domenica 5 aprile 2009

Amori criminali

Ne ho già parlato in questo blog e ripetermi non mi sembra inutile. E' ricominciato su rai tre il programma Amori criminali : " Una vittima ogni tre giorni. Queste sono le cifre di una guerra che si consuma tra le mura di casa: quella della violenza domestica...Lo scorso anno, 142 donne sono morte per mano del proprio marito, compagno o ex compagno" Ogni puntata la storia di una donna, un pugno nello stomaco, una serie di domande senza risposte. Come può un sentimento come l'amore trasformarsi in odio, in una furia omicida? Queste morti hanno sempre una connotazione strana, come se fossero omicidi di serie B relegati in una sfera provinciale e familiare.Invece sono il segnale di una società che fa acqua da tutte le parti, di un mondo maschile che fa fatica ad accettare una donna che può avere anche la libertà di dire no.

7 commenti:

ectobius ha detto...

Il tema è decisamente complesso e coinvolge molteplici aspetti delle società moderne. Molti di questi delitti, infatti, sono il frutto della disperante solitudine di molte famiglie condizionata dalla dinamica dei valori oggi dominanti.
Per capire si dovrebbe procedere affondando il coltello profondamente nel corpo sociale, e invece cosa si fa?
Spettacolo!
Si appronta lo spettacolo, si descrive il fatto di cronaca, si stuzzica il pubblico con particolari raccapriccianti aiutandosi con plastici... si intervista:
“Lei perdonerebbe?”.
“No, IO NON PERDONO!”.
Infine il solito sociologo e lo psicologo.
A loro viene affidato il compito, subdolo, di tranquillizzare, riportare alla normalità ufficiale spiegando la patologia comportamentale.
Il caso viene sfruttato finché stuzzica e infine viene archiviato con spiegazioni da accidente individuale. Sbiadisce così, fino a scomparire, la diffusa sensazione della condizione tragica delle famiglie e dei sempre più complessi rapporti tra gli individui, con buona pace degli assetti sociale e di potere...
Tranquilli!
Siamo nella normalità... tutto è sempre successo e lo spettacolo può continuare porta a porta.

Maria Grazia Mazzoni ha detto...

per ectobius
la tua analisi, precisa e vera, contiene tutte le facce di questa società che sta perdendo aderenza con la realtà, perchè tutto pare debba capitare solo agli altri... su un lontano ipotetico palcoscenico.

Anonimo ha detto...

veramente complimenti per il lavoro.
veloce,coinvolgente,che ti lega alla poltrona senza
tentazioni di eventuali zapping.

unico neo, la musica avvolte troppo alta sovrasta i
commenti o le ricostruzioni facendo perdere il filo.

grazie per lo spazio ancora auguri

orazio.chiara

ghetti marco ha detto...

Non ho mai visto il programma, come non vedo poi gli altri, ma ascolto i TG, oramai sono tutta cronaca nera, quindi queste notizie prevalgono sul resto. Penso che le ragioni come dice ectobius siano, certamente sono complesse. Queste sconfitte hanno molte ragioni. Tra le primissime vi è la pochezza mentale di molti uomini, che non sanno essere uomini, nel vero senso della parola. Ovvero esseri intelligenti, razionali, che sanno instaurare un rapporto con le loro donne, fatta di tante sfaccettature, come la complicita', la comprensione ecc... Si sentono i padroni perchè non hanno le capacita' di porsi in altro modo, non riescono a confrontarsi alla pari con la donna, portandola ad amarli perchè lo meritano, perchè hanno raggiunto il cuore, il cervello della donna. Quando la situazione degenera, il padrone uomo, ha un crollo psicologico, si sente inferiore, allora diviene violento, perchè pensa che con la violenza possa lavare la sua inferiorita'. Altra colpa va attribuita alla legge. Se una donna denuncia, quale protezione le danno? Ci sono stati casi di denunce, poi nessun intervento, fino all'omicidio avvenuto. Chi ricorda il caso Delfino, dopo la prima donna, ha ucciso anche la seconda. Penso che ogni altro commento sia superfluo. Solidarieta' ai terremotati dell'Abruzzo, ora sono in buone mani, Bertolaso, Berlusconi sono gia' li', avranno un trattamento stile Emergenza rifiuti, ci saranno buoni affari, ma non per tutti, magari solo per i soliti. saluti.

Maria Grazia Mazzoni ha detto...

caro Marco
niente polemiche oggi.
Gli interessi, i soldi, gli intrighi, gli egoismi. Basta un soffio di vento...

Anonimo ha detto...

"Amore criminale" non è un banale film -documentario che approfondice un fatto di cronaca nera servendosi di una tecnica narrativa avvincente. E' un programma di grande utilità sociale perchè squarcia il vergognoso velo di silenzio che da sempre occulta la piaga dei maltrattamenti in famiglia.

"Amore criminale" ha il grande merito di descrivere con chiarezza le modalità con cui si manifesta e sviluppa l'odioso fenomeno della violenza domestica e con ciò dà a tutti l'opportunità di riconoscere la violenza endofamiliare quando viene posta in essere. Mette in guardia sulle conseguenze devastanti che provoca il maltrattamento domestico, anche quando (fortunatamente) non culmina in un omicidio.Ci fa indignare per il comportamento del maltrattante- carnefice. Ci invita a guardare alla vittima con solidarietà. Può aiutare le persone che subiscono violenza domestica a rendersi conto della ingiustizia dei comportamenti di cui sono oggetto e a reagire. Può incentivare i conoscenti della persona maltrattata a non voltarsi dall'altra parte perchè "I panni sporchi si lavano in casa"," "Tra moglie e marito non mettere il dito", "E' colpa della vittima che ha scelto un partner violento o non lo lascia subito".

Complimenti agli autori della trasmissione.

"Amore criminale" è un programma che va visto.

stefy ha detto...

ciao,innanzitutto complimenti x il programma xchè è importante continuare a parlare di questi tragici vissuti andando oltre la spettacolarizzazione degli eventi e purtroppo è uno dei tanti temi che oggi nella nostra società si stà divulgando notevolmente.io lavoro come educatrice prof.le in una Casa Rifugio in Bari per donne e minori vittime di violenza e guardare negli occhi il terrore di queste donne e dei loro figli è terribile.non bisogna far finta che queste realtà non esistano o che coinvolgano solo alcuni ceti sociali,invece sono intorno a noi e ovunque,ben venga che se ne parli e si agisca.mi rivolgo a tutte le donne:non abbiate paura,non siete sole,ci sono centri antiviolenza e case rifugio a cui potete rivolgervi e dove troverte aiuto e anonimato,non abbiate paura di denunciare chi vi fà del male,chi non vi ama o cque è solo un amore malato!grazie.