mercoledì 17 giugno 2009

Lezioni di sopravvivenza

Napoli, un giorno qualsiasi. Si spara all'impazzata, la gente fugge. Un uomo rimane a terra ferito, la moglie lo guarda incredula. Si abbassa sul corpo del marito, si alza, si prende la faccia nelle mani, fa qualche passo, ritorna a chinarsi sul corpo del suo uomo. Probabilmente ne incrocia lo sguardo. La gente si affretta ad obliterare il biglietto della metro. Nelle grandi città hanno tutti fretta. Il ferito a morte continua a muoversi sempre più lentamente a terra. Ora la sua posizione è quasi fetale (tutto ritorna) Napoli non ha più cuore. Napoli vive di paura. Questa strana città dai mille volti ha un segreto: svela e anticipa quello che saremo. Per prima ha avuto il problema rifiuti, per prima è stata mangiata dall'avidità degli uomini. Per prima ha dimostrato a tutti come si fa a sopravvivere, come ci si gira dall'altra parte per non guardare negli occhi la morte. (Picasso, Guernica)

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Davvero sconcertante. Povero uomo, povera donna e povera Napoli!
No comment.

Roberto.

PS Bellissimo più del solito il tuo post. Complimenti.

ghetti marco ha detto...

Non so se sia piu' grave assistere impotenti ad un omicidio, di un uomo tranquillo, che con la sua donna andava a fare un poco di musica ( un artista quindi), oppure sentire che quattro giovani, escono da un campeggio, per fare qualcosa di divertente, vanno in una casa vicina, massacrano di botte un pensionato, per passare un'ora piacevole. Io trovo piu' mostruoso il secondo caso, ma le leggi in Italia non ci sono, nessuno difende i deboli. Si fanno solo leggi per SFUGGIRE ALLA GIUSTIZIA!! Certo che la colpa non è di chi ci governa, non è dei parlamentari, ma la colpa è nostra. Che continuiamo a foraggiarli, a votarli ed applaudirli. Poi io sono troppo agressivo. MA VALA' Saluti Graziella.

Anonimo ha detto...

La banchina di una stazione metropolitana, e la folla è un gregge che va!
Un uomo viene ucciso, e la folla continua ad andare... gira il capo... fugge ! indifferente.
Ecco! E’ l’indifferenza l’atroce condizione del gregge: indifferenza di fronte alla morte violenta di un povero musicista ambulante... di fronte agli annegati nel Mediterraneo ai bambini che muoiono di fame allo scempio dell’ambiente alla violenza della criminalità organizzata.
Ecco il gregge vittima di un potere incontrollato... incontrollabile?... comunque al di là delle capacità di comprensione... Sono parti di una macchina che predica l’avere e trasforma gli esseri in un popolo di possessori terrorizzati.

C’è forse differenza sostanziale differenza quegli uomini tutti uguali nelle loro uniformi Elmetti larghi e svasati Corti stivali Calmi ed indifferenti in una stazione illuminata da accecare e con un treno che vomita da carri bestiame blindati morti e larve umane?
ARBEIT MACHT FREI!
Con indifferenza lanciano di quando in quando insulti osceni o sferrano qualche pugno su un viso emaciato grigio che si colora di strie rosse. E non sono dominati dall’ira Non tormentano per crudeltà. Sono spettri soggiogati dal potere... Un potere incontrollato al di là delle loro capacità di comprensione... parti della macchina... bestie addestrate a far questa o quell’altra cosa... Nemmeno li odiano questi esseri umani che tormentano, forse nemmeno li disprezzano Solo non fanno loro caso.
Il potere... l’avere... il terrore di perdere qualcosa... sono indifferenza all’umano!

Ectobius

Anonimo ha detto...

