lunedì 6 dicembre 2010

sabato 27 novembre 2010

Carta Straccia

A tutti i politici che parlano dei rifiuti in Campania vorrei fare una sola domanda: ma le leggi in Italia che valore hanno? Leggete quello che stabiliva nel 2008 il Decreto Legge 172 e chiedetevi perchè i Comuni campani che non hanno ancora avviato la raccolta differenziata dei rifiuti sono ancora in mano alle vecchie giunte (di destra e di sinistra). Lasciamo stare tutto il resto: gli anni di emergenza, i soldi spesi, la criminalità, l'inciviltà. Chiediamoci solo perchè un Decreto Legge (che stabiliva il commissariamento per i comuni che non avviavano la differenziata) non è piu valido??

martedì 23 novembre 2010

Frigo vuoto

La trasmissione di Fazio ha successo anche per gli elenchi. Perchè la gente è stufa di parole, perchè non abbiamo piu' tempo per perderci in lunghi discorsi, perchè siamo per la sintesi, perchè è piu facile ritrovarsi in una frase che in un periodo lungo e complesso. Parole e musica di qualità fanno dimenticare anche la faziosità del programma che, d'altra parte, io trovo un peccato veniale in un mondo dove non si sa mai da che parte stare. Roberto Saviano è straordinario. Su un solo punto io non sono mai stata d'accordo con lui; a me non piace la visione del Nord invasore che approfitta del povero Sud indifeso. I rifiuti che viaggiano da Milano a Napoli, ci sono. Che la Campania sia stata scelta come pattumiera dell'Italia, è vero. Ma siamo noi che ci siamo svenduti, noi che abbiamo barattato il nostro futuro, noi che abbiamo ceduto la nostra frutta per una manciata di soldi, noi che abbiamo sempre voluto essere uguali al Nord. Noi che abbiamo esportato criminalità. Quante volte ho sentito dire "servono le fabbriche come al nord". In Lombardia ci sono le fabbriche perchè non c'è il sole e il mare. Questa è la differenza che dovevamo intuire. Le responsabilità del dramma campano non sono politiche ma individuali, di tutti. Per le strade del mio paese, in provincia di Caserta, si sentiva l'odore della vendemmia e degli orti stracolmi di frutta e verdura poi il miraggio della fabbrica. Tutti vendettero i loro terreni e fecero l'impossibile per entrare in fabbrica (vedi Indesit) ma poi si assentavano dal lavoro per false malattie e andavano a coltivare la poca terra rimasta (il richiamo della foresta). Pochi anni e la fabbrica chiuse e cosi è accaduto per tutte le altre che sono nate successivamente. L'industrializzazione è rimasta un miraggio e i terreni coltivabili sono, ormai, spariti. La terra vuole essere rispettata, non è come gli uomini, è severa e spietata. E non perdona. La mia terra voleva campi di grano e frutteti. Il nord doveva produrre frigoriferi e il sud li doveva riempire.

martedì 16 novembre 2010

Il diritto alla felicità

Ogni volta che parla Roberto Saviano c’è qualcuno che si offende e grida allo scandalo. Questa volta lo ha fatto il ministro Maroni. Ma perché vi offendete? La Lega è anche politica e Saviano denuncia sempre i rapporti tra la criminalità e la politica, al Nord come al Sud. Anche un bambino capisce che senza questo stretto legame lo strapotere delle mafie italiane sarebbe impossibile. Diritto di replica? Un faccia a faccia? Ma per dire cosa? Che al nord sono tutti onesti e al sud tutti terroni? Il fango delle mafie non risparmia nessuno, non guarda in faccia nessuno. Solo questo vuole dire Saviano: vuole dire siate vigili, non abbassate la guardia, non pensate di essere immuni da questo pericolo. Perlomeno intorno a Roberto Saviano vorrei una nazione piu’ unita e meno litigiosa, perché egli difende la vita, il diritto alla felicità, dentro e fuori ogni confine geografico.

venerdì 15 ottobre 2010

Far West

Aversa

Cronaca Nera

Ogni tanto ripenso al libro "I Pilastri della Terra" o a qualche altro romanzo ambientato nel medioevo. Gli avvenimenti di questi giorni sono terribili. Morti violente e disumane, da secoli bui e oscuri. Morti d'innocenti. E su di esse fiumi di parole, ognuno dice la sua. "L'informazione" è nera. Un'immersione nella paura, nella diffidenza verso l'altro. Una paura che ci rende meno lucidi, più confusi. Questa epoca non è più violenta delle altre, l'unico cambiamento è che tutto è documentato quasi in tempo reale. La nostra violenza ha, però, un aggravante: secoli di storia, di errori, di guerra e genocidi e di rivoluzioni culturali, di Rinascimento e Umanesimo, avrebbero dovuto migliorarci, avrebbero dovuto renderci più civili e meno aggressivi. Invece è tutto molto simile a qualche secolo fa. Cambia la forma ma la sostanza è la stessa. E poi c'è un altro aspetto inquietante: più cerchiamo di capire e analizzare le aggressività, più siamo imprigionati nelle nostre paure che ci allontanano da una visione lucida, razionale e, direi, più umana della realtà. Avvolti nelle nostre misere paure gli aspetti della realtà veramente importati ci sfuggono; la distruzione dell'ambiente, l'assenza di una vera libertà ci sembrano minuzie rispetto alla paura che c'incute il mostro che vive a fianco a noi .

