martedì 31 marzo 2009

Dio non è grande

La lettura di "Dio non è grande" ( Christopher Hitchens) promuove profonde riflessioni, e il sottotitolo "Come la religione avvelena ogni cosa" anticipa che si tratta di un duro pamphlet, un accusa in difesa del laicismo e della forza della ragione. Nei vari capitoli si procede per argomenti : La religione uccide, la religione può far male alla salute, la religione come peccato originale, alcuni titoli. L'autore si muove dall'analisi di testi fondamentali della religione, La Bibbia e il Corano, per dimostrarne le contraddizioni, i limiti e le bugie. Hitchens elenca minuziosamente le follie che l'uomo compie in memoria della religione e scrive che : Dio non ha creato l'uomo a propria immagine e somiglianza. Palesemente è stato l'inverso. La lettura di queste pagine non serve a far stare da una parte o dall'altra ( anche perché chi lo legge ha già scelto) ma, secondo me, serve a ribadire che l'Uomo ha in una grossa parte d'irrazionalità, che prescinde dal bene e dal male, e che è la fonte di tutti i suoi dubbi, le sue domande, ed è la parte che ognuno di noi gestisce più difficilmente. Hitchens reclama nel nome di una tradizione anglosassone laicissima un ritorno al mondo della ragione. La sua indagine è spietata ma non mi è sembrata politicamente corretta in quanto denuncia il peso della religione soprattutto in Medio Oriente. Ecco la più bella citazione che ho trovato in questo libro: Nelle epoche buie la miglior guida dell’uomo è la religione, così in una notte nera come la pece la migliore guida è un cieco: costui riconosce strade e sentieri meglio di chi vede. Quando arriva il giorno, però, è da sciocchi usare per guida un vecchio cieco. (Heinrich Heine) Bella, ma vera fino a un certo punto, perche nelle epoche buie e in pieno giorno i ciechi siamo noi.

domenica 29 marzo 2009

Il danno e le beffe

Dunque la Campania ha il suo grande inceneritore. E’ stato inaugurato ad Acerra in pompa magna. Anche qui, come in altre occasioni, si è evidenziato il successo della politica, quello della classe dirigente campana, e di un’impresa la Impregilo, che in tempi cosi brevi (??) ha reso possibile l’apertura di questo grande impianto. Ho sempre la sensazione che i problemi campani siano alla fine adducibili solo alla società civile. Si crea l’emergenza, si arricchisce chi si deve arricchire, arrivano gli eroi e si risolve il problema. Questo l’iter. E chi ne esce sempre più umiliato è la gente comune, quella che, in molti casi continua a denunciare a gridare, e a protestare, senza essere ascoltata. Ma il merito non è mai suo. Cosi le voci più intelligenti e lungimiranti di questa regione rischiano l’isolamento nei derisi comitati civici o nelle battaglie personali. I rifiuti non si accumulano più per strada, e non è sempre vero, ma in questa terra ci saranno quattro inceneritori e grandi imbrogli sulla differenziata. Non più “un cuore pulsante “ come dice Saviano dell’Italia, ma un organo artificiale che pulsa al ritmo del business. Non ci fidiamo, non ci fidiamo e sicuramente questo non è colpa nostra. Ma ci dobbiamo arrendere, meglio quattro inceneritori che l'umiliazione di camminare tra i rifiuti.
(edvard munch "disperazione")

giovedì 26 marzo 2009

Roberto

Quando sento parlare Roberto Saviano, ieri sera da Fazio, ascolto parole di un dolore pesante. Un dolore che solo chi vive in questa striscia di terra campana può capire. Agli altri arriva tutto filtrato dalle distanze e da una quotidianità "normale" e da un peso storico diverso. Quando sento parlare Saviano ascolto fatti già noti, mentalità e modus vivendi familiari. Quando ascolto Saviano rivedo i fumi neri dei rifiuti, la mia terra sventrata senza pietà, la lotta giornaliera per sopravvivere, l'illusione, sempre rimandata, di partire e lasciare tutto. Ma c'è qualcosa di nuovo in lui: il coraggio di avere coraggio. Una vera rivoluzione in questo mondo di codardi. Roberto restituisce un minimo di dignità non solo a questa terra, ma al vero senso della letteratura che è quello di dare forza alle parole, che informano, emozionano, raccontano, e qualche volta, possono anche modificare una realtà.

