"La modernità dei classici " è il tema sul quale è intervenuto Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, in un incontro promosso dal liceo classico aversano nella bellissima abbazia di San Lorenzo ad Aversa. L'atmosfera è stata quella tipica di questi incontri; la fascia tricolore del sindaco, il preside, il vociare continuo dei ragazzi, il traffico caotico nelle strade circostanti, l'acustica di pessima qualità, gli interventi di recupero del convento grossolani e sommari, la ragnatela pendente sotto tutte le arcate interne. L'intervento di Massimo Cacciari è stato un momento di riscatto. Mi auguro che qualcosa sia arrivato anche ai ragazzi presenti. Cacciari ha raccontato dell'importanza dello studio dei classici che non deve essere "culto dei defunti" ma deve educarci a non prendere nulla come un dato, nulla per scontato, il classico è un punto di vista essenzialmente antidogmatico...avere sempre un spirito critico significa essere sempre capaci di dare un giudizio (che può essere anche positivo). I classici sono "lezioni di libertà" perchè nessun classico è asservito al sistema: da Epicuro a Bruno, da Dante a Leopardi, tutti si sollevano contro il loro mondo, contro le posizioni dei benpensanti, sono tutti eretici. Chi non li conosce correrà sempre il rischio di essere asservito da qualcuno. Cacciari elenca quali sono i pericoli della tirannia, del potere nelle mani di un solo uomo e precisa che "democrazia", governo del popolo, non è da interdersi come " governo dei peggiori del popolo, governo della plebe, ma governo dei migliori del popolo. I migliori del popolo, e questo lo aggiungo io, sono coloro che hanno letto, che hanno affinato un senso critico della realtà, che conoscono i limiti dell'animo umano, che promuovono la cultura, che rispettano il passato, che considerano la scuola come l'unico vero investimento per il futuro. Questo è il limite della nostra società: la scomparsa degli intellettuali dal potere.
L'Espresso blog
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11 commenti:
Sono d'accrdo con Graziella sulla scomparsa degli intellettuali dal potere, tuttavia aggiungo che spesso gli intellettuali troppo in competizione tra loro e troppo pieni della propria padronanza del sapere, hanno contribuito a rendere le cose meno chiare e con meno senso della concretezza. A tal proposito prendo in prestito una bellissima riflessione di Giorgio Gaber noto per il suo orientamento a sinistra, nel suo disco-monologo "Anche per oggi non si vola" dove si sente la sua voce profonda e carismatica dire: "ha fatto più stragi la Cultura che la bomba atomica".
Cordialmente
Roberto
Cacciari è una persona colta, non molto simpatico,ma con una solida base di cultura alle spalle, unico difetto " di sinistra". In Italia una cosa detta da "uno di sinistra" suona sempre falsa, a meno che non sia un frequentatore del salotto di Bruno Vespa, credo che qualche volta lo abbia ospitato, è gia' un buon inizio. Il problema è che la destra non ha intellettuali, degni di questo nome,se escludiamo Sgarbi. Qualche anno fa si parlava dell'ascesa di Marco Tarchi, si citava Marcello Veneziani, prima di crollare come il cavallo della Rai, nella nota immagine della statua equestre posta fuori dall'azienda di stato. Il problema della destra italiana, non ha intellettuali, come non ha giornalisti televisivi, da contrapporre a Santoro, Augias, potrei osare anche Floris. Sulla carta stampata va pure peggio. Unici nomi, Feltri, Belpietro, che ora si sente un novello Mazzini, da quando è accusato di villipendio al capo dello stato, si crede Francesco Baracca, è pontifica da eroe. servirebbero intellettuali, molti anche tendenti a destra, per fare finalmente un vero dibattito culturale, per non lasciare l'Italia in mano a persone che hanno come unico obiettivo lo sterminio della cultura, perchè collocata a sinistra, e unica alternativa lo stadio, con i suoi cori razzisti e di destra. Saluti.