La macchina che predica l'avere a cui si fa incautamente riferimento, iniziò esattamente con l'inganno del P.C.I. quando volle nascondere la sua fama di potere autoritario e subalterno al comunismo sovietico, con l'alibi della liberazione e della resistenza. Da lì un susseguirsi di incresciose menzogne di cui se ne ascolta l'eco tutt'ora. Altro che gregge! Qualcosa si è inceppato. La rete si è rotta, caro Ectobius. Le offese, le calunnie, il deridere chi la pensa diversamente, il voler ergersi a scranna perpetuando la presunta superiorità ha fatto la sua epoca. Le cose stanno cambiando e non solo in Italia. Basta. La sinistra ha pubblicato molti libri, ha fatto molto cinema,troppo anche scadente, troppa letteratura, troppa satira. Ora che la verità viene a galla, meglio parlare di Noemi, di un premier che porta sfiga, che induce alla prostituzione, un premier pedofilo, un premier che vola con Apicella, che imbavaglia, che puzza, che ci ridicolizza, che si fa l leggi, che corrompe, che fa cucù, che sta al telefono, che fa le feste, che è votato dal gregge. Non funziona. Non funziona più. O nasce qualcuno che sa indicare vere soluzioni,moderne, alternative, o sfogatevi tra di voi.

Cordialmente.
Roberto.

Maria Grazia Mazzoni ha detto...

Possibile che tutto si debba ridurre a un discorso sulla destra e sulla sinistra? a un proberlusconi e a un controberlusconi? In mezzo a questa inutile (ormai) dicotomia c'è ancora un po di verità. Non perdiamola di vista.

Anonimo ha detto...

Il commento di Roberto è del tutto fuori tema... quasi delirante. Hai ragione Graziella!

mariateresa ha detto...

Mi è venuta un'idea,ma forse Lenin, Gramsci, o Berlinguer somigliano a qualcuno che ha dato le botte a Roberto da piccolo? Scusate per l'orrenda battuta, si fa per ridere.In fondo l'analisi di Roberto mi sembra tanto figlia di una esperienza personale. A tal proposito vorre dirgli di non disperare, troverà il suo riscatto di certo non in questo momento storico-polico

Anonimo ha detto...

Aconferma di quanto sopra detto.
Risultato: Un post seguito da una mia considerazione in tema (sembra o no?), una ridicola ma di moda imitazione dell'avv. Ghedini,una contestazione che richiama i confusamente i campi di sterminio nazisti, Graziella che invita a non ridurre tutto al tifo, un anonimo che vede fuori tema solo il mio commento e M.Teresa che ride come a Ballarò.
E la storia continua....Avanti oh popola alla RI-SCOSSA.

Cordialmente
Roberto

ghetti marco ha detto...

Per uno che dice di lavorare nella scuola Roberto, dovresti imparare anche ad essere criticato, non solo a criticare. Salire sempre in cattedra non porta ad essere un buon insegnante. Scendi tra gli alunni," la scuola deve insegnare ad imparare."Frase detta dalla mia prof di matematica negli anni 70, donna di alto valore, Drews Anna di nome, la ricordo con rimpianto. Buona domenica a tutti da Marco.

Anonimo ha detto...

Proprio per stare tra gli alunni e con essi, caro Marco, ho tutti i colleghi contro. Colleghi che come tu saprai senza volertene risentire, sono tutti di sinistra. Lo sai no? La scuola è di sinistra per antonomasia. Siamo in pochi ad avere un diverso pensiero e non possiamo neanche esprimerlo sennò rischiamo le "ondate anomale",lo sai no? C'è stato un volere preciso, sistematico di affossare la scuola proprio per non muovere il culo da quelle cattedre e da quelle logiche. Aveva ragione la signora Drews e sono sicuro che lei parlava dall'alto di una conoscenza.Fatti un giro per le scuole oggi, cerca di abbandonare per un attimo le tue convinzioni e capire con quale sistema di reclutamento si è tenuta in piedi la scuola dagli anni 70 ad oggi.Quello basterebbe ragionevolmente a spiegare come siamo arrivati allo sgretolamento della scuola. Tutto il resto è tifo, è rumore, è far indossare la fascia nera ai bambini in segno di lutto calpestando anche le più elementari regole del rispetto per l'infanzia.Quindi caro Marco, criticare, non criticare, dalla cattedra , dalla sedia, con gli alunni senza alunni.....
Del resto quando dico che la tela si è rotta, non parlo di un sospetto. Le volontà popolari parlano chiaro e non solo in Italia. C'è un Europa che sta cambiando rotta e i dati sono inconfutabili. E' inutile volere dare ancora una volta una rappresentazione diversa alla storia.Chi si ostina a voler negare questa evidenza, oggi rischia il fuori gioco perenne dalla politica e dalla società produttiva accontentandosi quindi di urlare come in una riunione condominiale.