domenica 22 marzo 2009

Fortapasc

Il film di Marco Risi racconta la storia di Giancarlo Siani ucciso nel 1985 a soli 26 anni. Giancarlo lavorava per Il Mattino ed è stato l'unico giornalista ucciso dalla camorra. Nella sala buia del cinema ho provato le stesse sensazioni di quando ho visto Gomorra. Luoghi familiari e dinamiche di vita conosciute. Da sfondo un degrado ambientale tutto campano: i palazzi sempre simili a ruderi, le costruzioni mai finite e la bellezza delle spiagge e del mare soffocata dall'incuria e dall'inciviltà. La giovinezza di Giancarlo Siani fa tenerezza tanto che vorresti avvisarlo, metterlo in guardia, proteggerlo . Egli per primo capi e denunciò il legame tra la camorra e la politica e pagò con la sua giovane vita. E allora alle scene del film se ne aggiungono altre, personali, fatte di ricordi: i roghi neri dei rifiuti, le notizie di tutti i morti ammazzati, le ingiustizie, l'omertà, la paura. Qualche anno fa pensavo di essere l'unica a definire la mia terra una riserva indiana, invece già negli anni ottanta era Fortapasc.

giovedì 19 marzo 2009

"Preghiera laica"

Per guarire la mia terra campana dovremmo essere tutti eroi. Tutti diposti a sacrificare i nostri giorni, la nostra libertà, i nostri affetti. La testa alzata invece che abbassata. Più no che si. Dovremmo rinunciare ai compromessi, al quieto vivere, a sperare negli altri invece che in noi stessi. Dimenticare la pizza e il mandolino. Ritornare a vedere. Continuare a gridare. Celebrare la vita invece della morte. La mattina del 19 marzo del 1994 don Peppino Diana fu ucciso nella chiesa di San Nicola, a Casal di Principe. Era il suo onomastico. Oggi una preghiera "laica" come scrive Roberto Saviano per Lui.
(Caravaggio "Sepoltura di Cristo")

mercoledì 18 marzo 2009

Divagazione

Natalia è una donna ucraina e frequenta casa mia da molti anni. Ho visto crescere i suoi figli, ho visto suo marito ripartire per il suo paese lasciandola sola e la vedo lavorare instancabilmente tutti i giorni. Natalia è una persona seria e intelligente. Mi parla spesso della grande letteratura russa e vuole sapere tutto su quella italiana. Io le stampo le novelle di Pirandello, l'ultima " La veste lunga " le è piaciuta moltissimo. I suoi figli sono bravissimi a scuola e lei li invita , ogni giorno a studiare: "perché dovete essere più bravi degli italiani, gli dice, perché questa non è la vostra terra." Anche lei si sta diplomando perché vuole migliorare il suo italiano. Ogni volta che la guardo penso a tutti i mondi possibili di questo mondo, a quello che abbiamo dentro, alle diverse culture e a quanto, in fondo, sia cosi semplice donarci qualcosa a vicenda.
(Caravaggio "Maria Maddalena")

