venerdì 31 maggio 2019

IL traditore

Ci sono dei film che potrebbero finire anche dopo la bellezza della prima scena. È il caso de “Il traditore”, regia di Marco Bellocchio. Siamo a Palermo, negli anni 70, c’è aria di guerra tra Totò Rina e le vecchie cosche. Le famiglie festeggiano insieme Santa Rosalia per cercare di trovare un accordo. Riuniti in una casa ci sono gli uomini, che scrutano i nemici, hanno sguardi sospettosi e sembrano sempre pronti a sparare, ci sono le donne, ammucchiate sui divani con i loro sfavillanti abiti da sera, arrese a un destino segnato e i bambini, che giocano ignari, poi i fuochi e i brindisi e la statua della Santa che troneggia nella stanza. Da qui si parte per raccontare la storia di Tommaso Buscetta, il primo pentito di mafia che svelò il legame Stato-mafia. Nei panni di Buscetta uno straordinario Pierfrancesco Favino, che interpreta il boss dei “due mondi” in modo magistrale. Toglie il fiato la scena dell’uccisione di Giovanni Falcone, con una sequenza scenica che non si dimentica facilmente. Un sorriso amaro invece per la scena dove si intravede Giulio Andreotti in mutande e un’amarezza infinita per la mattanza di quegli anni. Nell’epilogo le scene del maxi processo nella vera aula bunker di Palermo dove i boss, dietro le sbarre come animali in gabbia, deridono e provocano la giustizia che con fatica percorre la sua difficile strada.

martedì 28 maggio 2019

Come rappresentante di lista ho visto che sulle schede elettorali, accanto al simbolo del m5s, gli elettori hanno, spesso, scritto anche "Di Maio". Tanti, tantissimi lo hanno fatto. Un leader amato dal popolo odiato da chi, ancora oggi, non si capacita come un ragazzo sia riuscito a diventare ministro e capo politico senza fare il galoppino di nessuno. Siamo un popolo con una mentalità allenata a "usare e gettare". Facciamo così con tutto, con i beni di consumo, con i sentimenti, con le persone, con gli ideali. Siamo un popolo senza il senso dello Stato, senza una coscienza civica, ignoranti politici sempre pronti a sputare sentenze e condanne e a osannare chi fa la voce più grossa. Una società liquida che della sostanza non sa niente.

lunedì 13 maggio 2019

Elezioni Europee 2019

Il Sud è una terra che non teme confronti. La sua bellezza resiste alla follia degli uomini. Una bellezza che si legge in ogni albero rimasto, in ogni sguardo, in ogni pietra, in tutte le parole. Anche in quelle non dette

giovedì 9 maggio 2019

Lei e la sua inseparabile bici. Un'aliena in queste nostre città assediate dalle auto dove pochi si ribellano allo spazio rubato, allo smog soffocante e all'alienazione di una umanità "inscatolata" Marì Muscarà