Quando, alcuni giorni fa, alla Corte di Assisi di Napoli durante il processo Spartacus il difensore di due camorristi presentava un'istanza di suspicione ( sospetto che i giudici possano essere influenzati dall'opinione pubblica) perchè " il presunto romanziere" Roberto Saviano , la giornalista del " Il Mattino" Rosaria Capacchione e il magistrato Raffaele Cantone , avrebbero con le loro opere influenzato i giudici, mi aspettavo che l'opinione pubblica, i mass media e la politica gridassero allo scandalo. E invece no. Ci sono degli avvenimenti che apparentemente non cambiano il corso della storia ma che possono essere dei punti di svolta silenti e imprevedibili. E' il caso di questo proclama che, nascondendosi dietro la sua leggittimità dimostra , ancora una volta , come per la giustizia italiana il rapporto vittima carnefice è facilmente intercambiabile.Onore a quei giornalisti che hanno condannato questo gravissimo episodio.Condanna senza appello per chi, come sempre, ha fatto finta di niente.
a questo indirizzo l'articolo di Giorgio Bocca su L'espresso
http://www.italysoft.com/news/l-espresso.html
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