domenica 27 aprile 2008

La questione meridionale


Sui banchi di scuola tutti abbiamo sentito parlare della Questione meridionale. L’abbiamo studiata come un fatto estraneo, quasi una realtà fuori dalla nostra quotidianità. Sembrava un problema legato storicamente all’unità d’Italia, al fenomeno del brigantaggio, alle famose inchieste di Antonio Gramsci e Gaetano Salvemini il quale riteneva l’industrializzazione estranea alla vocazione agricola del sud ( e in fondo non aveva torto) Si pensava che quella era una realtà, che l’unità politica della nazione, avrebbe fatto dimenticare nel giro di qualche decennio. Non è stato così. La questione, in questo nuovo millennio, è più attuale che mai. Oggi ci poniamo le stesse domande di allora. Che cosa ci rende così diversi da un cittadino del nord? Perché nelle nostre calde terre è tutto così difficile?
La lega di Bossi e il suo successo nelle ultime elezioni hanno messo il dito nella piaga. Il suo è rimasto l’unico vero partito italiano, e nelle sue fila si trovano persone del nord agguerrite e decisissime a difendere la loro terra, il loro successo economico, il loro benessere, la loro sicurezza. Il nostro Sud, invece, la nostra bellissima terra, dopo secoli, è ancora qui disorientata e in balia del politico disonesto di turno. Giovedì scorso la trasmissione Annozero, si è occupata della nostra zona, dell’agro aversano e di Casal di Principe. Il viaggio è iniziato dal libro di Roberto Saviano che ci ha resi tristemente famosi in tutto il mondo, e ha percorso strade familiari, paesi conosciuti. Per non perdersi nei meandri delle cause-effetto credo che i punti fondamentali di questa nuova questione meridionale siano i seguenti : l’assenza della stampa nazionale, che per troppi anni ha evitato di parlare di certe realtà, e l’ errore dei figli di questa terra, che hanno sminuito il problema camorra non accorgendosi che la parte più drammatica di questa forma criminale è la mentalità che ti abitua ad avere: una cultura violenta, della sopraffazione. Il contrario della civiltà. Ci potranno essere altri mille processi Spartacus, ma non serviranno a niente se chi resta fuori non cambia modus vivendi.
Stendhal scrisse: "L’uomo del sud vive con poco e in un paese di abbondanza; l’uomo del nord consuma molto in un paese sterile; l’uno tende al riposo, l’altro al movimento…il clima fortifica le passioni ..al sud vi si trova una maggiore originalità, un genio più naturale." Forse per questo abbiamo perso questa battaglia; le passioni, la fantasia, "il genio naturale" oggi servono a poco.
ps: la foto di Luigi Caterino è "L'aquilone" e i fori sono colpi di proiettili....


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao
bello il tuo post. Io sono nata a Lusciano e vivo da diversi anni a Milano, dove ovviamente mi sono trasferita per lavoro.
Mi piace leggere post così accorati sulla mia terra, mi sembra di essere meno "sola" però quando poi ci penso un po' su mi dico che non dovrebbe essere questo l'attaggiamento con il quale dobbiamo prendere il problema. Rimandare il tutto ad una condizione sociologica e storica, ci fa partire già come mezzi perdenti. E la battaglia è già abbastanza tosta per partire demoralizzati. In secondo luogo, conosco un po' di gente che ha votato Lega e ti posso assicurare che non sono i nordici puri e duri ma gente immigrata che vuole mantene r il benessere che ha. La ricetta che ahnno trovato è a dir poco discutibile ma la motivazione può essere compresa. Hanno poco ma se lo vogliono temere, vedono negli immigrati un problema, non un'opportunità e quindi si sentono minacciati.
La ricetta il sud non l'ha ancora trovata NESSUNO o meglio forse non ci accorgiamo noi, perchè credo che non ci sia una sola soluzione ma diverse e che anche se in piccoli contesti siano già applicate qua e là.
Che comuqnue la nostra terra sia difficile, dove la qualità della vita è assolutamente inesistente è vero e solo chi ci ha vissuto e ci vive può capire. Avrei tante cose da dire ma poi magari divento logorroica. Una cosa è certa, non gliene frega noiente a nessuno se la Campania e Terra di lavoro versano in queste condizioni. QUindi l'unica via possibile che itravedo, forse, è trovare dentor di noi la motivazione e la dignità per rissolevarsi.
Ciao
Clio

Anonimo ha detto...

