sabato 31 maggio 2008

Pubblico il commento di Paola:
Noi napoletani siamo sempre stati orgogliosi della nostra “colorita” reputazione, abbiamo sempre difeso con quel piglio superbo la nostra lingua, i nostri proverbi, ostentando la musicalità aggressiva dei nostri accenti. Ci siamo sempre difesi col sole, le chiacchiere, la filosofia spicciola…sì, un popolo dal carattere aggressivo, ma in fondo creativo, verace, “patetico”, che sa vivere con trasporto emotivo come nessun altro è in grado do fare. Insomma, i nostri bei cari luoghi comuni…ecco, ora niente di tutto questo ci possiamo più permettere. La nostra superficialità di popolo allegro e solare non poteva venir fuori in modo peggiore. No, io non ho più il coraggio di pronunciare neanche più mezza parola in napoletano, neanche un mezzo detto di fronte agli altri italiani, neanche una minima esibizione della nostra tanto compianta cultura popolare, perché ogni distratto abbandono e ogni allusione a una Napoli che non esiste più (da chissà ormai quanto tempo) mi mette enormemente in imbarazzo. Non c’è più spazio per le simpatiche parodie, per le ironie che in fondo ci assolvevano. Tutto questo è diventato odioso perfino a me che in questa terra ci sono nata. Ora nessuno vuole più sentirci e i luoghi comuni che ci caratterizzavano prendono forma in un unico desolante scenario: l’immondizia. Il quotidiano francese Liberation ci ha giustamente attaccato e lo ha fatto decostruendo il nostro linguaggio, il nostro romanticismo intriso di sospiri, per cui la morte simbolica di fronte a un’ impareggiabile bellezza diventa una morte fin troppo reale ( vedi Napoli e poi MARCISCI), fatta di putredine e abbandono. Solo il tempo (decenni? secoli?) potrà cancellare un’immagine così scomoda, l’immagine della sporcizia di cui niente è più pervasivo e imbarazzante. E quando e se Napoli rinascerà, allora anche l’immondizia avrà il suo bel divertente proverbio. Ma ora taccia la nostra cara gioiosa e spensierata saggezza popolare.
Paola

3 commenti:

jovenal ha detto...

Oddio. No, non è possibile.

jovenal ha detto...

Napoli è l'ombelico d'italia, che è la spina dentro il mediterraneo, il punto di inizio della cucitura dei 4 emisferi, il punto cardinale a ponente di questa linea, e Napoli è il suo ombelico.
Nessun cumulo di immondizia può coprire un culmine simile; non c'è putrefazione, napoli, proprio ora che avviene l'abuso. Adesso che i cani circondano la tua femmina, non è finita, non farla finire.
Provo a pensare a cosa posso fare.

Bom dia.

jovenal ha detto...

Forse non hai considerato cosa è la più patetica delle condizioni umane, quella dotata del maggior dolore e del maggior colore: sappi che è l'eroismo, che non è un'essenza né un vestito e nemmeno un ruolo; piuttosto, è un dovere, un atto, quello che si fa.
Considera quindi che questo atto, quando non è singolare ma è di un popolo, quando quindi è tuo, napoli — che sei tutta una, come tutte le città ma nel modo più completo che qui solo tu [nostro ombelico] sai essere — è la più grande delle testimonianze di umanità civile. E per questo tutto il resto delle tue smorfie, io credo ti verrà assolto.