Chi è nato da queste parti ha due strade davanti a se: andare via oppure restare sapendo di dover vivere una sconfitta. Due scelte difficili e drammatiche. Se vai via devi dire addio ai colori e ai profumi della tua terra, ai ricordi dell'infanzia e a tutto quello che è racchiuso in una sola poetica parola: radici. Le radici che tengono fermo il terreno, che permettono di stare in piedi, che sono così forti che alzano l'asfalto, che restano li a seccare anche se tu vai via. Se resti, devi subire ogni giorno un torto, devi sopravvivere invece che vivere, devi lottare e perdere sempre e urlare in un mondo di sordi. Nascere qui è come nascere in un paese in guerra, ci si abitua alle macerie e ai morti per strada, alle battaglie ai nemici e al caos. Ci si abitua. Intanto le radici si allargano, si espandono, si stringono tra di loro e si resta. Perchè andarsene è come arrendersi, è come lasciare la tua casa ai nemici, un parente malato a un estraneo. E' masochismo meridionale? Provincialismo patetico del sud? Non lo so, ma io ho deciso di restare.
venerdì 19 marzo 2010
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1 commento:
Grazie per l'attenzione che come sempre mi dimostri. Studiero' il tuo post e cerchero' di essere all'altezza. Ora sono sotto antibiotico per un focolaio polmonare e sono opaco su tutta la linea mentale e fisico. Buona resistenza civile.
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