sabato 2 ottobre 2010

venerdì 1 ottobre 2010

Buon Compleanno

Ore 23,45 è finito un altro giorno. La solita stanchezza. Il solito odore acre di un incendio di pneumatici in lontananza. La solita disperata tristezza. Quasi mezzanotte. I pensieri si allontanano, sfuma la rabbia. Sto per chiudere finalmente gli occhi. Un rumore infernale mi fa balzare di scatto. Che diavolo è? Il solito compleanno festeggiato nel bar qui sotto.. Si, perchè qui, nella terra di nessuno, in pieno centro, le feste si fanno cosi, canti e balli e fuochi d'artificio rigorosamente dopo la mezzanotte (tutto ovviamente senza uno straccio di permesso). I fuochi colorati arrivano agli ultimi piani, sfiorano le finestre e ricadono su un povero giardino che i condomini tentano di tenere ancora in vita. L'anno scorso, dopo l'ennesimo festeggiamento, andò in fumo una bellissima palma. La rabbia, cosi faticosamente tenuta a bada per tutto il giorno, ritorna a galla. Che fare? e che puoi fare? Mi vengono in mente i miserabili verghiani, cosi arresi e indifferenti a un destino già segnato. Domani sembrerà di aver dimenticato, invece ti troverai sul marciapiede scatoloni bruciati dei fuochi d'artificio, perchè resteranno lì, abbandonati come prova tangibile della "loro" forza e della tua impotenza.

lunedì 13 settembre 2010

Gentile Signora

Come successe nel 2008, anche oggi ho avuto la risposta dal Parlamento Europeo, Posta del cittadino : Gentile Signora,
rispondo al Suo messaggio elettronico indirizzato al Parlamento europeo (PE) in cui argomenta sui roghi di rifiuti nella città di Aversa, fornendone anche una testimonianza fotografica veicolata tramite blog e facendo seguito a un Suo appello precedentemente inoltrato nel 2008 già riguardante il problema dei rifiuti campani.. A corollario, Le cito la più recente Direttiva 2008/1/CE del 15 gennaio 2008 del PE e del Consiglio sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento, la c.d. direttiva IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control): Inoltre, richiamo la Sua attenzione sull'interrogazione...( 1 e 2) e poi la conclusione: La direttiva 2006/12/CE sui rifiuti prescrive agli Stati membri di adottare le misure necessarie per impedire l'abbandono, lo scarico e lo smaltimento incontrollato dei rifiuti. Essi devono altresì assicurare che i rifiuti siano recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo o senza recare pregiudizio all'ambiente. Devono essere adottate misure per la creazione di una rete adeguata di impianti di smaltimento in modo da garantire un alto grado di protezione dell'ambiente e della salute pubblica. Pertanto, la gestione e lo smaltimento dei rifiuti in un determinato Stato membro sono di competenza dello Stato membro in questione. Alla Commissione, in qualità di custode dei trattati, incombe la responsabilità di sorvegliare l'attuazione del diritto comunitario da parte degli Stati membri ed anche il loro recepimento di direttive nella legislazione nazionale.
Quanta distanza tra le parole e i fatti !

venerdì 10 settembre 2010

Semi

Alla poesia preferisco la prosa ma devo ammettere che questi versi, che mi sono arrivati come commento al post precedente, mi sono piaciuti molto. Li dedico alla mia Terra perchè sono belli e anche di buon augurio. Grazie al commentatore anonimo.

...Nuovi fiori
spunteranno dai semi
a dimora nella terra
Gigli bianchi
ondeggiano al vento
che spira verso il mare........

martedì 7 settembre 2010

Il passato davanti a noi

Ogni volta che c'illudiamo di fare un piccolo passo, ogni volta che si riaccende un pò di speranza,
il passato meridionale fatto di violenze e d'invasori e di problemi mai risolti, ci riporta al presente senza luce. Vi consiglio di leggere l'articolo di Roberto Saviano su La Repubblica e di dedicare un pensiero ad Angelo Vassallo.

lunedì 30 agosto 2010

Res Publica


Le foto si riferiscono all'area standard (quindi di propietà del Comune) adiacente il Castello Aragonese ad Aversa in pieno centro storico . Una quindicina di anni fa la zona era un grande giardino, poi la costruzione di palazzi e un pezzo di giardino lasciato al Comune. Quindici anni di abbandono e di degrado. Non un giorno, un mese, un anno, 15 anni!!! e l'aggravante sono tutti i soldi pubblici spesi per fare una fontana, per piantare alberi, arredare con panchine e luci.(dalle foto vedete che ne sono rimaste poche) tutto questo, per avere questi bei risulati. Qualche anno fa inviai agli organi competenti una richiesta, ai sensi della legge 241/90, per conoscere la cifra investita per i lavori di manutenzione dell'area suddetta. E' inutile dirvi che non ho avuto nessuna risposta. Ribadisco il concetto: io ti voto, ti pago per gestire la cosa pubblica, i risulati sono questi? allora non sei capace e devi andare a casa a fare un altro mestiere. Tutto qui. Tutto semplice. Invece tutti tacciono, nessuno pretende niente, nessuno vede niente. Questo è il Sud.

