lunedì 21 giugno 2010

L'altro Sud

Oggi sono di parte, è vero. Ma è per soddisfare il mio orgoglio e per dire che il Sud non è solo rifiuti e criminalità ma anche talento (i fiori del male?) Esce tra qualche giorno il nuovo album di Massimo Ranieri con due canzoni inedite scritte, testo e musica, da mio fratello Carlo. Si tratta di: "Tutte le mie leggerezze" e "Ho bisogno di te". Due canzoni d'amore; la prima verso la vita, la seconda verso una persona. Ovviamente io leggo sempre nei testi di Carlo sfumature particolari e personali, ma mi auguro che le emozioni arrivino anche agli altri. Dopo la collaborazione con Adriano Celentano per il quale ha scritto molti brani, sempre testo e musica, ci tengo a dirlo, ora arriva questa collaborazione con l'artista napoletano. Viva questo Sud. Viva il sud della fantasia, delle note e delle emozioni. Viva il Sud del coraggio e dei sogni. Viva il Sud di chi ci crede. Viva l'altro Sud.
P.S. i due inediti dell'album si potranno ascoltare a partire dal 29 giugno. In quella data vi proporrò il provino, con la voce di Carlo, inviato a Ranieri.

sabato 19 giugno 2010

Lezioni di Civiltà

Le solite foto, vero? si! sono le solite foto, per dire quanto siamo indifferenti, come ci arrendiamo a tutto. La pista ciclabile, che vedete nelle foto in basso, attraversa un bel tratto della città, nel migliore dei casi è sporca, nei peggiori occupata da bancarelle improvvisate e ambulanti. E nessuno dice niente, i cittadini le cosiddette autorità. C'è una signora che vedo ogni mattina che si muove con una sedia a rotella elettrica. Potrebbe partire da fuori aversa e arrivare all'unico polmone verde della città, il parco pozzi, seguendo la pista ciclabile. Impossibile. La vedo sempre che fa lo slalom tra le auto in mezzo alla strada. Vergogna. L'ultima foto, invece, si riferisce a una strada che immette sulla variante (una sorta di statale) ma potrebbe essere stata scattata in molti luoghi della città; gruppi di cani liberi che si muovono in branco. Perchè qui non si può parlare di canile, di controlli ecc.. l'anarchia ( anche quella dei cani) deve essere totale! Quando chiesi informazioni, un assessore del comune mi rispose che il cane si può prendere dalla strada solo se è "morsicatore" ...mi faccia capire, chiesi e la risposta fu proprio quella che temevo: possiamo catturarlo solo se ha morso qualcuno!
Questo è il sud di chi è senza voce, il sud che si pente di essere restato qui, il sud del quotidiano, il sud che sa che dalle piccole cose si intuiscono le altre piu grandi, il sud mortificato e orgoglioso, il sud che ama la propria terra e che non si arrende all'abitudine. Il sud che si sforza ancora di vedere.

Aversa (CE) Pista ciclabile

lunedì 14 giugno 2010

Il segreto dei suoi occhi


Premio Oscar 2010, il film di Juan Josè Campanella è la storia di un poliziotto, da poco in pensione, che tenta di scrivere un romanzo su un caso di stupro e omicidio avvenuto negli anni 70 in un'Argentina post peronista dominata dalla violenza. Il desiderio della scrittura costringe il poliziotto non solo a fare i conti con se stesso ma con tutto un passato che, solo per lui, ha molti lati oscuri. La bellezza del film è nella storia, ben scritta, di una violenza terribile, ma soprattutto in questa ricerca interiore (che senso ha una vita vuota?) del protagonista: un' oscillazione continua tra presente e passato, tra la realtà e i ricordi, una fitta rete di silenzi, d'inganni, di bugie, che costringono il poliziotto a restare sempre in bilico. Due le scene salienti: quella bellissima dello stadio pieno di esseri umani che urlano, formicaio di storie (vuote?) e quella dell'ascensore, gioiello di suspense, dove si capisce che la ragione è sempre del più forte. Questo poliziotto è diverso da tutti gli altri perché non segue delle tracce, non va a caccia d'indizi, non prende impronte, non ascolta gli alibi. Egli sa guardare negli occhi ed è così che troverà l'assassino e se stesso.
ps: un grazie al mio amico Tonino che mi consiglia sempre film e libri belli.

martedì 8 giugno 2010

Terroni

Far finire questo blog con il titolo dell ultimo post (perchè ti sei fermato?) poteva avere, solo in parte, un significato metaforico. Mi potevo fermare perchè in questi due anni è cambiato poco qui, nella terra di nessuno, che come spesso ripeto, non è il meridione da roma in giu, ma il sud del sud, il territorio napoletano e casertano. I roghi di fumo nero continuano come se nulla fosse stato denunciato, i sacchetti di rifiuti periodicamente si accumulano per le strade, le città continuano ad essere invivibili. Il libro di Pino Aprile "Terroni" ha un sottotitolo eloquente : "tutto quello che è stato fatto perchè gli italiani del Sud diventassero meridionali". Il libro è interressante perchè presenta l'altra faccia della storia, quella che non viene scritta sui libri e che non ti spiegano nemmeno nelle scuole del sud. L'unità d'Italia è costata cara ai meridionali. Nel 1860 il Regno delle Due Sicilie era dal punto di vista industriale al terzo posto nel mondo dopo la Gran Bretagna. I Savoia piemontesi ci hanno espropriato di tutto. Quando centocinquant'anni fa invasero il nostro Meridione, fecero terra bruciata di tutto ciò che di buono avevamo. Saccheggiarono le nostre città, stuprarono le nostre donne, rasero al suolo tanti paesi, praticarono la tortura più spietata, fucilarono senza processo e senza condanna tanti contadini, incarcerarono donne e bambini, depredarono tutto l'oro del Regno, trafugarono le opere d'arte dei ricchissimi musei. Il brigante era, in realtà, chi si ribellò a questo stato di cose. L'impoverimento del Meridione per arricchire il Nord non fu la conseguenza, ma la ragione dell'Unità d'Italia. Il libro è interessante e vero; penso alle tonnellate di rifiuti velenosi che le industrie del nord hanno scaricato nella mia terra ma ....c'è qualcosa che non mi convince. Oggi ritornando a casa ho notato che, due auto davanti a me, c'era un furgoncino che trasportava cartoni caricati in malo modo. Alla prima frenata è caduto il primo cartone (molto voluminoso) in mezzo alla strada (la variante di Aversa non è una stradina secondaria), seconda frenata, secondo cartone. Le auto evitavano l'ostacolo e continuavano per la loro strada. Al quarto involucro ho raggiunto il furgone e gli ho chiesto se si era accorto che dopo 20 metri aveva perso gran parte del suo carico. Mi ha risposto di si e che poi sarebbero tornati (?) con un altro furgone a toglierli. E io avrei voluto urlargli in faccia: non era meglio caricarli bene prima, mio caro terrone? Bello il libro di Pino Aprile ma io avrei modificato il sottotitolo in: tutto quello che è stato fatto dal SUD perchè gli italiani del Sud diventassero meridionali. Mea culpa, mea culpa.