mercoledì 12 agosto 2009

Gabbie mentali

Più che di gabbie salariali si tratta di gabbie mentali. Possibile che non si riesca a capire? Tutto quello che dall'unità d'Italia ad oggi è stato fatto per il sud non è servito a niente. La Cassa per il mezzogiorno ha sperperato milioni di euro, lasciando il meridione in un totale stato di degrado e facendo arricchire una classe politica senza nemmeno un pò di orgoglio di appartenenza. I numerosi sgravi fiscali pensati e "donati" esclusivamente al sud sono stati sempre una farsa, una sorta di ammortizzatori sociali che non hanno mai portato nessun vantaggio allo scopo per cui erano nati (la crescita del livello occupazionale) Tutte le emergenze, terremoto, rifiuti, sono rimaste tali per decenni, nonastante il generoso intervento dello stato. Le gabbie salariali "esigenza di rapportare retribuzioni al costo della vita e al territorio" teoricamente esistono già. Se è vero che uno stipendio di un cittadino del Nord è uguale a quello di uno del Sud, se è vero che molti beni (pane, affitti) costano di più al Nord è anche vero che quello che resta in più sullo stipendio, un meridionale lo deve spendere per farsi curare perchè gli ospedali da Roma in giù fanno schifo, lo deve spendere per fare sport perché le strutture sportive al sud non esistono, lo deve spendere per ricomprare l'auto che gli è stata rubata, la scuola privata, il pizzo ecc. E oggi ci chiediamo ancora cosa fare per il sud? Niente. Questa è la risposta. Non bisogna più assistere il Sud. Bisogna far rispettare, seriamente, le leggi. Ancora oggi al Sud lo Stato non esiste, tutto il resto è retorica.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

E' vero qui lo stato non esiste. Leggete i giornali, le notizie negative sono sempre al sud.
sara

ghetti marco ha detto...

Oggi si apprende che la maggior parte degli invalidi è al sud, si diceva anche anni fa, non capisco la sorpresa di oggi. Paese strano questo. Dopo anni che si rincorre il tesoro segreto della famiglia Agnelli ( questa al nord) oggi il ministero delle finanze parte per fare accertamenti. Un fatto che accade oggi, da noi sara' preso " forse" in considerazione tra qualche decennio. Cosi' i falsi invalidi, che magari lo sono da decenni, ora per sopraggiunta eta', invalidi lo saranno sul serio. Al sud da sempre vige una legge diversa, non è una novita', diciamo che in modo diverso, una mezza Italia a statuto speciale. Lo statuto degli interessi di parte, che per poter sopravvivere elargisce anche al popolo una qualche briciola. Saluti.

Anonimo ha detto...

L’Italia a suo tempo fu giustamente definita espressione geografica.
Il territorio della penisola era abitato a quell’epoca da una etnia che non aveva nulla per distinguersi come Nazione che è: “Collettività etnica di individui legati da comune tradizione sociale, storica linguistica, culturale.
Nessun forte sentimento comune la univa a simiglianza delle vere nazioni con forti punti di riferimenti: la Francia, ad esempio, con l’orgoglio della rivoluzione; la Svizzera e il senso della sacralità dei suoi monti; l’Inghilterra e il mare; la Germania e la sua cultura...
Il fascismo si inventò una stirpe italica erede di Roma cercando di far dimenticare che Roma non fu una Nazione, ma un impero di popoli sottomessi con la forza delle armi... anche quelli della penisola: appuli, umbri, sanniti (che le fecero assaggiare le forche caudine)... E sappiamo come poi finì... in tragica farsa!
L’unità d’Italia non fu voluta da un popolo nazione, ma la volle la Francia per interporre uno stato cuscinetto tra se e gli imperi centrali. E furono i francesi a morire e vincere le guerre risorgimentali (i cosiddetti italiani le perdevano tutte e, ogniqualvolta, nonostante, acquisivano territori, c’era che si domandava: “Ma quale guerra hanno perso?”).
In realtà una Italia unita non la voleva nemmeno la casa savoia, e men che mai la voleva il Sud.
Il Sud fu terra di conquista e tale è rimasta a lungo.
Territorio da sfruttare, fornitore di soldati da mandare a morte in difesa di interessi estranei, serbatoio di manodopera a basso costo e di voti per una indegna casta di politici... zona franca per la malavita che contribuisce così largamente al venerato PIL.
Oggi, però, bene o male, siamo Nazione.
Ce n’è voluta, ma questo popolo è ora unito per lingua, storia, cultura e non si capisce come mai, proprio ora, si tenti di disunire, e si inventino etnie che o non hanno mai avuto rappresentanza su questo territorio o che hanno completamente perso la loro unità su antiche tradizioni sociali.
Cosa sta succedendo?

Ectobius

Anonimo ha detto...

Manca qualcosa che ci faccia sentire orgogliosi di essere italiani.
Oggi ci vergognamo di essere italiani.

Ectobius

ghetti marco ha detto...

Il commento di Ectobius unisce la storia e l'animo umano,i miei complimenti. Marco.

Anonimo ha detto...

Caro Marco, leggo solo ora il tuo commento al mio post, e ti ringrazio per il lusinghiero giudizio.
Un discorso non del tutto compioto, ed in margine c’è ancora qualcosa da aggiungere... fondamentale! Si tratta della grande occasione, unica, che il popolo di questo paese ha avuta per sentirsi finalmente unito ed orgoglioso: la lotta antifascista. La Resistenza sui cui valori fu scritta una delle più belle Costituzioni al mondo, e dalla quale nacquero la Repubblica democratica, lo stato sociale, il rispetto dei lavoratori, lo sviluppo economico e sociale... pur non volendo dimenticare anche incongruenze e contraddizioni.
Ma quale insipienza è riuscita a distruggere quel patrimonio di riferimento orgoglioso che avrebbe fatto di questo popolo una Nazione degna di rispetto? Anche questo è un caso unico: siamo riusciti giocarci tutto! E quel che è grave, è che un’altra occasione non si potrà più ripresentare.
Altro che orgoglio!
Una minoranza consistente di questo popolo soffre e si vergogna, ma ho dubbi che possa ritrovare la via di un nuovo riscatto.
Grazie.

Ectobius