sabato 21 agosto 2010

Pensieri d'agosto

L'Italia è divisa in Nord, Sud e in Sud Del Sud (provincia di Caserta e Napoli). Quest'ultima parte si è arresa ai roghi dei rifiuti tossici, ai veleni sparsi per le campagne, alla legge del più forte. Qui non ci sarà nessun moto di ribellione, niente 4 giornate, perchè la linea di demarcazione tra legalita e illegalità, tra morale e immorale non esiste più. Tutto seppellito. Sotto il sangue dei morti ammazzati, sotto le discariche, sotto la disperazione di chi ancora vede e non può fare nulla

Pensieri d'agosto

Io so che per la nostra terra non ci sono speranze; le conseguenze di questo avvelenamento ambientale saranno inevitabili. Ma non sopporto sentire dire che non protestiamo, che non facciamo niente. Ecco perchè mando le mie foto a tutti quelli che posso raggiungere (Parlamentari, Comunità Europea ecc).
Terroni si ma vigliacchi e inetti no.

Pensieri d'agosto

Mi è arrivato un commento sul post"Lode a Sara" dalla protagonista della vicenda raccontata. Questo a testimonianza di quanto, a volte, le regole siano lontane dal buon senso. Vi consiglio di leggerlo nei commenti. Comunque, cara Sara, io continuo ad essere dalla tua parte.

lunedì 16 agosto 2010

Quel che resta...

Godiamoci il sole e le meritate vacanze. Respiriamo a pieni polmoni. Viviamoci la nostra bella terra perchè i nostri figli non faranno altrettanto. Ogni popolo ha il suo destino; noi siamo destinati ad essere dominati o a fare gli emigranti. Il resto ci riesce male.
Ecco cosa scrive Rosaria Capacchione (giornalista coraggiosa sotto scorta), oggi sul "IL Mattino": GIUGLIANO (15 agosto)- Una bocca enorme e vorace. Un invaso scavato con le pale meccaniche che hanno portato via milioni di metri cubi di terreno fertilissimo. Un gigantesco deposito di scarti umani e industriali. Ecco Scafarea, ecco Tre Ponti, ecco Taverna del Re, malsane campagne dell’area a nord di Napoli, il brodo di coltura nel quale stanno crescendo i mostri chimici che tra cinquant’anni provocheranno la fine del mondo. O almeno, la fine di quel pezzo di mondo che si chiama Giugliano, Parete, Villaricca, Qualiano, Villa Literno. Nel 2064, il disastro ambientale sarà inevitabile.Per meglio dire, scrive un geologo toscano che ha lavorato per la Procura di Napoli, non più tardi del 2064. Entro quella data il succo avvelenato, tecnicamente percolato, di 341 mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi (a cominciare dai fanghi dell’Acna di Cengio), di 160 mila e 500 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, di 305 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani, precipiterà nella falda e avvelenerà decine di chilometri quadrati di terreno e tutto ciò che lo abiterà: uomini, animali, vegetazione. In termini processuali questa situazione si chiama disastro ambientale.

giovedì 12 agosto 2010

Tramonto Campano

Aversa, 18 agosto 2010 ore 21
I roghi dei rifiuti si accendono al tramonto. Tra poco sarà buio e il fumo nero sarà meno evidente. Così tutti potranno continuare la loro vita senza pensare troppo al funo nero che si deposita sul terreno, che si spande nell'aria, che penetra nei polmoni, che inquina e sporca questa terra di nessuno. Quello che vedete in penombra è il Castello Aragonese e dietro, quasi ogni sera, si vede minaccioso quel fumo nero. Un'intera città (e il rogo non è l'unico) in balia di questa violenza quotidiana. Non mi stancherò mai di ripeterlo che la tragedia vera non è il fumo ma il fatto che molti di noi non lo vedono più. Noi che viviamo con gli occhi chiusi.....
PS le mie foto le invio sempre anche alla Protezione Civile Italiana e alla Comunità Europea

lunedì 26 luglio 2010

Senza Statistica

Io so (e ho le prove) che in Campania pure le statistiche sono false. Anzi, certi dati non si rilevano nemmeno. Non è possibile credere che in questa emergenza sociale nessuno intervenga. Deve essere per forza così. Questo è il paese (provincia Caserta e Napoli) dove ci sono piu incidenti che altrove perchè si va senza casco, senza cinture, senza il minimo rispetto per il codice della strada e nessuna statistica lo dice. Questo è il paese dove si muore di piu di cancro e altre patalogie legate all'inquinamento dell'ambiente (aria, acqua, terra) e nessuna statistica lo dice. Questo è il paese-pattumiera di tutta la nazione, qui, ancora oggi, si sversano i rifiuti di mezza Italia (del Nord) e nessuna statistica lo dice. Questo è il paese dei roghi, terra dei fuochi, terra del fumo nero e nessuna statistica lo conferma. Potrei continuare all'infinito. Ma serve? Siamo numeri non statisicati, terra di nessuno..Se è vera la famosa definizione per cui la statistica è quella scienza per cui se due persone hanno due polli e uno mangia tutti e due i polli è come se entrambi avessero mangiato un pollo a testa, noi siamo digiuni da anni ma a nessuno risulta.
Ps. anticipo le inevitabili osservazioni...perchè non fate qualcosa, perchè non vi ribellate ecc...precisando che i roghi, per esempio, sono continuamente denunciati alle autorità competenti.(vedi sito Terra dei fuochi) e vedi ....

