lunedì 27 gennaio 2014

Il capitale umano


A sottolineare quanto la realtà sia sempre ingannevole, nel film "Il capitale umano", la stessa vicenda è raccontata da diversi punti di vista. La bicicletta e il suv delle prime scene sono i simboli delle due facce dell’Italia che il regista, Paolo Virzì, vuole raccontare. La prima è il segno dell'Italia che arranca, l'Italia dei condomini di periferia , la seconda è la metafora di quelli che vivono nel lusso e che chiedono sempre di più . In mezzo, in bilico, la classe medio-borghese da villetta a schiera con prato annesso. In quest'ottica si sviluppa un thriller lento, più immerso nella “commedia umana” che nella classica ricerca del colpevole, impietoso verso quella generazione nata negli anni '60 che non solo non ha saputo creare veri legami affettivi con i figli, ai quali ha dato solo il superfluo, ma che ha rovinato l’Italia. Carla, la protagonista, dice al marito : “Avete scommesso sulla rovina del nostro paese e avete vinto", e lui le risponde: “ Abbiamo vinto, ci sei anche tu”, come a dire: nessuno è innocente. Leggete con attenzione i titoli di coda, troverete la chiave per capire cos’è “il capitale umano".

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