lunedì 26 ottobre 2009

Sono un'isola

Bianca d'Aponte, cantautrice aversana, è morta per aneurisma a 23 anni nel 2003. Il padre Gaetano, dal suo dolore ha fatto nascere un'associazione e un premio, intitolato alla figlia, che quest'anno è alla sua quinta edizione. Si tratta di un concorso dedicato alla canzone d'autore al femminile: dieci cantautrici, sabato e domenica, si sono esibite nella bellissima cornice del teatro Cimarosa. Madrina dell'evento Mariella Nava, direttore artistico Fausto Mesolella (Avion Travel) ospiti Rossana Casale e Mario Venuti. Al confronto con questo concorso Il festival di Sanremo è veramente niente. Nessun lustrino, no alla grande orchestra, scenografia essenziale e veramente buona musica. Le concorrenti vengono da ogni parte d'Italia e fa bene al cuore sentire la Lombardia e la Sicilia parlare la stessa lingua. Io non sono un'esperta di musica, ma venendo da una famiglia di musicisti, so istintivamente scegliere la buona musica e le cantautrici di questa edizione sono state tutte bravissime. Abituati come siamo alle soubrettine e alle miss negate per le risposte intelligenti quelle di queste ragazze, a una piccola intervista che seguiva la loro esibizione, mi hanno veramente incantata. Ha vinto Momo, gia' nota per il successo personale avuto qualche anno fa al dopo festival con Chiambretti. Dedico questo post al padre di Bianca che fa rivivere la figlia a ogni nota musicale suonata in suo ricordo. E a Bianca che è nel cuore di tutti gli aversani.

sabato 24 ottobre 2009

Sono uomo

Ammettiamolo. Siamo un popolo di guardoni bigotti. Ci piace molto spiare nella vita degli altri. Sarà un fatto culturale, sarà la presenza della Chiesa nel nostro paese ma siamo proprio un popolo d'ipocriti. Facciamo passare tutto: mazzette, tangenti, regioni avvelenate, arroganza, ignoranza, incompetenza, ma nel letto (solo quello degli altri) non perdoniamo niente a nessuno. Tutti i giornali aprono oggi col la notizia della tristissima vicenda di Pietro Marrazzo e io mi chiedo: perchè non si da la stessa importanza al suo operato come presidente della regione Lazio? L'etica e la morale c'entrano poco. Per me anche chi ha una carica politica-istituzionale nel suo letto deve dar conto solo a se stesso, come tutti. L'etica e la morale si misurano altrove. Se andassimo a frugare nei letti di tutti gli italiani finirebbe la politica, la chiesa, la famiglia e connessi. Personalmente rabbrividisco quando so di politici che hanno chiuso entrambi gli occhi su regioni avvelenate, su fiumi di soldi spariti nel nulla, su compromessi fatti con la criminalità. Questo è scandaloso e immorale. Giuseppe D'Avanzo scrive su La Repubblica "Quanto è affidabile oggi il governatore? Si può avere fiducia in lui? " E io vorrei rispondergli che se iniziamo a giudicarlo dalla sua vita intima non lo sapremo mai.
"Sono uomo: nulla di ciò che è umano mi è estraneo" Publio Terenzio.

domenica 18 ottobre 2009

Siamo soli

Gli articoli di Roberto Saviano sono sempre un momento di riflessione per una parte di noi campani. E' quella parte che, come Saviano, s'illude ancora che qualcosa possa cambiare e allora fa leva sulle poche forze di ribellione che sono rimaste trasformando la quotidianità in una lotta continua. Qualcuno ha detto che cambiare le cose qui, nella terra di nessuno, è come svuotare il mare con un bicchiere. E' questo che ci fa sentire soli. Una lotta senza fine, una battaglia senza nemico, una gara senza traguardo. Questa è la vita qui. Roberto Saviano ha tanti meriti, ma uno su tutti è quello di aver fatto sentire noi "sognatori" meno soli. Ogni tanto qualcuno si chiede (ancora?) se la scorta allo scrittore sia giusta o no. Non è tanto importante chiedersi se la sua vita è in pericolo, basta solo pensare che la sua vita di coraggio è cosi preziosa che bisogna scortarla, tutelarla, proteggerla, difenderla a ogni costo. Saviano scrive:
"Sono sempre stato fiero di essere antipatico a quella Napoli che si nasconde dietro i musei, i quadri, la musica in piazza, per far precipitare il decantato rinascimento napoletano in un medioevo napoletano saturo di monnezza e in mano alle imprenditorie criminali più spietate. Sono sempre stato antipatico a quella parte di Napoli che vota politici corrotti fingendo di credere che siano innocui simpaticoni che parlano in dialetto. Sono sempre stato fiero di risultare antipatico a chi dice: "Si uccidono tra di loro", perché contiamo troppe vittime innocenti per poter continuare a ripetere questa vuota cantilena". "La battaglia che porto avanti come scrittore è un'altra. È fondata sul cambiamento culturale della percezione del fenomeno, non nel rubricarlo in qualche casellario giudiziario o considerarlo principalmente un problema di ordine pubblico." I veri cambiamenti sociali iniziano solo da un cambiamento culturale. Le rivoluzioni con le fucilazioni e le ghigliottine, con gli arresti e le carceri, non servono a niente, non modificano il tessuto sociale, anzi spesso determinano una restaurazione di vecchi principi. Come disse una volta Umberto Garimberti in un'intervista sul sud: bisogna intervenire ora e subito nelle scuole, un paio di generazioni "educate diversamente" e il Sud cambierà.
Questa rivoluzione culturale ha già la sua prima pagina scritta: sono le parole di Roberto Saviano, da Gomorra in poi. Ora tocca a noi.

