mercoledì 14 gennaio 2009

Onore a Bologna che onora Saviano

(Adnkronos) "Voto unanime del consiglio comunale di Bologna a favore dell'odg, presentato dal sindaco Sergio Cofferati, per conferire la cittadinanza onoraria del capoluogo emiliano allo scrittore Roberto Saviano, "per comprovati meriti nella lotta contro la Camorra e per avere con il suo libro 'Gomorra', dato voce alla cultura della legalita' e della lotta contro tutte le mafie".
Onore a Bologna che onora il coraggio.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Penso spesso ai siciliani, ai campani, ai calabresi onesti... ce ne siano tanti o pochi consapevoli. Penso alla loro vita difficilissima e tristissima nella sensazione di impotenza.
Certo per noi è facile parlare di coraggio, magari siamo anche capaci di disprezzarli pensando che non ne abbiano abbastanza. Bisognerebbe provare a viverci un po’, lì!
Di coraggio ce ne vuole, e tanto, per quelli che vogliono continuare a vivere da onesti in quelle terre. Né noi possiamo chiedere loro di farsi ammazzare... Tutti!

Maria Grazia Mazzoni ha detto...

E' vero. Al Sud la vita è difficile.
Ma non possiamo prendercela che con noi stessi.

Anonimo ha detto...

Sì, è vero! E’ un po’ anche colpa nostra.
Me lo dico anch’io, qualche volta. Poi ci rifletto e non mi convinco.
Colpa nostra di chi? Ma del popolo italiano, perbacco!
No! No... non ci sto! Fare di tutta l’erba un fascio.

ghetti marco ha detto...

PER ECTOBIUS.
La storia siamo noi, nessuno si senta escluso, noi siamo gli italiani, in ogni citta' preda delle mafie vivono persone assolutamente oneste, ma magari che volgono lo sguardo in altro luogo vedendo anche solo un gruppo di bulletti fare atti di vandalismo. Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti. (F. DE ANDRE)

Anonimo ha detto...

Roberto Saviano non ha “volto lo sguardo in altro luogo”, e ora non può uscire di casa senza scorta, il film tratto dal suo libro è stato escluso dal concorso per l’oscar, la vita gli è resa così difficile chew ha anche pensato di lasciare questo paese...
Ma... c’è pur sempre un consiglio comunale che, con altro sprezzo del pericolo e sovrumano coraggio, gli conferisce la cittadinanza onoraria.
Gli servirà per nettarsi le parti basse.
“Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti”: questa è retorica! Magniloquenza che nessuno capisce.
Chiediamoci piuttosto: chi è che fa la storia?

ghetti marco ha detto...

La storia è fatta sempre da quelle persone che coniugano al pensiero l'azione, Ghandi, oppure Mandela, o se preferisci Hitler ed il mio vicino di casa Mussolini. Passa anche tu un qualche anno della tua vita a leggere la storia, è molto istruttivo.... Mao Zedong, Stalin, Antonio Gramsci, Franco,alcuni sono morti di morte naturale, altri uccisi, ma nesssuno morto per non avere concorso all'oscar, nemmeno Oscar Wilde.

Anonimo ha detto...

Dunque alcuni individui, per lo più paranoici. Poi si passa alla narrazione e si cerca di dare agli avvenimenti un senso generale di progresso che non ha.
Le masse non hanno mai avuto voce in capitolo: sempre disinformate, manipolate, invitate a non disturbare il manovratore...
“Credere, Obbedire, Combattere!”
Napoleone se ne stava ben al caldo a Varsavia con una donnina, mentre i suoi soldati si ritiravano dalla Russia congelati e morivano a grappoli come mosche.
Che magari stia facendo storia anche quello che il “Financial Times” ha definito “sinistro pagliaccio”?