domenica 7 febbraio 2010

L'emblema

Ci sono dei luoghi che sono dei simboli. Quello che vedete nella foto è il Municipio di Aversa (CE). Ieri sera sono passata sotto questi portici: vari gruppi di ragazzini erano intenti a distruggere tutto: qualcuno scriveva sui muri, uno disegnava sul marmo a terra con una bomboletta spray e un altro gruppo accendeva un piccolo falò accanto a un pilastro. Avete letto bene: un falò. Mi sono guardata intorno cercando dei vigili (speranza morta sul nascere), allora li ho richiamati io, qualcuno è scappato, qualcuno ha attirato l'attenzione di ragazzi più grandi. Ho capito che era inutile protestare, troppa indifferenza intorno a me. Ho pensato a quante volte è stata rifatta la facciata a quell'edificio, ho pensato che sarebbe cosi semplice difendere il decoro di quelle mura, emblema di una città e di un modus vivendi.
E ho pensato a quello che dice Roberto Saviano: "l'inferno sottrae territorio alla bellezza"

1 commento:

Giuseppe ha detto...

Il problema è che in Italia, soprattutto in terronia, ovvero al sud, non c'è uno Stato forte. Lo Stato non c'è mai "stato" almeno da quando l'italia è diventata per scelta di corrotti partigiani una Repubblica democratica. Gli americani ci hanno liberato dall'oppressione dei tedeschi nazisti e tutti felici a votare la repubblica come vittoria della democrazia. Risultato: oggi siamo oppressi e occupati da una classe politica e dalla camorra che ha fatto peggio dei tedeschi. Ma chi ci libererà da questo? Dobbiamo sempre aspettare una nuova America? Che nazione fiacca, che popolo insulso che siamo e quanta poca dignità abbiamo. Rustica progenie semper villana fuit!