lunedì 9 giugno 2008

Breve storia dell'emergenza rifiuti in Campania
( da " Nazione Indiana")di Maurizio Braucci
4° puntata

Il commissario speciale ai rifiuti Antonio Bassolino, dal 2000 al 2004, porta ad alti livelli il meccanismo visto finora; più che di una continuità forzata con le giunte precedenti, come ha dichiarato di recente il governatore, si tratta di una progressione del malaffare. Il primo livello è costituito dal ricorso alle società miste, pubblico e privato, che l’ideologia dei Ds si mette all’occhiello in tutta Italia......l’ex sindaco della rinascita diventa commissario della riesumazione dei vecchi poteri, si lega a essi e li sistema pur di restare in sella. Basta solo pensare che le spese della dirigenza del commissariato ai rifiuti salgono dai 16.638 euro del 1998 a 1.140.000 nel 2003, mentre nel 2004 arrivano a ben quattro le sue sedi, con un costo di 857 mila euro l’anno. Intanto i costi delle consulenze sono un pozzo senza fondo, specie nell’ambito universitario, ricorrendo a servizi esterni per obiettivi che venivano fino ad allora forniti dalla stessa pubblica amministrazione: Riccardo Di Palma, ora presidente della Provincia di Napoli, riceve per una sola consulenza su un riassestamento idrico la cifra di 400.000 euro. Intanto sono 2.361 gli assunti e stipendiati per una raccolta differenziata mai iniziata, 50 gli automezzi acquistati per la stessa raccolta che vengono rubati appena dopo la consegna, 9.270.401 gli euro spesi per il progetto “Sirenetta” che vorrebbe controllare via etere lo spostamento dei camion dei rifiuti e che incontra l’opposizione dei loro conducenti ai quali poi la magistratura dà ragione.Un’assurda vicenda è quella che riguarda il trattamento dei rifiuti speciali in Campania. Nel 2002, Antonio Bassolino, prima in qualità di commissario approva e poi il suo consiglio regionale delibera, l’ingresso in Campania, in piena emergenza, di rifiuti speciali provenienti da altre regioni che poi vengano sottoposti a trattamento presso impianti di proprietà di industriali campani. È una follia, vista la situazione, ma con questa delibera pare si voglia favorire un settore nascente tra gli imprenditori locali. Il libro di Saviano non è stato ancora pubblicato ma vari dossier di Legambiente e l’inchiesta “Cassiopea” condotta dal magistrato Donato Ceglie già stanno denunciando il traffico di rifiuti tossici della camorra dal nord Italia alla Campania..............c'è bisogno di continuare?

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