Cordialmente.
Roberto

Anonimo ha detto...

Ma questa è una fissa... una fobia ansiosa! I piccii, i comunissi!... Che ti abbiano mangiato qualche bambino? Ma ora calmati! Di comunissi ce n’è più da un pezzo... una volta sì, mangiavano i bambini, quelli degli asili... nella scuola superiore mai e si è salvata anche la ministra. Forse espropriavano gli stipendi agli insegnanti, ma ora non più. Perciò datti una calmata! vengono mica più ad espropriarti lo stipendio che negli ultimi tempi è cresciuto oltre misura... uno scandalo! Insegnanti che ti arrivano in SUV mercedes, abbigliati firmati... fannulloni panzuti...
Avanti! Dacci dentro!

Ectobius

mariateresa ha detto...

Mi dispiace che Roberto se la sia presa e mi abbia collocato tra le ridanciane di Ballarò ma preferirei Anno Zero:Ballarò è troppo morbida per i miei gusti,a me interessano le denunce forti qualunque ne sia l'esito servono a mantenere l'attenzione su coloro che sono responsabili del settore pubblico e ci consentono un controllo sul loro operato. Riallacciandomi al discorso sulla scuola avrei tante cose da dire essendo una persona che ha insegnato in ogni ordine e grado di istruzione. Mi limito per ora a dire che fino agli anni '80 poteva essere vero il binomio scuola-sinistra, oggi, invece, la scuola va considerata nell'ottica dell'autonomia e dell'aziendalismo e quindi quale attività imprenditoriale asservita alle leggi del capitalistimo, dove le regole principali sono lo sfruttamento delle risorse umane, il risparmio sulle strutture e sugli strumenti, la logica del "do ut des", il profitto dirigenziale, tutto a scapito della qualità del prodotto = tanti asini, tutti promossi e ingiustamente equiparati ai meritevoli, tanti iscritti, tanti soldi, tanti docenti di poco valore a basso costo, tanta mediocrità culturale, azzeramento delle finalità scolastiche. In questa situazione, nella quale è coinvolta tutta la mia vita, non posso far altro che sentirmi una docente diversa dalla massa, così come Roberto, ma con altre premesse e con altre conclusioni. Non si può parlare più di scuola a sinistra o a destra di insegnanti comunisti o fascisti, ma di scuola positiva o negativa, di insegnanti preparati e non, che fanno e sanno fare questo mestiere o che stanno lì senza nemmeno conoscere l'importanza del loro "ufficio".
Un sincero affettuoso saluto a tutti e in particolare a Roberto Mariateresa.

Maria Grazia Mazzoni ha detto...

Sto pensando a un post per cercare di capire come viene invece vista la scuola da fuori (non essendo io un insegnante). Ognuno di voi ha detto delle cose giuste e interessanti ed ha alimentato un dialogo che al di là del colore politico(in alcuni casi molto sentito) mi ha fatto riflettere molto.

Anonimo ha detto...

Un saluto a te Mariateresa.Si, avrei potuto collocarti tra quelli che ridono ad annozero,non fa differenza per me, riconosco le risate di sinistra! :) ad ogni modo sei intelligente, cordiale e ti piace il dialogo come piace a me.Ammetti con schiettezza e senza chiusure mentali il binomio scuola-sinistra negli anni 80. Con la stessa apertura sono sicuro che riconoscerai che certi processi sono lunghi e quindi oggi la scuola si porta dietro quei retaggi.

Gli altri commenti...che dire? Si commentano da soli.

Buona serata
Roberto

Anonimo ha detto...

