sabato 17 ottobre 2009

Bastardi senza gloria

Siamo nella Francia occupata dai tedeschi; in una casa della campagna francese una famiglia di ebrei è sterminata dall’odio nazista. Solo la giovane Shosanna riesce a salvarsi e intorno a lei si dipana la trama di questa geniale opera di Quentin Tarantino. Un film dove la storia dell’orrore della guerra è raccontata con reminiscenze metabolizzate dal regista in anni di vero culto del cinema e della musica; da Sergio Leone, a Enzo Castellari, a Ernest Lubitsch, da Ennio Morricone a David Bowie. Il film è diviso in vari capitoli, ma la trama scorre unica e sorprendente con poche, ma essenziali scene di violenza. Il cinema tarantinesco cosi splatter lascia il posto, in quest'ultima opera, a lunghi dialoghi con epiloghi inaspettati. Come quello tra il contadino e il gerarca nazista (meravigliosamente interpretato da Christoph Waltz) dove quest'ultimo appare come un vero concentrato di strana cattiveria abbinata a una atteggiamento mellifluo ed educato. Gli orrori della guerra sono fuori dalle scene che comunque conservano sempre un'atmosfera tetra e sanguinaria. I "bastardi senza gloria" sono una squadra di militari ebrei comandati dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt) che uccidono ogni soldato tedesco che incontrano. La squadra, alleandosi con una spia tedesca, progetta un attentato a Hitler. Il luogo scelto sarà un cinema. Ed è proprio in un cinema che finisce il film. Nel luogo dove è più facile vedere gli eroi buoni vincere e i cattivi perire si chiude il cerchio di violenza e di sete di vendetta, in un atmosfera dove le immagini che scorrono sul grande schermo si confondono con quello che avviene nella sala gremita di tedeschi. Quasi a sottolineare che nelle storie di violenza e di guerra è facile che la realtà superi la fantasia. Vi consiglio questo film perchè ascolterete della buona musica e sarete contenti perché la sua scena finale, di sangue e morte, vi apparirà come un happy end.

2 commenti:

ghetti marco ha detto...

Avere un post dove si parla di storia, anche se attraverso un film, di Quentin Tarantino, specie se parla della seconda guerra mondiale, di cui sono un vero appassionato. Ho passato qualche anno della mia vita a studiare questo conflitto,mentre lavoravo, guardavo mia madre morire, mentre leggevo accanto a lei le prime dispense, 20 anni fa. Pero' vorrei fare un salto mio in questa guerra. Io non esco molto, quindi non vedro' nemmeno questo film, come tanti altri che mi sono perso. Io pero' ho ancora la voce di mia nonna, che era viva gia' nella prima guerra mondiale, che nella seconda era gia' mamma. In casa sua alla fine stazionavano i soldati tedeschi, vivevano in casa loro. Erano oramai sconfitti, ma erano rispettosi dei miei parenti, molto di piu' di come lo erano i neozelandesi, dai romagnoli chiamati " i nirin" che armati di macete macellavano i pochi animali ancora vivi, e li cuocevano in quello che trovavano, catini, vasi da notte ecc... E la vilta' dei fascisti, che catturarono due soldati disertori, li legarono ad un palo, li picchiarono con i fucili, prima di trascinarli via chissa' dove. Per finire poi al termine del conflitto, catturati loro stessi e rinchiusi in un " porcile", perchè i maiali erano stati prelevati come bottino di guerra, o da uno, oppure dall'altro contendente. Non furono uccisi, uno di loro è morto qualche anno fa, ultra novantenne, di morte naturale. La guerra ha un sapore diverso, se non la leggi sui libri. La conoscenza è piu' vera se raccontata da chi l'ha vissuta, ma se non hai altro mezzo, allora leggi, per non dimenticare.Un tedesco a casa dei miei parenti diceva a mio nonno " babbo, la guerra è brutta" e mi dicono piangeva. Onore a lui, che era un vero uomo, prima di essere un tedesco. Buona domenica Graziella.

Maria Grazia Mazzoni ha detto...

Buona domenica anche a te Marco.
Grazie per il bel commento.