venerdì 23 luglio 2010

Istinti Primordiali


E’ durante l’afa estiva che accadono fatti gravi che passano ancora più inosservati. Troppo impegnati a difenderci dal caldo, dall’organizzare le vacanze, non ci accorgiamo (?) che ogni giorno i giornali riportano notizia di violenza sulle donne. In questo blog ne ho parlato spesso e spesso mi ripeterò perché ritengo che l’argomento sia l’emblema di una società che stenta a crescere, che fa fatica a migliorare, che cambia nella forma ma resta immutata nella sostanza. Una sostanza che lega i maschi ancora alle loro esigenze di supremazia, di sopravvivenza e d’istinti. Basti pensare che la trasmissione”Amori criminali”, che ogni puntata racconta una storia di sangue in cui la vittima è una donna, è arrivata alla sua terza o quarta stagione per rendersi conto che il fenomeno è grave e preoccupante. Cosa succede? E’ cosi difficile accettare una donna come una persona libera di scegliere, di amare chi vuole, di lasciare e di tradire? Gli uomini lo fanno da millenni eppure non ci sono molte donne che li uccidono per questo, anzi spesso hanno sopportato per anni e nel silenzio i tradimenti più umilianti, i no più tragici. Forse è per questo che siamo diverse, piu mature. Qualche giorno fa La Repubblica ha pubblicato un articolo di Michela Marzano dove, tra l'altro si legge : Quanto più la donna cerca di affermarsi come uguale in dignità, valore e diritti all'uomo, tanto più l'uomo reagisce in modo violento. La paura di perdere anche solo alcune briciole di potere lo rende volgare, aggressivo, violento....molti di questi delitti passionali non sono altro che il sintomo del "declino dell'impero patriarcale". Come se la violenza fosse l'unico modo per sventare la minaccia della perdita. Per continuare a mantenere un controllo sulla donna. Per ridurla a mero oggetto di possesso. Ma quando la persona che si ama non è altro che un oggetto, non solo il mondo relazionale diventa un inferno, ma anche l'amore si dissolve e sparisce." Vi consiglio di leggere tutto l'articolo che, eloquentemente, si conclude con: gli uomini pensano di salvaguardare la propria virilità negando all'altro la possibilità di esistere"
foto: M.A Sainini, olio su tela

martedì 20 luglio 2010

Lode a Sara

Sara è del Sud e, con una laurea in tasca, lavora al Nord. Viaggia spesso in treno per raggiungere la sua terra. Il suo viaggio della settimana scorsa è cosi kafkiano che vale la pena di raccontarlo. Sara parte da Lucca e arriva ad Aversa con un' ora di ritardo, le manca l'ultimo tratto per raggiungere Caserta. Alla stazione di Aversa vuole fare il biglietto ma la biglietteria è chiusa, cerca un distributore automatico ma le dicono che non rilascia biglietti regionali (solo in Campania?), allora chiede a un addetto che le conferma che può fare il biglietto sul treno. Sara sale, cerca il controllore e gli dice che vuole fare il biglietto. Inizia la commedia (o tragedia?) "Mi dia i documenti le devo fare il verbale perchè è senza biglietto" è la risposta. Sara è senza biglietto perchè NON HA POTUTO farlo e allora cerca di spiegarlo al signore. I toni si alzano, fa caldo ed è facile perdere la calma. Sara fa notare al rigidissimo impiegato che in quella tratta non ha controllato nessun biglietto (sono tutti senza biglietto) perchè prendersela con lei? Alla stazione di Caserta Sara scende dal treno e trova ad attenderla 3 poliziotti: nuova richiesta di documenti, nuova inquisizione. Sara perde la pazienza e contro ogni calcolo razionale grida che ha fatto bene ad andarsene da questa regione, che sono tutti ridicoli a prendersela con lei con tutti i criminali e disonesti che ci sono in giro..Lode a Sara perchè per dignità è andata via da questa regione kafkiana, lode a Sara perchè ha agito d'istinto senza calcoli e previsioni per quello che poteva succedere dicendo e facendo quello che pensava fino in fondo, lode a Sara che ha cercato di avere un biglietto, senza fare la furba. Piccolo, incompreso gesto di legalità qui, nella terra di nessuno.

giovedì 1 luglio 2010

Tutte le mie leggerezze

Come promesso, ecco la canzone "Tutte le mie leggerezze" nella versione originale del suo autore. Siccome Carlo si ritiene un autore e non un cantante ne pubblico solo la prima parte.

