lunedì 19 settembre 2011

Cassiopea



Sono strani i nomi di queste inchieste. Evocano ricordi scolastici che sanno di vecchi libri. Mi sono sempre chiesta chi li sceglie e con quale criterio: cosa c’entra una costellazione con i rifiuti tossici sepolti in Campania? Da "Il Mattino" (ma la notizia era anche su altri giornali come "La Stampa" ): "Fu un inchiesta clamorosa, quella alla quale s'ispirò lo scrittore Roberto Saviano per il suo " Gomorra" l'operazione Cassiopea , che nel 2003 portò alla luce i traffici di rifiuti pericolosi tra le industrie di tutta Italia e le campagne del casertano, dove i fusti venivano sotterrati, si è conclusa oggi con un nulla di fatto. IL gip Giovanni Caparco, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere , ha dichiarato il non luogo a procedere per i 95 imputati , quasi tutti titolari di aziende che sversavano i rifiuti nelle campagne." Sono segnali forti e drammatici per chi vive in Campania, tra i roghi neri e tra i malati di cancro. E' uno shock leggere questa notizia. Ti fermi a pensare, riordini le idee e ti rendi conto che ti era sfuggito un'altro piccolo passo in avanti (?!). Questa fascia di terra non è più uno stato nello stato, ma un paese dove lo Stato, quello dello sventolio delle bandiere, si è arreso. Saranno contenti quelli che auspicano la secessione perchè potranno continuare a sversare i loro veleni industriali nella campania felix. E sarà contenta anche una parte dei campani, quella che vede solo un pallone con degli uomini strapagati che gli corrono dietro.

martedì 13 settembre 2011

Sostiene Bollani



Finalmente un programma di musica vera in tivu’. Per essere sicuri della qualità del prodotto bastano il nome del “conduttore” Stefano Bollani e l’orario in cui Rai Tre lo manderà in onda: le 23.40. Perché in prima serata si trasmette il talent show, il volgare reality, la fiction strappalacrime con il solito misto fritto sentimentale e con l’immancabile scena di sesso. La storia, la musica, l’arte sono relegate in seconda serata perché di nicchia, per pochi, per quelli piu tenaci , per quelli che la “bellezza” la devono cercare, inseguire, scovare, agognare. La “bellezza” è un linguaggio accessibile a tutti ma bisogna impararlo altrimenti diventa una lingua morta. Ma non conviene a nessuno educare alla bellezza; il perfetto consumatore è ammaestrato alla grossolanità, al sommario, alle banalità, non deve pensare, non deve scegliere, non deve riconoscere il brutto perché se ne deve saziare.

“Solo la bellezza salverà il mondo” (F. Dostoevskij). Ecco perchè siamo condannati.