mercoledì 7 maggio 2008

La discarica "arredata"










Entrata principale Parco Pozzi(AVERSA)

La gestione della cosa pubblica non è fatta per noi. Qualche esempio: ad Aversa si cambia il volto dell’unico spazio verde esistente in città, il parco Pozzi, trasformandolo in un cantiere, e si tenta di fare una ridicola pista ciclabile (via Filippo Saporito) che per essere tinteggiata di rosso è da mesi impercorribile. Però bisogna ammirare la precisione degli addetti ai lavori di questa pseudo pista: per ottenere linee perfettamente diritte, prima di tinteggiarla, hanno delimitato lo spazio interessato di nastro adesivo. Finito il lavoro i “pignoli ” operai hanno abbandonato per terra o nei cestini (che educati!) un mare di guanti e nastri , ed ora la pista è bella, rossa , ma con nastri sparsi ovunque e con i cestini mai svuotati dai residui edili. Panchine nuove, cestini nuovi in una discarica. Vogliamo riparlare delle aere standard che il comune dovrebbe gestire? Quella accanto al Castello Aragonese è da dieci anni in rifacimento. Ora è ancora chiusa con transenne rotte che da mesi occupano un intero marciapiede costringendo i pedoni a camminare per strada.. Ma la vera genialità è stata un'altra; in un degrado totale, con l’erba che sta invadendo tutti gli spazi, cartacce ovunque, si sono installati ( reggetevi forte) gli irrigatori automatici . Ovviamente sono stati montati male e in via A. D’Aragona, ieri, l’acqua scorreva dappertutto tranne che nell’erba. Una domanda al Comune e a chi lo rappresenta; lo sapete che al mondo, ogni anno 4 milioni di uomini donne e bambini muoiono per malattie legate alla carenza di acqua? Pensateci, un attimo solo, quando decidete di azionarli quei ridicoli irrigatori. E prima di arredare questa discarica pensate alla raccolta differenziata che i cittadini invocano da mesi. Nella gestione della cosa pubblica bisogna avere delle priorità.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

grande graziella!!!
e pensare che volevo portare mia figlia a parco pozzi e mi chiedevo come fosse...beh, mi è passata la curiosità!

Anonimo ha detto...

Sono negli ultimi tempi un lettore della Mazzoni di cui condivido analisi, spesso "spietate" di spaccati della sociale a tutti i livelli. Ho letto quindi anche ciò che ha scritto x il Parco Pozzi: è la realtà. Attenzione però a non fare del puro e gratuito disfattismo così come fa alek. La Mazzoni, ripeto,è brava a fare il suo mestiere e fa bene così per così facedo, può rappresentare una spina nel fianco agli amministratori, in questo caso , locali, ma la Mazzoni ed anche il sig. Alek devono sapere che un conto è fare un lavoro privato ed un altro conto fare un lavoro pubblico in un paese del sud e con emergenza(?)(forse è meglio dire ordimaria problematica) dei rifiuti,che pure ha contribuito a parere mio alla cattiva qualità dei lavori finiti. Ed allora concludendo finiamola di piangerci addosso: siamo tutti nella stessa barca; ognuno faccia la sua parte e non del gratuito disfattismo. Grazie e scusate il mio sfogo