mercoledì 7 marzo 2018

Il grande bluff

Questa legge elettorale è il più grande imbroglio che la politica ha prodotto nell’ultima legislatura. I risultati incerti e confusi sono stati non solo previsti ma anche voluti: le proteste a Montecitorio, alle quali ho partecipato, e l’opposizione in aula zittite da “canguri” e colpi di fiducia, sono stati vani. Oggi ci ritroviamo con partiti che pur avendo ottenuto una percentuale esigua di voti rischiano di determinare la formazione del futuro governo, con candidati bocciati dagli elettori e salvati dalla legge elettorale come Fedeli, De Luca junior, Sandra Lonardo (moglie di Clemente Mastella) Lorenzin, Sgarbi, il cui palcoscenico elettorale è stato un wc. Non si tratta di trovare una stabilità politica attraverso una legge elettorale perfetta ma si tratta di ricompattare un tessuto sociale, economico, e culturale frammentato e complesso che inevitabilmente si traduce in scissioni politiche. È per questo che la priorità per un governo è chiedersi da cosa derivino l’intolleranza, la violenza, la divisione e la risposta è semplice: da una distanza sempre più marcata tra ricchi e poveri, tra chi lavora e chi no, tra chi studia e chi non lo può fare, una voragine sempre più profonda tra il paese reale e le istituzioni. Ecco perché Luigi di Maio urlò dagli scranni dell’opposizione “una nuova legge truffa, la storia non vi assolverà

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