martedì 25 settembre 2018

Amaraterramia

I disastri ambientali di Pastorano, Caivano e San Vitaliano, dimostrano che c'è una guerra in atto intorno a quello che è l'affare d'oro del secolo: i rifiuti. Il genocidio campano è frutto di scellerate scelte politiche, è frutto dell'indifferenza e di un trentennio di illegallità. Al questo disastro si aggiungono gli orrori di città come Aversa soffocate dalle auto, dai fumi delle varie attività ( pizzerie, fabbrichette..), dai fuochi d'artificio, sparati a qualsiasi ora, dannosissimi alla salute. Un mix di veleni quotidiani. E poi ci meravigliamo dei dati dell'Asl ...
Marì Muscarà scrive: " Produciamo un mare di plastica. La metà di quella che raccogliamo non viene riciclata ma bruciata insieme a rifiuti di ogni tipo oppure sversata in discarica, depositata in siti di stoccaggio o accumulata oltre ogni soglia sostenibile in stabilimenti per il recupero. La regione cerca di realizzare altri siti di stoccaggio aumentando il rischio di incendi e il disastro che ne segue in termini ambientali .ciclo virtuoso del rifiuto in Campania è rimasto un enunciato sulla carta, mentre continuiamo ad esportare enormi quantità di rifiuto misto e la qualità è scarsa. Come pensa il governo regionale di risolvere il problema senza agire sulla prevenzione e sulla qualità del rifiuto? Bisogna mettere mano a misure che consentano una riduzione della plastica, che ha reso già saturi i centri di smistamento di tutta Europa e che uno dei principali paesi importatori, la Cina, ha diminuito le importazioni del 36%.

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