lunedì 21 giugno 2010

L'altro Sud

Oggi sono di parte, è vero. Ma è per soddisfare il mio orgoglio e per dire che il Sud non è solo rifiuti e criminalità ma anche talento (i fiori del male?) Esce tra qualche giorno il nuovo album di Massimo Ranieri con due canzoni inedite scritte, testo e musica, da mio fratello Carlo. Si tratta di: "Tutte le mie leggerezze" e "Ho bisogno di te". Due canzoni d'amore; la prima verso la vita, la seconda verso una persona. Ovviamente io leggo sempre nei testi di Carlo sfumature particolari e personali, ma mi auguro che le emozioni arrivino anche agli altri. Dopo la collaborazione con Adriano Celentano per il quale ha scritto molti brani, sempre testo e musica, ci tengo a dirlo, ora arriva questa collaborazione con l'artista napoletano. Viva questo Sud. Viva il sud della fantasia, delle note e delle emozioni. Viva il Sud del coraggio e dei sogni. Viva il Sud di chi ci crede. Viva l'altro Sud.
P.S. i due inediti dell'album si potranno ascoltare a partire dal 29 giugno. In quella data vi proporrò il provino, con la voce di Carlo, inviato a Ranieri.

sabato 19 giugno 2010

Lezioni di Civiltà

Le solite foto, vero? si! sono le solite foto, per dire quanto siamo indifferenti, come ci arrendiamo a tutto. La pista ciclabile, che vedete nelle foto in basso, attraversa un bel tratto della città, nel migliore dei casi è sporca, nei peggiori occupata da bancarelle improvvisate e ambulanti. E nessuno dice niente, i cittadini le cosiddette autorità. C'è una signora che vedo ogni mattina che si muove con una sedia a rotella elettrica. Potrebbe partire da fuori aversa e arrivare all'unico polmone verde della città, il parco pozzi, seguendo la pista ciclabile. Impossibile. La vedo sempre che fa lo slalom tra le auto in mezzo alla strada. Vergogna. L'ultima foto, invece, si riferisce a una strada che immette sulla variante (una sorta di statale) ma potrebbe essere stata scattata in molti luoghi della città; gruppi di cani liberi che si muovono in branco. Perchè qui non si può parlare di canile, di controlli ecc.. l'anarchia ( anche quella dei cani) deve essere totale! Quando chiesi informazioni, un assessore del comune mi rispose che il cane si può prendere dalla strada solo se è "morsicatore" ...mi faccia capire, chiesi e la risposta fu proprio quella che temevo: possiamo catturarlo solo se ha morso qualcuno!
Questo è il sud di chi è senza voce, il sud che si pente di essere restato qui, il sud del quotidiano, il sud che sa che dalle piccole cose si intuiscono le altre piu grandi, il sud mortificato e orgoglioso, il sud che ama la propria terra e che non si arrende all'abitudine. Il sud che si sforza ancora di vedere.

Aversa (CE) Pista ciclabile

lunedì 14 giugno 2010

Il segreto dei suoi occhi


Premio Oscar 2010, il film di Juan Josè Campanella è la storia di un poliziotto, da poco in pensione, che tenta di scrivere un romanzo su un caso di stupro e omicidio avvenuto negli anni 70 in un'Argentina post peronista dominata dalla violenza. Il desiderio della scrittura costringe il poliziotto non solo a fare i conti con se stesso ma con tutto un passato che, solo per lui, ha molti lati oscuri. La bellezza del film è nella storia, ben scritta, di una violenza terribile, ma soprattutto in questa ricerca interiore (che senso ha una vita vuota?) del protagonista: un' oscillazione continua tra presente e passato, tra la realtà e i ricordi, una fitta rete di silenzi, d'inganni, di bugie, che costringono il poliziotto a restare sempre in bilico. Due le scene salienti: quella bellissima dello stadio pieno di esseri umani che urlano, formicaio di storie (vuote?) e quella dell'ascensore, gioiello di suspense, dove si capisce che la ragione è sempre del più forte. Questo poliziotto è diverso da tutti gli altri perché non segue delle tracce, non va a caccia d'indizi, non prende impronte, non ascolta gli alibi. Egli sa guardare negli occhi ed è così che troverà l'assassino e se stesso.
ps: un grazie al mio amico Tonino che mi consiglia sempre film e libri belli.

