Per accorgersi dell’immondizia per terra ci vuole cultura. Per sentire il puzzo delle gomme bruciate nei campi violentati ci vuole cultura. Per rispettare le esigenze di tutti, sani e non, bianchi e neri, donne e uomini, giovani e vecchi, ci vuole cultura. Per apprezzare il bello, per promuoverlo e diffonderlo ci vuole cultura. E la cultura è leggere, è confrontarsi con altri mondi senza supporre che il proprio sia il migliore. La cultura è ascoltare. La cultura è farsi da parte se c’è uno più capace di te. La cultura è abitudine perché l’abitudine ti crea il gusto. E’ non fare i propri interessi che si esauriscono nel giro di qualche anno, ma quelli di più persone perché hanno una durata maggiore. La cultura ti affina la sensibilità, te la educa al rispetto. Ti fa amare la manutenzione invece che la costruzione a tutti i costi. Il verde invece del cemento. La condivisione invece dell’isolamento. La rabbia davanti alle ingiustizie invece della rassegnazione.
Quanti uomini di cultura abbiamo al potere?
Tanti quanti siamo noi che li votiamo ?
2 commenti:
Intervento molto intelligente. Sono pienamente d'accordo con te.
Rossella
Vedo in giro una forte tendenza ad allontanarsi dalla cultura,dalle buone letture,dall'apprendere,per fare spazio sempre di piu' a quello che è invece semplice apparire,magari per creare un moto d'invidia,non per quello che tu sai ,oppure che sei,ma semplicemente per quello che hai,oppure fingi di avere,ma l'importante è ostentare. Cosi' ci avvitiamo in questo circolo vizioso e perverso che contribuisce a creare la situazione attuale.
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