Caro Marco
per una volta non la penso come te.
Non credo che la cultura sia a destra o a sinistra. E' un luogo comune attribuire alla cultura un colore politico. Io credo nelle persone intelligenti e le apprezzo sia se votano a destra sia se votano a sinistra. E, se proprio vogliamo dircela tutta, dove sono queste ideologie oggi in Italia??
Cara Graziella, allora non hai capito niente. Scusami, ma mi deludi. Non hai capito come stanno le cose.
Cordialmente
Roberto
Uffa...che noia!! ancora con questi discorsi. Chi è piu intellettuale la sinistra o o la destra?
Nessuno, nessuno.......
P.
Sono felice per una volta di essere in disaccordo con te Graziella, questo dimostra che ognuno coltiva i propri pensieri in autonomia, senza essere influenzato. Io dal fatto di essere ospite a casa tua. Tu perchè hai con me ospite tuo, un rapporto vero, nel dialogo. Un caro saluto da Marco.
ricambio il saluto a Marco.
Buona giornata
Rivolgo il mio messaggio a tutti i lettori del forum, ovviamente, ma in particolar modo a Roberto. Caro Roberto, ritengo i tuoi interventi sempre interessanti, assieme a quelli di Ghetti Marco. I vostri dibattiti contribuiscono alla vivacità del forum. Tempo fa mi sembra anche di averti difeso, Roberto, da chi voleva importi il suo punto di vista con superbia. Ma il tuo secondo commento oggi mi è giunto come una nota stonata. Rivolgersi a una persona dicendo "non hai capito niente" è la cosa più antidemocratica che ci sia. Per giunta senza neanche spiegare il motivo della tua sentenza. Per giunta nei riguardi di una persona, Graziella, che con i suoi articoli ci dimostra quanto sia rara e preziosa l'arte dell'equilibrio. Perchè è l'arte di chi è sempre vigile, di chi osserva, di chi è imparziale. Colui che la possiede sa che oscillare troppo in un senso o in un altro porterebbe inevitabilmente a cadere, a chiudere gli orizzonti...a calpestare le idee degli altri.
E poi, tu sei sicuro, ma proprio sicuro di aver capito tutto?
con simpatia (spero ricambiata)
Paola
Cara Paola, c'è stato un equivoco e chiedo scusa se non si è capito.
Graziella si era infilata in un vicolo senza uscite: la cultura per lei non è collocabile a destra o a sinistra rispondendo a Ghetti che sosteneva naturalmente che la cultura è di sinistra e la destra non ha intellettuali ma solo poveri rincretiniti. Quindi il mio "Cara Graziella non hai capito niente" era un richiamo alla ingenuità o alla moderazione intellettuale dell'autrice di questo blog volendole ricordare che nel nostro paese, per più di un cinquantennio si è creato questo trucco, questa bugia, quest' inganno....chiamiamolo come ci pare, secondo cui la cultura è di sinistra così come convintamente recitava Ghetti.
Cordialmente e
con ricambiata simpatia.
Roberto
Sono stato alla Conferenza. Mi è piaciuta, mi è piaciuto immaginare che tra le centinaia di studenti, anche festanti per l'assenza autorizzata dalla costrizione delle aule, ce ne fosse almeno uno che faccia del pensiero filosofico il suo orizzonte professionale, nella speranza che si diffonda e proliferi il seme "inutile" della speculazione del pensiero. A Cacciari avrei posto una semplice domanda: come diventa classico un classico?
Stefano
per Stefano
Sapere che c'era , alla conferenza di Cacciari, qualcuno che ancora "vede" e "sente" mi conforta molto. Bella la domanda che avresti voluto fare a Cacciari. Io ho una mia modestissima opinione in merito: per me il classico diventa tale quando è vero fino in fondo. I sentimenti veri sono immortali, il resto è legato alla moda e al tempo che passa.
Grazie per il commento.
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