martedì 8 giugno 2010

Terroni

Far finire questo blog con il titolo dell ultimo post (perchè ti sei fermato?) poteva avere, solo in parte, un significato metaforico. Mi potevo fermare perchè in questi due anni è cambiato poco qui, nella terra di nessuno, che come spesso ripeto, non è il meridione da roma in giu, ma il sud del sud, il territorio napoletano e casertano. I roghi di fumo nero continuano come se nulla fosse stato denunciato, i sacchetti di rifiuti periodicamente si accumulano per le strade, le città continuano ad essere invivibili. Il libro di Pino Aprile "Terroni" ha un sottotitolo eloquente : "tutto quello che è stato fatto perchè gli italiani del Sud diventassero meridionali". Il libro è interressante perchè presenta l'altra faccia della storia, quella che non viene scritta sui libri e che non ti spiegano nemmeno nelle scuole del sud. L'unità d'Italia è costata cara ai meridionali. Nel 1860 il Regno delle Due Sicilie era dal punto di vista industriale al terzo posto nel mondo dopo la Gran Bretagna. I Savoia piemontesi ci hanno espropriato di tutto. Quando centocinquant'anni fa invasero il nostro Meridione, fecero terra bruciata di tutto ciò che di buono avevamo. Saccheggiarono le nostre città, stuprarono le nostre donne, rasero al suolo tanti paesi, praticarono la tortura più spietata, fucilarono senza processo e senza condanna tanti contadini, incarcerarono donne e bambini, depredarono tutto l'oro del Regno, trafugarono le opere d'arte dei ricchissimi musei. Il brigante era, in realtà, chi si ribellò a questo stato di cose. L'impoverimento del Meridione per arricchire il Nord non fu la conseguenza, ma la ragione dell'Unità d'Italia. Il libro è interessante e vero; penso alle tonnellate di rifiuti velenosi che le industrie del nord hanno scaricato nella mia terra ma ....c'è qualcosa che non mi convince. Oggi ritornando a casa ho notato che, due auto davanti a me, c'era un furgoncino che trasportava cartoni caricati in malo modo. Alla prima frenata è caduto il primo cartone (molto voluminoso) in mezzo alla strada (la variante di Aversa non è una stradina secondaria), seconda frenata, secondo cartone. Le auto evitavano l'ostacolo e continuavano per la loro strada. Al quarto involucro ho raggiunto il furgone e gli ho chiesto se si era accorto che dopo 20 metri aveva perso gran parte del suo carico. Mi ha risposto di si e che poi sarebbero tornati (?) con un altro furgone a toglierli. E io avrei voluto urlargli in faccia: non era meglio caricarli bene prima, mio caro terrone? Bello il libro di Pino Aprile ma io avrei modificato il sottotitolo in: tutto quello che è stato fatto dal SUD perchè gli italiani del Sud diventassero meridionali. Mea culpa, mea culpa.

giovedì 25 marzo 2010

Perchè ti sei fermato?

"L'Italia ha una caratteristica che in genere, quando raccontano di noi, non viene riportata: l'Italia è un Paese cattivo. Molto cattivo. Perché è un Paese dove è difficile realizzarsi, dove il diritto sembra un privilegio". Cosi scrive Roberto Saviano, oggi su "La Repubblica". Un articolo che, come sempre, costringe a fermarsi a pensare. Ogni parola è il racconto di chi ha il Sud dentro, di chi si sforza di farlo capire, giacchè è cosi difficile cambiarlo. E' vero: " nessuno può isolare il momento esatto in cui Dostoevskij o Tolstoj hanno modificato, indirizzato o semplicemente suggestionato il pensiero umano. Non è che un mese dopo l'uscita dei loro scritti qualcosa immediatamente sia cambiato. Nessuno può dire quale sia il peso reale della Metamorfosi di Kafka oppure delle parole di Ovidio. Nessuno può dire quanto abbiano reso migliori o peggiori o indifferenti gli esseri umani. " E' vero, ed ancora più vero nella mia terra dove le parole si scontrano ogni giorno con una barriera durissima di errori, di storture, di rese. Cosi conclude Roberto : "Molti chiedono a chi si pone contro le organizzazioni criminali perché lo faccia. C'è un corridore, un atleta, un recordman dei cento metri, a cui hanno chiesto una volta perché avesse deciso di correre. E la sua risposta è la risposta che io do a me stesso e a chi ogni volta mi chiede perché mi occupi di certi temi e perché continui a vivere questa vita infernale. A questo corridore chiesero: "Ma perché corri?" E lui rispose: "Perché io corro? ... perché tu ti sei fermato?".
Vi consiglio di leggere tutto l'articolo.

lunedì 22 marzo 2010

Il Sud del mondo è una pattumiera. Dopo l'uccisione di Ilaria Alpi la Somalia non era piu' un luogo sicuro. Ma perchè portare i rifiuti così lontano? con tutto quello che costano i trasporti...lasciamoli a casa nostra...magari al sud...magari in Campania...magari nei fiumi, nelle cave, sotto le strade...Tanto lì non funziona niente, è tutto tarallucci e vino, pizza e mandolino....si si è il luogo adatto.. e poi qualche terrone in meno che vuoi che sia?

venerdì 19 marzo 2010

L'isola che non c'è


Aldo Busi non potrà più intervenire in nessuna trasmissione Rai. Reo di aver difeso la cultura e di aver offeso il papa. Due innominabili in Italia. Sentire le parole di Busi sull’isola sembrava un miraggio in un deserto. Parole come estetica, etica, morale, letteratura, stridevano con i bisogni primari degli altri naufraghi. Questi bisogni per i quali gli uomini sull’isola, come in gran parte del cosiddetto mondo civile, si accapigliano, s’insultano, s’ingannano, si tradiscono. Nessuno prova orrore per questo. Nessuno condanna. Nessuno sputa sentenze. Si tratta di bisogni primari. Per gli altri bisogni, quelli che ti migliorano, che ti fanno pensare senza farti manipolare il cervello, non c’è spazio né nella televisione di Stato né in questo Paese.

