giovedì 25 marzo 2010

Perchè ti sei fermato?

"L'Italia ha una caratteristica che in genere, quando raccontano di noi, non viene riportata: l'Italia è un Paese cattivo. Molto cattivo. Perché è un Paese dove è difficile realizzarsi, dove il diritto sembra un privilegio". Cosi scrive Roberto Saviano, oggi su "La Repubblica". Un articolo che, come sempre, costringe a fermarsi a pensare. Ogni parola è il racconto di chi ha il Sud dentro, di chi si sforza di farlo capire, giacchè è cosi difficile cambiarlo. E' vero: " nessuno può isolare il momento esatto in cui Dostoevskij o Tolstoj hanno modificato, indirizzato o semplicemente suggestionato il pensiero umano. Non è che un mese dopo l'uscita dei loro scritti qualcosa immediatamente sia cambiato. Nessuno può dire quale sia il peso reale della Metamorfosi di Kafka oppure delle parole di Ovidio. Nessuno può dire quanto abbiano reso migliori o peggiori o indifferenti gli esseri umani. " E' vero, ed ancora più vero nella mia terra dove le parole si scontrano ogni giorno con una barriera durissima di errori, di storture, di rese. Cosi conclude Roberto : "Molti chiedono a chi si pone contro le organizzazioni criminali perché lo faccia. C'è un corridore, un atleta, un recordman dei cento metri, a cui hanno chiesto una volta perché avesse deciso di correre. E la sua risposta è la risposta che io do a me stesso e a chi ogni volta mi chiede perché mi occupi di certi temi e perché continui a vivere questa vita infernale. A questo corridore chiesero: "Ma perché corri?" E lui rispose: "Perché io corro? ... perché tu ti sei fermato?".
Vi consiglio di leggere tutto l'articolo.

lunedì 22 marzo 2010

Il Sud del mondo è una pattumiera. Dopo l'uccisione di Ilaria Alpi la Somalia non era piu' un luogo sicuro. Ma perchè portare i rifiuti così lontano? con tutto quello che costano i trasporti...lasciamoli a casa nostra...magari al sud...magari in Campania...magari nei fiumi, nelle cave, sotto le strade...Tanto lì non funziona niente, è tutto tarallucci e vino, pizza e mandolino....si si è il luogo adatto.. e poi qualche terrone in meno che vuoi che sia?

venerdì 19 marzo 2010

L'isola che non c'è


Aldo Busi non potrà più intervenire in nessuna trasmissione Rai. Reo di aver difeso la cultura e di aver offeso il papa. Due innominabili in Italia. Sentire le parole di Busi sull’isola sembrava un miraggio in un deserto. Parole come estetica, etica, morale, letteratura, stridevano con i bisogni primari degli altri naufraghi. Questi bisogni per i quali gli uomini sull’isola, come in gran parte del cosiddetto mondo civile, si accapigliano, s’insultano, s’ingannano, si tradiscono. Nessuno prova orrore per questo. Nessuno condanna. Nessuno sputa sentenze. Si tratta di bisogni primari. Per gli altri bisogni, quelli che ti migliorano, che ti fanno pensare senza farti manipolare il cervello, non c’è spazio né nella televisione di Stato né in questo Paese.

Restare

Caro Marco
Chi è nato da queste parti ha due strade davanti a se: andare via oppure restare sapendo di dover vivere una sconfitta. Due scelte difficili e drammatiche. Se vai via devi dire addio ai colori e ai profumi della tua terra, ai ricordi dell'infanzia e a tutto quello che è racchiuso in una sola poetica parola: radici. Le radici che tengono fermo il terreno, che permettono di stare in piedi, che sono così forti che alzano l'asfalto, che restano li a seccare anche se tu vai via. Se resti, devi subire ogni giorno un torto, devi sopravvivere invece che vivere, devi lottare e perdere sempre e urlare in un mondo di sordi. Nascere qui è come nascere in un paese in guerra, ci si abitua alle macerie e ai morti per strada, alle battaglie ai nemici e al caos. Ci si abitua. Intanto le radici si allargano, si espandono, si stringono tra di loro e si resta. Perchè andarsene è come arrendersi, è come lasciare la tua casa ai nemici, un parente malato a un estraneo. E' masochismo meridionale? Provincialismo patetico del sud? Non lo so, ma io ho deciso di restare.