sabato 14 marzo 2009

Zero ad Annozero

Ragioniamo. La trasmissione Annozero è per antonomasia di sinistra e dunque di parte. La professionalità del dott. Santoro è riconosciuta da tutti. Questi i fatti indiscutibili. Giovedì sera il programma aveva come titolo : "Il Partito che non c'è" e gli invitati erano il governatore Antonio Bassolino e Matteo Renzi esponente del Pd fiorentino. Il fine era quello di mettere a confronto il vecchio e il nuovo volto della sinistra ( del partito che non c'è, appunto) il risultato finale è stato un penoso e inspiegabile silenzio sia di Santoro che di Travaglio. Matteo Renzi non ha un vero spirito di sinistra e lo si capisce subito, Antonio Bassolino governa, con varie cariche la Campania da 15 anni , una regione in agonia, e Santoro con lui ha usato toni morbidi e comprensivi. Caro Travaglio, ti accanisci tanto contro tutti e non hai avuto un solo moto di rabbia davanti a chi governa ancora una regione umiliata, violentata, distrutta dalla sua stessa gente ma soprattutto dai politici che in questa terra non hanno avuto rispetto per niente. Di parte, di sinistra?? E gli inceneritori (perchè cosi si chiamano), nemmeno davanti a quelli avete detto una sola parola. Cambiate titolo alla trasmissione, altro che Il partito che non c'è. Chiamate la puntata " il Partito che non ci sarà mai !!
La Campania vera è la terra che adesso deve essere solo curata con amore e non ha bisogno di infrastrutture ma di bonifiche.La Campania vera non è quella che raccontano ma quella delle foto di IERI. La Campania vera è chi di fronte al silenzio di Santoro, figlio di questa regione, si è sentito ancora più solo.

giovedì 12 marzo 2009

Piano Regionale (o "Europeo" ?) di Bassolino

Ho sentito parlare Giuseppe Messina alla presentazione di un libro sulla Campania. Di lui mi ha colpito la lucidità. Le sue parole sono precise, nette e non lasciano spazio a nessun equivoco. Per lui la Campania era una delle terre più fertile del mondo e che, per questo, andava recintata come una zona protetta, patrimonio dell'umanità. Dal suo blog: "la Campania, dopo la repubblica Ceca presenta il territorio più dissestato al mondo. Sarebbe stato utile programmare una riqualificazione energetica del patrimonio abitativo; il completamento degli impianti di depurazione, una maggiore razionalizzazione ed efficienza dei trasporti pubblici che interessano centinaia di migliaia di pendolari; sarebbe stato del tutto naturale dare priorità alla bonifica ambientale e alla costruzione diffusa di impianti di compostaggio, nonché allo sviluppo di fonti rinnovabili, al risparmio e all’efficienza energetica e all’innovazione, così come urgente e necessario promuovere un programma di manutenzione delle reti idriche per ridurre le perdite e una massiccia forestazione ..Nella realtà il ciclo del cemento si rimette in moto alla grande come se fosse l’unica strada di uscita ad una crisi strutturale della società del consumo e del malaffare. Quando finirà, quando il popolo campano si accorgerà che dovrà riprendere in mano il proprio futuro e cacciare via quanti, hanno offeso e distrutto la sua dignità? " p.s. G. Messina è siciliano.

lunedì 9 marzo 2009

Dedicato

Questo post è dedicato alla signora Iervolino che si lamenta perchè : "dal Governo nemmeno un euro a Napoli" (per l'emergenza rifiuti sono stati spesi duemila milioni) è dedicato al signor Bassolino che vuole la sua Hollywood a Bagnoli, è dedicato al nostro Governo che non si accorge che una guerra si combatte a due passi da Roma ( in Campania dall'inizio del 2009 sono 20 i morti per camorra ), è dedicato a chi, ancora oggi, scarica nelle campagne rifiuti di ogni genere, è dedicato a chi mantiene alto l'onore di questa terra. Per tutti gli altri, per quelli che sopportano in silenzio, per quelli che gridano senza essere ascoltati, per quelli che fanno le valigie e vanno via, solo un pensiero.
la foto è di oggi 9 marzo 2009 (altre foto)

