sabato 4 aprile 2009

Idiocracy

Il film Idiocracy narra la storia di un militare, Joe, che rappresentando l'uomo medio americano, viene scelto, insieme a una prostituta, come cavia per un esperimento di ibernazione. Qualcosa va storto e i due si svegliano nel 2505. Lo scenario che Joe trova è impressionante; un mondo sommerso dai rifiuti e abitato da uomini il cui quoziente d'intelligenza è bassissimo. L'abitudine a non pensare più, a non leggere, ha generato un processo d'involuzione umana, unico nella storia. La frase che gli "idioti" ripetono spesso nel film è: a me piacciono i soldi! e il loro è un mondo fatto di consumi inconsapevoli e messaggi pubblicitari. Joe scopre che non esiste più l'acqua: al suo posto una bibita energetica che disseta ma che fa morire ogni tipo di pianta, nessuno si ricorda più a cosa serve l'acqua. Il film ha lo stile di un serial americano, i colori di un cartone animato, e spesso cade nella banalità, ma ci sono alcune scene che lo riscattano. Come quella finale in cui si vede la storia contemporanea vista dal futuro : Charlie Chaplin capo dei nazisti in un mondo di dinosauri e l'America liberatrice. Nessuno ha più la capacità di usare la testa e gli uomini di potere, idioti più degli idioti, sono puttanieri che governano un umanità alla deriva.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

L'idea di scrivere un soggetto per un film così, ce l'ho avuta nascosta in me per molti anni.Pensare che l'abbiano scritta e realizzata m'inorgoglisce e mi ferisce. Se vado a protestare alla SIAE, qualcuno mi crederà? :)

Roberto

ectobius ha detto...

Il processo è già iniziato... e da tempo. In buona parte ci siamo già.
Credete davvero che ci vorranno dei secoli perché si arrivi a quanto descritto nel film?

ghetti marco ha detto...

Un altro caso dove la realta' superera' la fantasia molto presto. Buona Domenica Della Palma.

ghetti marco ha detto...

L'idiozia umana si mostra in varie forme, una direi abberrante l'ho letta oggi, penso che ti sia nota. Il giornalista di TeleJato Pino Maniaci, in prima linea ad informare sulle vicende di mafia, è stato rinviato a giudizio per non possedere l'iscrizione all'albo dei giornalisti, come stabilito dal cavalier Benito Mussolini nel 1925. Penso che in un'Italia repubblicana da 60 anni il tempo per cambiare una legge del regime fascista, che aveva il compito di tenere sotto controllo i giornalisti, era una necessita'democratica. Ma non è stata sentita dai nostri rappresentanti politici e partitici. Ora si vuole colpire una persona che mette il suo ONORE contro la societa' del disonore, LA MAFIA. Penso meriti tutto il nostro interesse la vicenda, NON LASCIAMOLO SOLO. Saluti a tutti.

Maria Grazia Mazzoni ha detto...

Per Marco
Pino Maniaci è fuorilegge semplicemente perchè è fuori dal gregge. Ieri ho visto il buon Fede che intervistava il direttore di uno di quei giornali casertani di cui ha parlato Saviano da Fazio. Fede continua a sostenere che Saviano ha scritto un "romanzo" (ma sa che genere letterario è?) e che è un privilegiato perchè sotto scorta. Non ho parole.
Tutto il nostro sostegno a Pino Maniaci.