giovedì 18 marzo 2010

Ho visto

Ho visto una donna camminare accanto ai rifiuti, di corsa con la sciarpa sulla bocca. Ho visto un uomo con il volto segnato dal tempo, il capo chino per non guardare. E una ragazza in bicicletta ostacolata da sacchi neri sparsi per terra.. Ho visto i manifesti dei candidati alle prossime elezioni ammucchiarsi uno sull’altro, sui marciapiedi e sui muri, e le facce degli “uomini nuovi” confondersi con l’immondizia. Ho visto uno che lanciava dall’auto un sacchetto. Anche le emergenze hanno i loro lati positivi. Non ho visto nessuno urlare la sua rabbia, denunciare ad alta voce questa ingiustizia. Non ho visto nessuno difendere la bellezza di questa terra, la forza della sua gente. Non ho sentito nessun basta. Tra i rifiuti camminiamo, accompagniamo i nostri figli a scuola, compriamo il pane e la mozzarella. Così si dimentica la dignità.

Senza Parole

lunedì 15 marzo 2010

Campagna Elettorale

Aversa 15 marzo 2010
Non ci chiediamo piu' perchè tutto questo. Ogni volta c'è un motivo diverso; non ci sono le discariche, c'è uno sciopero in atto, non c'è benzina nei camion della nettezza urbana. Intanto paghiamo le tasse e viviamo come topi. Sommersi tra i rifiuti e i volantini di una pubblicità elettorale che non si ferma davanti a niente. Proibirla in una regione cosi provata dall'emergenza rifiuti sarebbe stato un atto di buon senso. Ma chi sa piu' cos'è il buon senso, il limite tra la vita e la sopravvivenza, tra la civiltà e l'inciviltà, tra la dignità e la vergogna?

sabato 13 marzo 2010

Si spogli!

I candidati alle prossime elezioni si portano avanti il lavoro e, prima di essere eletti, cominciano già a fare qualcosa per le nostre città, come testimonia la foto sopra. E' tutto un mare di volantini, di poster giganti, di slogan ridicoli : un uomo nuovo, uno di voi, rinascita del sud. Si vede come rinascerà la nostra terra, lo dicono queste premesse. Forse vi ho già raccontato questa barzelletta, nei blog è facile ripetersi, ma mi viene sempre in mente davanti a certi scempi. Una signora con suo figlio dal pediatra: "dottore mio figlio ha un dolore alla spalla, tossisce in continuazione, ha un'allergia e un dolore all'anca.." e il dottore: "signora, si spogli!" lei lo guarda meravigliata: "IO ?!" "si, si, ....lo facciamo daccapo!" Morale della favola: non c'è speranza, è tutto da rifare.

venerdì 5 marzo 2010

Parcheggio


Le foto si riferiscono al parcheggio della scuola media "Gaetano Parente" ad Aversa (CE). Di sera le coppiette vi si appartano, lasciando a terra rifiuti di ogni genere, di mattina è frequentato da mamme, scolari e insegnanti. Due le considerazioni che voglio fare: il parcheggio viene pulito ogni tanto per cui le "istituzioni" hanno la prima grande , imperdonabile colpa, ma è anche vero che siamo un popolo d'incivili. Gli alunni che oggi usano questo parcheggio, domani non si meraviglieranno più delle discariche, dei rifiuti abbandonati sulla loro terra, e dell'immondizia di ogni genere che li circonderà.
" L'abitudine crea il gusto"