venerdì 2 gennaio 2009

L'Italia spensierata


Quando un autore m'incuriosisce leggo tutti i suoi libri, così è successo con Francesco Piccolo. Questo è un viaggio nell'Italia spensierata dell'italiano che crede di non trovarsi mai a fare certe cose e poi le fa come tutti. Il viaggio dell'italiano "medio" comincia come spettatore negli studi di Domenica in, nel regno del non-vero. Gli applausi finti, il divertimento finto, le dirette fasulle, i bisogni fisiologici (veri) del pubblico costretto per ore a far finta di divertirsi. E poi un viaggio in autostrada, la sosta negli autogrill, regno del consumo inutile. E ancora il film natalizio (cine-panettone) con l'immancabile De Sica e una trama scontatissima ricca di doppi sensi e tette. E poi la giornata a Mirabilandia, le lunghe code alle giostre, i castelli finti, i bar-ristorante a ogni passo, le grida dei bambini, che ogni tanto, si perdono. Insomma un'Italia infernale. L'autore è molto bravo. La sua descrizione è minuziosa e dettagliata, quasi una sceneggiatura. Quando finisce il libro ci si rende conto che, nella migliore delle ipotesi, perlomeno una di queste tappe è stata vissuta anche da noi, esattamente nello stesso modo descritto dal libro. Quindi il lettore finisce, suo malgrado, col sentirsi (malinconicamente) parte integrante dell'italiano medio.

1 commento:

ghetti marco ha detto...

Buon anno a tutti.
Indicato inizio anno con un titolo che ricorda un'Italia che va scomparendo. Penso che la spensieratezza sia ora come la prima vittima della guerra,in guerra la prima vittima è la verita',da noi pure. Si mischiano in questo bizzarro paese informazioni che si contraddicono l'attimo dopo,ognuno recita un ruolo preciso. La tv (ora tutta di stato,visto il presidente che abbiamo) si industria a mostrare ancora i soliti italiani spensierati,affacendati a sciare a piu' non posso, a correre tutti in fila agli inizio sconti fatti anticipati dai negozianti. Cosi' oggi si vedeva a Napoli i clienti che mostravano i capi acquistati,mentre in rete si leggevano cifre che spiegavano una perdita secca del primo giorno stimata in -43%. Alcuni giorni fa andava male la collocazione dei BTP, ma nessuno in tv lo dice, ma poi che all'asta dei BOT tutto andava meglio,ecco i titoli dei giornali che fanno lo spot propagandistico. Chi rischia il posto di lavoro, chi sara' in cassa integrazione, magari a zero ore, se girano stime che danno i disoccupati possibili in questo anno oscillanti da 600.000 ai possibili 2.000.000, dove guarda ora l'Italia spensierata? Un saluto.