La caduta dello Psicobuffone


Due sono i fatti rimarcabili delle recenti elezioni pilitiche italiane.
La definitiva caduta del muro di Berlino padano. Anche il Nord ha (finalmente) cominciato a ragionare su base etnica abbandonando le defunte ideologie del secolo scorso.
La Padania, un paese normale e identitario.

L’altro fatto, incontrovertibile, è la sconfitta del “grillismo” incredibilmente rivelatosi il più grande alleato di Berlusconi.
Le bugie, la partigianeria, la disinformazione sparse dal “comico” genovese rappresentano il perfetto paradigma del più insulso “politicamente corretto” inscenato dalla Casta.
La lista degli orrori è lunga.
Si può cominciare dal “digitale terrestre”.
Il capocomico ha demonizzato questa tecnologia occultando il semplice fatto che essa, moltiplicando i canali disponibili, favorisce la libertà e la democrazia. Invece lui in malafede si è incaponito contro Emilio Fede direttore di UNO delle migliaia di canali disponibili. Come se la gente non disponesse di testa e telecomando per scegliere.
Altra mistificazione, la battaglia per l’abolizione delle province e delle comunità montane. Il suo scopo è solo di abolire le assemblee DEMOCRATICAMENTE ELETTE non la mastodontica burocrazia inefficiente inispecie al Sud e nelle regioni “rosse”. Tanto è vero che l’idea è immediatamente stata ripresa dal Nano di Plastica il quale, più onestamente, ha ammesso che le burocrazie inadempienti delle province (e relativi costi) non sarebbero state soppresse ma semplicemente allocate ad altri enti. In questo modo non è vero che lo stato risparmierebbe 10 miliardi di euro ma forse probabilmente non più di 100-200 milioni per anno.

E della legge elettorale che dire?
Dopo avere insultato e calunniato con insistenza la riforma Calderoli ora scopriamo che la legge funziona.
Prodi non aveva la maggioranza al senato semplicemente perché non aveva vinto.
Nel primo post dopo le elezioni lo psicobuffone si è lamentato dell’esclusione dei “precari” e ecologisti.
Non dovrebbe invece lui esserne contento della riduzione del numero dei partiti? E per il risparmio del finanziamento ai loro organi di stampa? La “liberazione” dalla “Casta dei giornali” partendo dal Manifesto e Liberazione.
“Uolter” bramava uno “sbarramento” al 5% per togliere di mezzo partiti identitari e sinistra radicale e scampare i privilegi della città di cui è stato sindaco. E’ bastata una soglia al 4% del vituperato “porcellum” per portare l’italia avanti di un secolo.
Voleva lo svecchiamento della politica e “ripartire dai giovani”? La Lega Nord ha portato a Roma un sacco di giovani ed il suo gruppo ha forse l’età media più bassa di tutti.
Sono rimasti fuori gli “ecologisti” dal parlamento.
Ma che razza di ecologia poi?
Di quella che si oppone alle tratte TAV in Padania ma sta nel COMITATO PROMOTORE della TAV nel Sud.
Avete letto bene.
La ridicola organizzazione “ambientalista” denominata Legambiente fa parte del comitato Sì-Tav per la inutile linea veloce Napoli-Bari, probabilmente intasca qualche rivolo del mare di tangenti connesse a tale opera.
Sembra che anche il nostro eroe abbia preso dei denari per accanirsi SOLO con la tratta Torino-Lione e le grandi opere a Nord di Firenze. In quanto, nelle regioni meridionali, lo stato “antifascista” e “multiculturale” non può esimersi dall'elargire quattrini negli appalti, il modo di foraggiare il VERO potere ivi vigente.
Dopodiché dichiarare che “Malpensa è una cattedrale nel deserto” perché non ha infrastrutture di collegamento.