E così si è riusciti a sviare il discorso. Del povero romeno con la fisarmonica... ammazzato scavalcato schivato... schifato, Sì! Non se ne parli più. E di una popolazione che una volta veniva citata per la solidarietà umana che ne è stato? Italiani brava gente! che disputano con Malta a chi tocca aiutare i disperati in mare e li lascia affollati su un barcone ad attendere la morte... e i pescherecci che si allontanano dai naufraghi per non essere denunciati per favoreggiamento della clandestinità... Ma il romeno con la fisarmonica non era clandestino, era un cittadino dell’Europa unita!
Sì... ma... però... Ma cosa? Era romeno!... Ladri, assassini, romeni!
Arriveranno le ronde camicie brune! Ammazzalo! Ammazzalo! Accidilo!
E a ‘sto punto, visto che siamo in tema di generalizzazioni: quelli che l’hanno ammazzato sono italiani... napoletani...

Ectobius

Anonimo ha detto...

Che confusione! Qualcuno spieghi ad Ectobius cos'è successo l'altro giorno a Napoli e cosa accade quotidianamente da 30 anni a questa parte in questa città e le sue provincie. Qualcuno spieghi ad ectobius che scene di ragazzini armati sui motorini a Napoli, a Scampia, a Secondigliano, Marano, Chiaiano non hanno nulla a che vedere con ronde, razzismi, barconi, rumeni, le camicie brune, nere, rosse. Qualche campano di buona volontà e con onestà intellettuale spieghi che si è completamente fuori binario, anche se in buona fede.

Cordialmente
Roberto

Anonimo ha detto...

Il discorso è complesso e coinvolgente. Richiede che si strizzino le meningi... le sfaccettature... lo credo che vedi solo confusione.

Ectobius

federico ha detto...

Da reminiscenze scolastiche mi sembra di ricordare che nella "Repubblica" Platone affidava agli intellettuali il compito di custodire la democrazia perché gli stessi a differenza dei guerrieri e degli artigiani avevano contemplato, precedentemente, per metempsicosi, nel mondo Iperuranio, la "verità" e per reincarnazione andavano a occupare un corpo che era l’unico destinato a governare. Sostanzialmente, voglio dirVi, senza inutili solfe, che oggi la peggiore calamità socio politico culturale è data dal fatto che il governo delle cose è andato a finire in mani incompetenti, tanto più incompetenti e ignoranti quanto maggiore è l’interesse a che queste mani non intacchino o meglio collaborino al profitto dei poteri economici a cui sono asservite. Questo è il quadro nel quale vanno analizzati tutti gli aspetti della vita sociale. L’istruzione, ad esempio, su questa stessa linea, è rientrata nel gregge grigio dell’oblio, quasi come se si potesse parlare di formalismo culturale (non devi sapere ti basta il titolo). Una dote importante, un valore oggettivo, l’istruzione cd. di sinistra, (cioè di matrice fisiologicamente oppositiva ad un azione governativa quarantennale in uno Stato Politico ancora tale) ce l’aveva fornita: la coscienza critica. Oggi, le pecore, senza offesa per nessuno, quindi per tutti, al ns. confronto, sono esseri con maggiore temerarietà, criticismo e libero arbitrio.
L’episodio di Napoli, se lo volessimo analizzare come ci è stato proposto dai media, registra un omicidio, una vittima, rumena, una sconcertante, aggravata indifferenza del popolo napoletano. Bastano questi elementi, e Loro lo sanno, per far scatenare anche nei bar (un modo di dire) discussioni politiche di tifosi del Milan e tifosi dell’Inter. Vi siete mai chiesti perché queste discussioni si accendono con le sole parole ROM – Romania – rumeno e non con le parole cinese, senegalese, albanese, marocchino, ucraino etc.? Semplice! La fobia o la solidarietà per i rumeni sono stati cavalli di battaglia dell’ultima campagna elettorale. E’ ancora viva la ferita dell’ attuale pseudo sinistra per aver lasciato nelle mani della pseudo destra questo mediatico strumento di vittoria. In realtà se vogliamo considerare con maggiore obbiettività quanto accaduto nella stazione del metrò di Napoli, assodata la riprovazione per l’atto delittuoso, il più enfatizzato reato sociale dell’indifferenza aggravata del popolo napoletano, non va valutata come discriminazione razziale di un popolo tifoso del Milan ma semplicemente quale atteggiamento tragicamente comunemente omertoso che noi meridionali abbiamo per i reati di stampo mafioso. Nelle nostre terre ce ne sono a migliaia di omicidi, anche con tanto di riprese, molto più efferati, e migliaia di indifferenti e tutto spesso è riportato in un trafiletto. Siamo alle solite, ci stanno usando come le pareti di un canyon che dà eco a quello che vogliono, come i protagonisti di un reality politico dove mentre noi ci affanniamo a dire cose senza cognizione di causa, Loro se la ridono di gusto per essere riusciti a telecomandarci.
Lo volete capire che, come qualcuno suggeriva, le notizie vere le dobbiamo ricercare tra le righe, nelle cose non dette, non spiegate, smettiamola di essere pecore, cerchiamo di stupirli, ogni tanto, sforziamoci di dire e pensare cose diverse da quelle che tutti, quali tifosi del Milan o dell’Inter, si aspettano da noi, forse, solo così, uscendo da questo campionato a due, ci potremmo avvicinarci alla realtà e capire di non aver capito niente.
sempre vostro Federico