Restare

Caro Marco
Chi è nato da queste parti ha due strade davanti a se: andare via oppure restare sapendo di dover vivere una sconfitta. Due scelte difficili e drammatiche. Se vai via devi dire addio ai colori e ai profumi della tua terra, ai ricordi dell'infanzia e a tutto quello che è racchiuso in una sola poetica parola: radici. Le radici che tengono fermo il terreno, che permettono di stare in piedi, che sono così forti che alzano l'asfalto, che restano li a seccare anche se tu vai via. Se resti, devi subire ogni giorno un torto, devi sopravvivere invece che vivere, devi lottare e perdere sempre e urlare in un mondo di sordi. Nascere qui è come nascere in un paese in guerra, ci si abitua alle macerie e ai morti per strada, alle battaglie ai nemici e al caos. Ci si abitua. Intanto le radici si allargano, si espandono, si stringono tra di loro e si resta. Perchè andarsene è come arrendersi, è come lasciare la tua casa ai nemici, un parente malato a un estraneo. E' masochismo meridionale? Provincialismo patetico del sud? Non lo so, ma io ho deciso di restare.

giovedì 18 marzo 2010

Ho visto

Ho visto una donna camminare accanto ai rifiuti, di corsa con la sciarpa sulla bocca. Ho visto un uomo con il volto segnato dal tempo, il capo chino per non guardare. E una ragazza in bicicletta ostacolata da sacchi neri sparsi per terra.. Ho visto i manifesti dei candidati alle prossime elezioni ammucchiarsi uno sull’altro, sui marciapiedi e sui muri, e le facce degli “uomini nuovi” confondersi con l’immondizia. Ho visto uno che lanciava dall’auto un sacchetto. Anche le emergenze hanno i loro lati positivi. Non ho visto nessuno urlare la sua rabbia, denunciare ad alta voce questa ingiustizia. Non ho visto nessuno difendere la bellezza di questa terra, la forza della sua gente. Non ho sentito nessun basta. Tra i rifiuti camminiamo, accompagniamo i nostri figli a scuola, compriamo il pane e la mozzarella. Così si dimentica la dignità.

Senza Parole

lunedì 15 marzo 2010

Campagna Elettorale

Aversa 15 marzo 2010
Non ci chiediamo piu' perchè tutto questo. Ogni volta c'è un motivo diverso; non ci sono le discariche, c'è uno sciopero in atto, non c'è benzina nei camion della nettezza urbana. Intanto paghiamo le tasse e viviamo come topi. Sommersi tra i rifiuti e i volantini di una pubblicità elettorale che non si ferma davanti a niente. Proibirla in una regione cosi provata dall'emergenza rifiuti sarebbe stato un atto di buon senso. Ma chi sa piu' cos'è il buon senso, il limite tra la vita e la sopravvivenza, tra la civiltà e l'inciviltà, tra la dignità e la vergogna?

sabato 13 marzo 2010

Si spogli!

I candidati alle prossime elezioni si portano avanti il lavoro e, prima di essere eletti, cominciano già a fare qualcosa per le nostre città, come testimonia la foto sopra. E' tutto un mare di volantini, di poster giganti, di slogan ridicoli : un uomo nuovo, uno di voi, rinascita del sud. Si vede come rinascerà la nostra terra, lo dicono queste premesse. Forse vi ho già raccontato questa barzelletta, nei blog è facile ripetersi, ma mi viene sempre in mente davanti a certi scempi. Una signora con suo figlio dal pediatra: "dottore mio figlio ha un dolore alla spalla, tossisce in continuazione, ha un'allergia e un dolore all'anca.." e il dottore: "signora, si spogli!" lei lo guarda meravigliata: "IO ?!" "si, si, ....lo facciamo daccapo!" Morale della favola: non c'è speranza, è tutto da rifare.

venerdì 5 marzo 2010

Parcheggio


Le foto si riferiscono al parcheggio della scuola media "Gaetano Parente" ad Aversa (CE). Di sera le coppiette vi si appartano, lasciando a terra rifiuti di ogni genere, di mattina è frequentato da mamme, scolari e insegnanti. Due le considerazioni che voglio fare: il parcheggio viene pulito ogni tanto per cui le "istituzioni" hanno la prima grande , imperdonabile colpa, ma è anche vero che siamo un popolo d'incivili. Gli alunni che oggi usano questo parcheggio, domani non si meraviglieranno più delle discariche, dei rifiuti abbandonati sulla loro terra, e dell'immondizia di ogni genere che li circonderà.
" L'abitudine crea il gusto"