La litania grillesca contro i “condannati in parlamento” è stupidamente pericolosa per la democrazia in almeno due aspetti: in primo luogo perchè accumuna i veri reati (omicidio, corruzione) con i reati di opinione (vilipendio al tricolore) (1), INACCETTABILE in uno stato liberale. In secondo luogo perché in tale modo si darebbe un potere “ex norma” alla magistratura, la casta togata dei fankazzisti, non eletti da nessuno. A guisa dell’ex Unione Sovietica. Con di Pietro lo psicobuffone condivide uno perfido giustizialismo strabico da repubblica stalinista delle banane.
Questo ci dice molto sull’autenticità democratica di tali personaggi
Beppe Grillo rappresenta la perfetta incarnazione dell’ignoranza democratica, del pressapochismo, del razzismo ideologico dell’italiano medio di sinistra. Come buona parte dei suoi blogger. Quelli naturalmente che non sono finti navigatori da lui prezzolati o da suoi amici per riempire le “gradinate” del blog a fare il tifo per le fesserie che propugna.

Tuttavia non tutto il male viene per nuocere.
Con il suo spregiudicato atteggiamento a favore dell’astensione ha di fatto garantito la piena vittoria dello “psiconano”. Altrimenti sarebbe stato probabilmente un “pareggio” (al senato).
Di più.
A due giorni dalle urne se ne è pentito del “non voto” ed ha disperatamente cercato di suggerire il voto a Di Pietro (post “100 e non più 100”). In questo modo favorendo il voto “utile” al PD-IDV da parte dell’estrema sinistra col barilante risultato di cancellare i comunisti dal parlamento.

Grillo ha anteposto le sue ambizioni economiche personali agli interessi dei poveracci che lo seguono devotamente, portandoli verso il baratro. Da buon pifferaio magico quale è.
Non gli è bastato.
Dopo le votazioni ha raggiunto e superato il limite del grottesco provando a impadronirsi dell’astensionismo, delle schede bianche e nulle (post: comunicato politico numero 8). Cercando pietosamente di spacciare come “antipolitica” fenomeni del tutto fisiologici nella democrazia rappresentativa e assai differenti tra loro. Sicchè, mentre le schede bianche o nulle possono essere realmente forme di protesta ma causata da qualunque motivazione, l’astensionismo è in buona parte dovuto a cause di FORZA MAGGIORE. In altre parole una certa parte dell’elettorato non è fisicamente in grado di raggiungere il proprio seggio. Si tratta in particolare di ammalati, anziani e disabili o semplicemente persone in viaggio di lavoro o di piacere in quei giorni.
Neanche il peggior Pannella, tra i buffoni, si era ridotto a tanto.

Ha organizzato il “vday2” sulla “libertà di informazione”.
Non certo il tipo di libertà che consentirebbe di pubblicare, centesimo per centesimo, i bilanci segreti (!) dei sindacati e del quirinale, oppure di sapere per quale motivo raccogliere le impronte digitali degli immigrati clandestini è lesivo della dignità umana mentre costringere le donne a girane con il braccialetto “antistupro” non lo sarebbe. Oppure ancora di spiegarci perché certe italianissime popolazioni meridionali protestino veementemente contro le discariche regolari progettate dello stato, NON contro la miriade di pericolosi immondezzai illegali gestiti dalle mafie.
Un brutto giorno la buffa tragedia della politica italiana si è trasformata nella tragica farsa di un comico miliardario malamente in cerca di spettatori per i suoi spettacoli.

F. Maurizio Blondet

1) Moltissimi dei reati d’opinione vigenti in italia ricadono sotto il codice Rocco, un codice FASCISTA mai abolito dalla casta cattocomunista a garanzia del propria immonda egemonia. Dimostrando che la vera dicotomia è “casta-dell’unità-nazionale”-“cittadini-onesti” NON “destra-sinistra”.

Maria Grazia Mazzoni ha detto...

Gazie a clio1 che mi auguro legga questa risposta al suo commento.
Le tue parole contengono un atteggiamento accorato, intelligente e realista.


grazie anche all'autore della caduta dello pscicobuffone.
Ho letto con molto interesse.

Anonimo ha detto...

Grazie a te gabriella per la pazienza di leggere.
E' molto interessante il tuo blog.
Mi piacerebbe sapere quanti anni hai, se ti va.
Ciao
Clio