con un sottotitolo esplicativo: il nichilismo e i giovani. Ne parlo perché i fatti di cronaca di questi giorni richiedono che ognuno di noi si faccia delle domande su questa dilagante violenza del mondo giovanile. Insomma se gli effetti sono così terribili (vedi Verona e i suicidi dei due dodicenni) bisogna prestare attenzione alle cause. Galimberti scrive: “ i giovani stanno male..e non per le solite crisi esistenziali che costellano la giovinezza, ma perché un ospite inquietante, il nichilismo, si aggira tra loro, penetra nei loro sentimenti, confonde i loro pensieri….fiacca la loro anima, intristisce le passioni rendendole esangui. Hanno raggiunto quell’analfabetismo emotivo che non consente di riconoscere i propri sentimenti…”. Io aggiungo che nessuno s’interessa veramente a loro; né la scuola, né la famiglia. Solo il mercato li coccola, li vizia, l’illude, con prodotti sempre più allettanti, sempre di più alla portata di tutti. Beni di consumo con scadenze brevissime, sostituiti subito da altri prodotti più invitanti e seducenti. Un mondo di usa e getta. Un mondo senza passato e senza futuro. I giovani hanno, ormai, una mentalità da perfetti consumatori; e con questa mentalità vivono anche i sentimenti, il rapporto con gli altri, i giorni della loro vita, illudendosi che conti la regola del soddisfatti o rimborsati, che non vale mai sul mercato figuriamoci nella vita.

sabato 3 maggio 2008

Libri e persone

I libri sono come le persone, li incontri casualmente, ti possono piacere oppure no, ti segnano la vita o ti lasciano indifferente. Per caso ho letto un libro di Walter Veltroni: Il disco del mondo, vita breve di Luca Flores, musicista. Le pagine scorrono veloci, si legge in poche ore. Luca Flores, classe 1956, è un musicista morto suicida nel 1995. La sua breve vita è caratterizzata dagli spostamenti della famiglia che vive , tra l'altro, qualche anno in Africa, nel Mozambico, e dalla morte della madre in un incidente stradale. Genio e sregolatezza segnano la vita di Luca ritenuto, da voci autorevoli, uno dei più bravi jazzisti italiani. Dal libro è stato tratto anche un film : Piano,solo. Nel video , qui sopra, alcune scene accompagnate dalla bellissima e struggente How far can you fly. Evito tutte le sue note biografiche, il suo mal di vivere, con le sue parole:
"Il linguaggio della musica è uno, ed è quello dell'anima, là dove le parole ci ingannano con i loro mille significati. E' libera di volare in paradiso di scendere nelle viscere dell'inferno o di starsene a galleggiare nel limbo. Io amo quei musicisti che cantano, scrivono e suonano come fosse l'ultima volta".

venerdì 2 maggio 2008

Gli inceneritori della discordia



La bagarre tra Vittorio Sgarbi e Marco Travaglio nella trasmissione Annozero, è una situazione televisiva familiare per molti di noi. Le urla, le minacce, le parolacce del critico d'arte e la compostezza del giornalista ci lasciano perplessi, come al solito, sulla verità. Chi ha ragione: Veronesi o Grillo a proposito degli inceneritori? Insomma sono pericolosi per la salute umana o no? Io a istinto credo di più a Grillo, voi guardatevi questo filmato che mi auguro vi chiarisca le idee.

giovedì 1 maggio 2008

Il Paese delle mezze verità




La canzone di Fabri Fibra è cantata con Gianna Nannini. Il video è stato girato in un cimitero romano a testimonianza della lenta morte dei valori e degli ideali nel nostro paese. Alla fine del brano c'è una breve registrazione dell'intervista di Enzo Biagi a Roberto Saviano. Emblematica chiusura...