domenica 21 febbraio 2010

Opinioni di un clown

Generosi spunti di riflessione offre l'attualità in questi giorni. Temi più o meno seri; dalla penosa vicenda di Bertolaso al casareccio festival di Sanremo. Un unico filo conduttore: un generale decadimento morale, l'idolatria del denaro, l'assenza totale di senso critico. E non brilliamo nemmeno in originalità, si commettono sempre gli stessi errori, cambia solo il contesto storico. Allora è meglio leggere. Heinrich Boll è uno scrittore tedesco, premio Nobel per la letteratura nel 1972, dissidente e spietato censore della Germania nazista. Hans Schnier è il protagonista del romanzo "Le opinioni di un clown", la sua vicenda si svolge in un arco temporale brevissimo, tre ore durante le quali Hans ripercorre le vicende salienti della sua vita; dalla morte dell'amata sorella, alla perdita della sua compagna Maria che lo ha lasciato. Hans è figlio di quella ricca e insensibile borghesia tedesca che negli anni terribili della guerra non è stata sufficientemente ostile alle pazzie del nazismo e che, dopo gli orrori della guerra, finge un pensiero positivo di rinascita che necessita però di un’annichilimento della memoria. Hans però non ha dimenticato. In un mondo che vive solo di maschere e pregiudizi, decide di fare il clown. Paradossalmente proprio lui, ferocemente contrario alle ipocrisie dei cattolici e alla falsità della borghesia, decide d' indossare una maschera per sopravvivere. E mentre tutti continuano la loro vita calati in ruoli da ipocriti Hans finisce col chiedere l'elemosina alla stazione. Il suo viso da clown è l'unico che ha deciso di non scendere a compromessi e di vivere senza maschera.

mercoledì 10 febbraio 2010

Il terzo gemello

I libri di Ken Follett servono a non pensare. Perchè ti catturano nella loro trama, in storie affascinanti e intriganti. Quando lessi il suo voluminoso "I pilastri della terra" ne fui completamente catturata e lo portavo dovunque; ricordo che leggendolo su una sdraio al mare un ragazzo si avvicinò e mi chiese a che punto ero e che cosa faceva Tom (il protagonista del romanzo). "Il terzo gemello", sempre di Follet, è più' breve ma ugualmente avvincente. Il mondo descritto è quello dell'ingegneria genetica: Jeannie Ferrami, incaricata di condurre uno studio sui gemelli per conto di una università, vuole capire se due gemelli separati alla nascita e sistemati in ambienti differenti possano presentare delle somiglianze nel carattere. Insomma quanto incide sulla nostra personalità l'ambiente e il nostro codice genetico? Ken Follet usa un linguaggio scorrevole ma non banale, la trama è coinvolgente ma abbastanza prevedibile, i personaggi ben delineati. Insomma è come quei thriller che si vedono in televisione senza grosse pretese e sorprese ma che ti fanno passare qualche ora piacevole in poltrona. Senza pensare.
Un abbraccio per Adele.

domenica 7 febbraio 2010

L'emblema

Ci sono dei luoghi che sono dei simboli. Quello che vedete nella foto è il Municipio di Aversa (CE). Ieri sera sono passata sotto questi portici: vari gruppi di ragazzini erano intenti a distruggere tutto: qualcuno scriveva sui muri, uno disegnava sul marmo a terra con una bomboletta spray e un altro gruppo accendeva un piccolo falò accanto a un pilastro. Avete letto bene: un falò. Mi sono guardata intorno cercando dei vigili (speranza morta sul nascere), allora li ho richiamati io, qualcuno è scappato, qualcuno ha attirato l'attenzione di ragazzi più grandi. Ho capito che era inutile protestare, troppa indifferenza intorno a me. Ho pensato a quante volte è stata rifatta la facciata a quell'edificio, ho pensato che sarebbe cosi semplice difendere il decoro di quelle mura, emblema di una città e di un modus vivendi.
E ho pensato a quello che dice Roberto Saviano: "l'inferno sottrae territorio alla bellezza"

lunedì 4 gennaio 2010

Quella sera dorata

Quest'anno vedremo, sul grande schermo, molti film ispirati a libri di successo. E' il caso di "L'eleganza del riccio" di Barbery Muriel e di "Quella sera dorata" di Peter Cameron che ho appena finito di leggere. La lettura del libro di Cameron procede scorrevole: la tecnica usata è "cinematografica", una sceneggiatura già scritta a cui mancano solo volti e suoni. Il giovane Omar decide di scrivere una biografia su uno scrittore sconosciuto morto prematuramente e per questo si reca in Uruguay dove vivono i suoi eredi. Omar si trova così a convivere in una famiglia dagli equilibri delicati (ne esiste una senza?) e involontariamente scopre un sottile gioco di sentimenti e di rancori celati sotto quel velo di Maya che copre ogni nostra vita. Scoprire quel velo lo imprigionerà in una nuova esistenza dove per alcuni ci sarà un epilogo felice, per altri un destino di solitudine.

venerdì 1 gennaio 2010

Auguri


Grazie a tutti quelli che mi hanno inviato gli auguri. Questa lunga pausa dal blog è stata molto sofferta e dovuta a motivi di diversa natura. Ma forse era necessaria. Il nuovo anno s'inizia sempre con buoni propositi; mi auguro di tagliare dalla mia vita molti rami secchi, agli altri auguro giorni sereni e alla mia terra un segno qualsiasi di ripresa. Un augurio speciale alla vitalità di mio fratello. Auguri ai miei (pochi ma buoni) lettori e alle mie care amiche con le quali ogni momento vissuto insieme diventa speciale. Auguri a Marco Ghetti.
Buon anno a tutti, di cuore.