venerdì 6 marzo 2009

Dura lex sed lex

Il DECRETO-LEGGE 6 novembre 2008, N.172 , ha stabilito, tra l'altro, che :
"..I comuni che si avvalgono del Consorzio unico di bacino delle province di Napoli e di Caserta limitatamente alla raccolta differenziata, con le procedure di cui al comma 1, affidano entro sette giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il predetto servizio alle società che svolgono il servizio di raccolta dei rifiuti urbani...Nei territori in cui vige lo stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti dichiarato ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225, in caso di mancata osservanza degli obblighi posti a carico delle province inerenti alla programmazione ed organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti ....con decreto del Ministro dell’interno possono essere rimossi il sindaco, il presidente della provincia o i componenti dei consigli e delle giunte..." Due piccole considerazioni: notate la data in cui è stato dichiarato in Campania lo stato di emergenza, e guardate le foto di questi giorni: tutto quello che non viene gettato in città si sta accumulando nelle campagne e la differenziata in molte città, come Aversa, è ancora un miraggio. E' inutile dire che non mi risulta che qualcuno sia stato rimosso dalla sua carica. Mea Culpa, mea culpa.

mercoledì 4 marzo 2009

"L'Invasione Francese"

Alessandro Iacuelli è autore di "Le vie infinite dei rifiuti" uno dei libri più belli e completi sulla grande truffa dei rifiuti in Campania. Leggendolo si scopre che l'affaire campano è stato deciso a tavolino ed è collegato con la morte della giornalista Ilaria Alpi. Ma di questo ne riparleremo. Oggi voglio segnalarvi un articolo di Iacuelli su un argomento molto attuale: il nucleare. Egli scrive: le aziende francesi di costruzioni nucleari sono in grande crisi economica e finanziaria, crisi originata dal fatto che se si escludono Finlandia e Bulgaria, nessun Paese al mondo intende più costruire centrali per generare elettricità con una tecnologia che è ormai al capolinea e che è stata già ampiamente bocciata dal mercato. I costruttori nucleari francesi sono quindi rimasti imprigionati nel loro stesso mercato interno, ma in Francia non si possono certo costruire centrali nucleari come si costruiscono forbici o scope, così l'Italia diventa l'improvviso spiraglio per ammortizzare la propria crisi. A nostre spese. Il neocolonialismo francese ottiene nuovi spazi nella nostra penisola. Dopo aver riempito il territorio nazionale di supermercati, aver acquisito catene di distribuzione italiane, dopo aver acquistato a suon di milioni di euro aziende aerospaziali italiane e gruppi assicurativi o bancari, adesso si prepara ad invadere il nostro mercato anche con l'energia nucleare.. Leggete il testo integrale (E. Delacroix " La libertà che guida il popolo")

lunedì 2 marzo 2009

The Millionaire

I rifiuti delle baraccopoli di Bombay, ridimensionano quelli campani. Rifiuti dovunque, fonte di sopravvivenza e scenario di vite miserabili . Il film di Danny Boyle è la storia del giovane Jamal Malik che cresciuto in quel degrado partecipa alla versione indiana di "Chi vuol essere milionario" e rispondendo a tutte le domande vince una grossa somma di denaro. Le sue capacità attirano l'ira e l'invidia del conduttore del programma che lo fa arrestare e torturare credendolo un imbroglione. Tutta la storia ha come motivo dominante l'amore del protagonista per una donna. I bambini, che abbandonati per strada sono costretti da uomini di pochi scrupoli a chiedere l'elemosina, ricordano i ragazzi poveri di Oliver Twist e molte scene della prime parte del film sono di atmosfera dickensiana. L'idea più interessante è il racconto della storia con l'uso del flashback. Partendo con toni duri, il film, finisce col diventare una commedia con l'eroe positivo (il fratello, l'eroe negativo, si uccide) e il lieto fine. Ricordando l'esclusione di Gomorra dal prestigioso premio, il film ha, secondo me, ricevuto troppi Oscar; bastava quello per la regia e la colonna sonora. Ma come dice Il sole24 ore : l'America sa che quello che non si conquista si egemonizza: Bollywood stia attenta.