venerdì 12 dicembre 2008

Solo per giustizia


In questi giorni di pioggia ho letto, con molta attenzione, il libro di Raffaele Cantone "Solo per giustizia". Lo scenario è lo stesso di Gomorra di Roberto Saviano ma il punto di vista del narratore cambia perchè è un magistrato che, questa volta, ci guida in una realtà che, a tratti, non sembra nemmeno appartenere al mondo occidentale. E' un mondo di sangue e morte, di soprusi e minacce, calunnie e paure. Tutto visto dal cuore dello Stato; i meandri di processi difficili, l'eroismo silenzioso delle forze dell'ordine, il coraggio di persone comuni. Come Federico Del Prete, sindacalista coraggioso che denunciò, con nomi e cognomi, gli estorsori degli ambulanti, con una determinazione e lucidità che destabilizzò gli stessi magistrati. Federico fu ucciso nella sede del suo sindacato mentre era a telefono. La sua morte comparve su poche righe di giornali locali. Ma si sa, esiste solo quello che i mezzi d'informazione vogliono. E' strano leggere un libro e ritrovarci nomi di paesi così familiari: Aversa, Parete, Giugliano, Mondragone. Ed è ancora più strano pensare e accettare che intorno alle nostre vite "normali" ci sia tanta violenza.
Ancora di più mi sono convinta che la camorra prima di essere un organizzazione criminale è una mentalità, un modus vivendi, una forma mentis. Il contrario della civiltà. Lo dice anche R. Cantone: Da noi non esiste un discrimine preciso tra criminalità comune e organizzata. E non esiste neppure un bianco che confini nitidamente col nero. In mezzo c'è tanto grigio, molto grigio..." . Raffaele Cantone vive da anni, con tutta la sua famiglia, sotto scorta.
(Alcune pagine del libro)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello, Bellisimo!!! Leggere quella che è la vita di coloro che hanno scelto di vivere sentendosi liberi dentro,facendo quello che è giusto per se stessi ma soprattutto per gli altri è stata un'emozione immensa, specie se sai che chi lo fa sacrifca duramente i propri affetti.La libertà di coscienza è un patrimonio personale di grande valore, e Cantone come tanti altri rendono questo valore insuperabile.

ghetti marco ha detto...

IL discrimine tra le due forme criminali che citi,ovvero delinquenti organizzati e altri,sta solo nella gerarchia. Il "cane sciolto" puo' agire se non disturba la cosca,mentre la mafia puo' agire a suo piacere,dando mortali punizioni ai piccoli trasgressori che li infastidiscono. E' vero,non è civilta' questa. Ti saluto con tristezza.

Anonimo ha detto...

Il libro di Cantone chiude un viaggio iniziato con Saviano....
Antonio

Anonimo ha detto...

Il libro è avvilente per chi vive in questa terra... che possiamo fare?
Angela ( Aversa)