sabato 17 ottobre 2009

Bastardi senza gloria

Siamo nella Francia occupata dai tedeschi; in una casa della campagna francese una famiglia di ebrei è sterminata dall’odio nazista. Solo la giovane Shosanna riesce a salvarsi e intorno a lei si dipana la trama di questa geniale opera di Quentin Tarantino. Un film dove la storia dell’orrore della guerra è raccontata con reminiscenze metabolizzate dal regista in anni di vero culto del cinema e della musica; da Sergio Leone, a Enzo Castellari, a Ernest Lubitsch, da Ennio Morricone a David Bowie. Il film è diviso in vari capitoli, ma la trama scorre unica e sorprendente con poche, ma essenziali scene di violenza. Il cinema tarantinesco cosi splatter lascia il posto, in quest'ultima opera, a lunghi dialoghi con epiloghi inaspettati. Come quello tra il contadino e il gerarca nazista (meravigliosamente interpretato da Christoph Waltz) dove quest'ultimo appare come un vero concentrato di strana cattiveria abbinata a una atteggiamento mellifluo ed educato. Gli orrori della guerra sono fuori dalle scene che comunque conservano sempre un'atmosfera tetra e sanguinaria. I "bastardi senza gloria" sono una squadra di militari ebrei comandati dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt) che uccidono ogni soldato tedesco che incontrano. La squadra, alleandosi con una spia tedesca, progetta un attentato a Hitler. Il luogo scelto sarà un cinema. Ed è proprio in un cinema che finisce il film. Nel luogo dove è più facile vedere gli eroi buoni vincere e i cattivi perire si chiude il cerchio di violenza e di sete di vendetta, in un atmosfera dove le immagini che scorrono sul grande schermo si confondono con quello che avviene nella sala gremita di tedeschi. Quasi a sottolineare che nelle storie di violenza e di guerra è facile che la realtà superi la fantasia. Vi consiglio questo film perchè ascolterete della buona musica e sarete contenti perché la sua scena finale, di sangue e morte, vi apparirà come un happy end.

sabato 10 ottobre 2009

La modernità dei classici

"La modernità dei classici " è il tema sul quale è intervenuto Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, in un incontro promosso dal liceo classico aversano nella bellissima abbazia di San Lorenzo ad Aversa. L'atmosfera è stata quella tipica di questi incontri; la fascia tricolore del sindaco, il preside, il vociare continuo dei ragazzi, il traffico caotico nelle strade circostanti, l'acustica di pessima qualità, gli interventi di recupero del convento grossolani e sommari, la ragnatela pendente sotto tutte le arcate interne. L'intervento di Massimo Cacciari è stato un momento di riscatto. Mi auguro che qualcosa sia arrivato anche ai ragazzi presenti. Cacciari ha raccontato dell'importanza dello studio dei classici che non deve essere "culto dei defunti" ma deve educarci a non prendere nulla come un dato, nulla per scontato, il classico è un punto di vista essenzialmente antidogmatico...avere sempre un spirito critico significa essere sempre capaci di dare un giudizio (che può essere anche positivo). I classici sono "lezioni di libertà" perchè nessun classico è asservito al sistema: da Epicuro a Bruno, da Dante a Leopardi, tutti si sollevano contro il loro mondo, contro le posizioni dei benpensanti, sono tutti eretici. Chi non li conosce correrà sempre il rischio di essere asservito da qualcuno. Cacciari elenca quali sono i pericoli della tirannia, del potere nelle mani di un solo uomo e precisa che "democrazia", governo del popolo, non è da interdersi come " governo dei peggiori del popolo, governo della plebe, ma governo dei migliori del popolo. I migliori del popolo, e questo lo aggiungo io, sono coloro che hanno letto, che hanno affinato un senso critico della realtà, che conoscono i limiti dell'animo umano, che promuovono la cultura, che rispettano il passato, che considerano la scuola come l'unico vero investimento per il futuro. Questo è il limite della nostra società: la scomparsa degli intellettuali dal potere.
L'Espresso blog

