lunedì 28 maggio 2018

Invece di atteggiarci a grandi esperti di Costituzione proviamo a ragionare con il buon senso. Il 4 marzo il popolo italiano si è espresso in modo equivocabile su chi voleva alla guida di questo paese: il M5S e la Lega. Iniziano le trattative difficili e dolorose soprattutto per il M5s che aveva sempre rifiutato ogni tipo di accordo con altre forze politiche. Si procede con la stesura di un accordo di programma, si sceglie un presidente del consiglio esterno e i vari ministri. A questo punto, quando sembrava fossimo a un passo dalla nascita di un nuovo governo, il Presidente della Repubblica pone il veto su un ministro reo di immaginare, in veste di docente, una nuova Europa. Si profila, quindi un nuovo governo tecnico non scelto dal popolo. Questi, in sintesi, i fatti di questi mesi. Aggiungo una mia personale considerazione: il 4 marzo il popolo italiano non ha votato, ha gridato la sua voglia di cambiare. Lo ha gridato con quanto fiato aveva in gola premiando soprattutto una forza politica , il M5s. Quindi la questione sulla quale bisogna fare una attenta e drammatica riflessione non è la posizione del nostro Presidente ma su quanto valga oggi, in questo paese la sovranità e quindi la volontà popolare.

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