Ogni tanto ripenso al libro "I Pilastri della Terra" o a qualche altro romanzo ambientato nel medioevo. Gli avvenimenti di questi giorni sono terribili. Morti violente e disumane, da secoli bui e oscuri. Morti d'innocenti. E su di esse fiumi di parole, ognuno dice la sua. "L'informazione" è nera. Un'immersione nella paura, nella diffidenza verso l'altro. Una paura che ci rende meno lucidi, più confusi. Questa epoca non è più violenta delle altre, l'unico cambiamento è che tutto è documentato quasi in tempo reale. La nostra violenza ha, però, un aggravante: secoli di storia, di errori, di guerra e genocidi e di rivoluzioni culturali, di Rinascimento e Umanesimo, avrebbero dovuto migliorarci, avrebbero dovuto renderci più civili e meno aggressivi. Invece è tutto molto simile a qualche secolo fa. Cambia la forma ma la sostanza è la stessa. E poi c'è un altro aspetto inquietante: più cerchiamo di capire e analizzare le aggressività, più siamo imprigionati nelle nostre paure che ci allontanano da una visione lucida, razionale e, direi, più umana della realtà. Avvolti nelle nostre misere paure gli aspetti della realtà veramente importati ci sfuggono; la distruzione dell'ambiente, l'assenza di una vera libertà ci sembrano minuzie rispetto alla paura che c'incute il mostro che vive a fianco a noi .