Influenzati dall'influenza

La generazione dei non più giovanissimi considerava l'influenza come una banale e passeggera malattia da curare al calduccio assistiti amorevolmente. Oggi non è più così. Il sostantivo "influenza" si sta caricando di nuovi,terribili significati: contagio, mascherine, vaccini, pericolosi e ignari vettori come i polli o i maiali. Oggi uno starnuto può diventare una tragedia. Ma quanto c'è di vero in tutto questo? Ho provato a documentarmi su internet ma le notizie sono così discordanti che è veramente impossibile avere un' idea precisa sulla faccenda. Meglio una voce autorevole come quella di Mario Falconi Presidente degli ordini dei medici che su una rivista, il Giornale della Previdenza, scrive: "La pericolosità del virus A/H1N1 è simile, se non minore, a quella dei ricorrenti virus stagionali...l'informazione in Italia, sconfina quasi sempre nella disinformazione e nel sensazionalismo.. I cittadini avrebbero diritto ad avere da parte delle autorità messaggi chiari, veri e soprattutto univoci e che abbiano come unica fonte , la Comunità scientifica internazionale.... è corretto implementare la vaccinazione ...onde evitare che un numero eccessivo di assenze dal lavoro possa produrre danni economici al nostro paese già in crisi.... Basta con i sensazionalismi per una malattia virale che, come le guerre, arreca danni, ma porta anche ricchezza solo a qualcuno.. Mentre il servizio sanitario pubblico "arranca"... alcune industrie farmaceutiche, in un clima di allarmismo continuo, registrano, se pur legittimamente, notevoli incrementi dei propri fatturati". Vacciniamoci allora. Che importa se il mare in Calabria è avvelenato, se la terra campana custodisce i veleni di mezza Europa? L'importante è essere vaccinati e non starnutire.

domenica 4 ottobre 2009

Zona Franca


Le leggi dello Stato italiano, qui nella terra di nessuno, non sono d'immediata applicazione, assumono un carattere grottesco e surreale e poi si decide di rispettarle con una ventina di anni di ritardo. Intanto quella legge è cambiata, sostituita da una più moderna e questa terra campana, sempre ai limiti dell'illegalità, non riesce mai ad adeguarsi ai tempi, Qui negli uffici pubblici, in ogni angolo, è esposto il cartello Divieto di fumo, eppure fumano tutti; nei corridoi, nelle stanze, persino agli sportelli. "Il fumo di tabacco e' la piu' importante causa di morte prematura e prevenibile in Italia e rappresenta uno dei piu' gravi problemi di sanita' pubblica a livello mondiale; ecco perche' la prevenzione dei gravi danni alla salute derivanti dalla esposizione attiva e passiva al fumo di tabacco costituisce obiettivo prioritario della politica sanitaria del nostro Paese e dell'U.E" Così recita la circolare del 17 dicembre 2004 del Ministero della salute. Lo Stato ha previsto anche che in ogni ufficio pubblico sia individuato dal dirigente un addetto alla vigilanza cui spetta il compito di accertare e contestare l'infrazione con una sanzione amministrativa che va dalle 27 euro alle 275 euro ( che raddoppiano se si fuma in presenza di una donna incinta o di un bambino). Tutto perfetto, in teoria. Ma nella mia terra è tutto difficile e anche far applicare queste semplici regole di convivenza e di civiltà diventa un impresa impossibile. Se decidi di affrontare il problema ti rivolgi al controllore, ma quando lo trovi con una sigaretta accesa in bocca ti cadono le braccia. E allora pensi di andare oltre, un capoufficio, un direttore. Ma è inutile perchè, quando non hanno la sigaretta, ti rimandano a un loro superiore o di nuovo al vigilante. E tu ricominci il giro sempre un pò più stanca. Alla fine ti arrendi e ti convinci che è meglio sopportare il fumo che iniziare un' altra inutile battaglia.