"L'Italia ha una caratteristica che in genere, quando raccontano di noi, non viene riportata: l'Italia è un Paese cattivo. Molto cattivo. Perché è un Paese dove è difficile realizzarsi, dove il diritto sembra un privilegio". Cosi scrive Roberto Saviano, oggi su "La Repubblica". Un articolo che, come sempre, costringe a fermarsi a pensare. Ogni parola è il racconto di chi ha il Sud dentro, di chi si sforza di farlo capire, giacchè è cosi difficile cambiarlo. E' vero: " nessuno può isolare il momento esatto in cui Dostoevskij o Tolstoj hanno modificato, indirizzato o semplicemente suggestionato il pensiero umano. Non è che un mese dopo l'uscita dei loro scritti qualcosa immediatamente sia cambiato. Nessuno può dire quale sia il peso reale della Metamorfosi di Kafka oppure delle parole di Ovidio. Nessuno può dire quanto abbiano reso migliori o peggiori o indifferenti gli esseri umani. " E' vero, ed ancora più vero nella mia terra dove le parole si scontrano ogni giorno con una barriera durissima di errori, di storture, di rese. Cosi conclude Roberto : "Molti chiedono a chi si pone contro le organizzazioni criminali perché lo faccia. C'è un corridore, un atleta, un recordman dei cento metri, a cui hanno chiesto una volta perché avesse deciso di correre. E la sua risposta è la risposta che io do a me stesso e a chi ogni volta mi chiede perché mi occupi di certi temi e perché continui a vivere questa vita infernale. A questo corridore chiesero: "Ma perché corri?" E lui rispose: "Perché io corro? ... perché tu ti sei fermato?".
Vi consiglio di leggere tutto l'articolo.
3 commenti:
Perchè ti sei fermato? Dice la fine del post. Io rispondo, si sono fermati, (alcuni che correvano e non in modo metaforico, ma erano veri atleti, guardati come esempi da moltissimi)perchè hanno avuto un posto in parlamento, specie con il partito del premier. Quello giusto, che " ama", mentre gli altri " odiano", mentre lui sparge insulti a go-go, specie se sei uno preposto al rispetto della legge. Imbarbarimento del linguaggio, che accompagna l'imbarbarimento dei costumi. Dove è finita la coscienza dei cittadini che osannano il premier? Perduta tra un Grande Fratello e un TG1 da manuale?Saluti Graziella.
UN AUGURIO DI BUONA PASQUA A TE GRAZIELLA E AI TUOI LETTORI.
Anche se sono giorni difficili, per ognuno di noi, in ogni cuore, vi è apprensione per qualcosa, in ogni mente umana, si annidano problemi, di generi diversi, salute, lavoro, sono mediamente i principali, ma ognuno di noi porta una croce simbolica, sia esso credente, o laico come me. A tutti comunque un sincero augurio di serenita' e pace interiore. Marco Ghetti.
Ricambio, con un po di ritardo (sono stata senza connessione). gli auguri a Marco. E' vero ognuno di noi ha la sua croce simbolica da portare sulle spalle, io ho pensato alla mia e a quella di un paio di persone care.
Auguri a tutti di serenità.
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