A me la politica non piace. Non mi piacciono le astrazioni perché sono per le cose concrete, quelle che, in qualche modo,ci migliorano la qualità della vita. La politica ti confonde le idee, ti allontana dalla realtà, annulla il senso critico soprattutto quando non è più un’ideologia. La politica è anche un po’ anacronistica; destra, sinistra, centro non hanno più ragione di esistere.
A ogni elezione ci si aspetta che il meglio debba venire, che il cambiamento sia dietro l’angolo.Ma non è mai cosi, e non è nemmeno facile capirlo, perché solo il passare del tempo da la giusta percezione della realtà.Nessuno è orgoglioso di Aversa , nessuno è fiero di questa città. E quante destre e sinistre sono passate di qui? Tutti notano che la città vive in mezzo a cartacce e rifiuti di ogni genere, che il traffico è caotico, non controllato, anarchico. Dopo anni, il Jazz Club Lennie Tristano non è riuscito ad avere una sede adeguata alla sua importanza, non ci sono mai i soldi per questo fiore all’occhiello della città , il centro storico è abbandonato, la casa di Domenico Cimarosa è un vecchio rudere, il parco Pozzi continua ad essere violentato con interventi inutili senza che nessuno possa goderselo in santa pace, l’isola pedonale , che nelle altre città è un’abitudine vecchia e consolidata, qui è un lusso di qualche sabato e domenica. Questa è una zona franca dove tutti possono fare tutto, qui viene alimentata solo la cultura dell’arroganza e della sopraffazione. Insomma, per non cadere in luoghi comuni, è migliorata la qualità della vita in questa città? Credo di no. E le colpe non sono di un singolo individuo, o di un singolo partito. Tutti sono colpevoli. Altro che gazebo elettorali in via Roma sommersa nei volantini di pubblicità elettorale gettati a terra senza pudore! Altro che politica e ideologie. La politica è un’arte nobile e si coltiva in città pulite, sicure e vivibili da tutti .
A ogni elezione ci si aspetta che il meglio debba venire, che il cambiamento sia dietro l’angolo.Ma non è mai cosi, e non è nemmeno facile capirlo, perché solo il passare del tempo da la giusta percezione della realtà.Nessuno è orgoglioso di Aversa , nessuno è fiero di questa città. E quante destre e sinistre sono passate di qui? Tutti notano che la città vive in mezzo a cartacce e rifiuti di ogni genere, che il traffico è caotico, non controllato, anarchico. Dopo anni, il Jazz Club Lennie Tristano non è riuscito ad avere una sede adeguata alla sua importanza, non ci sono mai i soldi per questo fiore all’occhiello della città , il centro storico è abbandonato, la casa di Domenico Cimarosa è un vecchio rudere, il parco Pozzi continua ad essere violentato con interventi inutili senza che nessuno possa goderselo in santa pace, l’isola pedonale , che nelle altre città è un’abitudine vecchia e consolidata, qui è un lusso di qualche sabato e domenica. Questa è una zona franca dove tutti possono fare tutto, qui viene alimentata solo la cultura dell’arroganza e della sopraffazione. Insomma, per non cadere in luoghi comuni, è migliorata la qualità della vita in questa città? Credo di no. E le colpe non sono di un singolo individuo, o di un singolo partito. Tutti sono colpevoli. Altro che gazebo elettorali in via Roma sommersa nei volantini di pubblicità elettorale gettati a terra senza pudore! Altro che politica e ideologie. La politica è un’arte nobile e si coltiva in città pulite, sicure e vivibili da tutti .
2 commenti:
Non ci sto. Noi siamo politica, senza non saremmo! La nostra vita è "politica", intesa nel suo vero significato di "teoria e pratica del governo degli stati".
Tu, cara Gabriella, da questo blog fai politica, o almeno quella parte di essa che andrebbe concretizzata con la partecipazione di tutti coloro che la condividono ... e così dovrebbe nascere il "partito".
Non come oggi accade che con il termine "partito" si intende una lobby affaristica senza altra ideologia se non quella del potere e del denaro. E questo è un fenomeno diffuso in tutto il nostro Paese. Ma forse qui è più evidente : una nomenkòatura inesistente o completamente asservita al "business pro domo sua", una dicotomia profonda tra politica e cultura, la furbizia del singolo, retaggio atavico, con la evidente conseguenza che "in un paese di furbi, muore il paese", una storica capacità all'adattamento, trasformatasi nel tempo da virtù in difetto, e chi più ne ha ...
Poi dici che nessun cittadino, aggiungerei "consapevole", è fiero di questa città : fuori di ogni polemica, ma di cosa andare fieri?
Invito chiunque abbia avuto la pazienza di leggermi fin qui a farmelo sapere : proverò a farmi una ragione per continuare ad abitare, mio malgrado, in questa "città"!
Caro Roberto
il post di Aversa e la politica ha suscitato reazioni e polemiche che non mi aspettavo.
Forse sono stata infelice nell'esposizione, ma io volevo solo dire che bisogna avere il coraggio di ammettere che ad Aversa tutto ciò che è nobile non esiste più. Altrimenti non si giustificherebbe tanto degrado ad ogni livello.Ho avuto molte e-mail in difesa della politica,discussioni sulla sua concretezza e così via. A me della politica e del suo senso ATTUALE non me ne frega niente. Io guardo alla realtà, al quotidiano....il resto sono chiacchiere.
Grazie del commento, sempre gradito.
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