Anonimo ha detto...

Pigrizia mentale! Il cittadino educato a non pensare a salvaguardia di un sistema incardinato sugli interessi del mercato: produzione distribuzione CONSUMO, apice della società umana trasformativa che con lo sviluppo tumultuoso della tecnica tende a trasformare la stessa natura umana.
Il livello raggiunto di questa società della manipolazione non può prevedere lo spirito critico... è il suo peggior nemico. Il cittadino va seguito in tutto, anche nella vita privata, bisogna che sia guidato, curato quasi fin dalla nascita, a che incorpori lo stile di vita appropriato agli interessi superiori del sistema, anche a scapito della sua umanità.
Un lavaggio sistematico del cervello a tutti i livelli della vita sociale con ogni mezzo, ad iniziare dall’informazione gestita da professionisti, o meglio mestieranti, che sono anch’essi, a loro volta, condizionati. Le notizie vengono selezionate, impacchettate e fornite e belle ed interpretate nei notiziari della televisione (che è il più potente mezzo del rimbambimento), e nei giornali al servizio degli interessi di parte: politica, economia, partito, curia... e la politica non ha più la P maiuscola, e anch’essa, in mano mestieranti, guarda solo ad assicurarsi il consenso per poi fruire di privilegi e servire ciecamente lo sviluppo e il potere della tecnica.
I metodi della manipolazione sono scientifici, e sono pochi quelli che ancora vi sfuggono (vi sfuggono?) o almeno si sforzano di mantenersi pensosi e critici.
La maggioranza assorbe! Inconsapevolmente.
La rete!
Sarà la rete l’agorà degli spiriti liberi?
Il cittadino funzionario, sempre più ridotto a numero, sarà ancora in possesso degli schemi mentali che gli consentano di “avvicinarsi alla realtà” con lo spirito critico, e prendere finalmente atto “di essere stato messo in condizione di non “capire niente”? E’ ancora in grado di “smetterla di essere pecore... di stupirli, ogni tanto... di dire e pensare cose diverse da quelle che tutti, quali tifosi del Milan o dell’Inter, si aspettano da noi”?
O anche la rete sarà invasa da robot programmati, narcisi e presuntuosi, incapaci di cogliere complicazioni e nessi, e che si confronteranno a colpi di semplificazioni.
Ma sì! Bando ai sofismi di intellettualoidi! Non conoscono la vita vissuta... Noi sì, che veniamo dalla gavetta, dalla strada, dalle curve degli stadî... dal bar! Conosciamo l’arte del vivere bene, noi!... la mente sgombra da complicazioni che danno solo ansia!

Ectobius