Ho capito perchè a scuola c'insegnano ad odiare la letteratura piuttosto che ad amarla.Perchè contiene delle verità.Il romanzo in questione, scritto da Guy de Maupassant, in pieno ottocento, è sorprendente a tale riguardo. Leggetelo e ne resterete incantati. E' la storia di un giovane francese, che partendo dal nulla arriva molto in alto. Per le sue capacità? assolutamente no. La sua scalata al successo è piena di bassezze, di inganni, di espedienti moralmente condannabili. Eppure senza nessun merito, lui riesce a raggiungere tutti i suoi obiettivi. L'autore ha una tale capacità narrativa che ti sembra sentire il fruscio delle ampie gonne delle dame, il rumore delle carrozze, e l'odore acre di una Parigi appena uscita da una rivoluzione. Le pagine di questo libro contengono una chiara denuncia di una stampa corrotta e bugiarda, legata da stretti interessi economici al mondo politico, che tutela e protegge. Come oggi. Tutto uguale. Le miserie umane sono sempre le stesse, anche dopo anni di guerre terribili, di eccidi, di moti, di vecchie ideologie vestite a nuovo. L'uomo non impara dal passato e le dinamiche sono sempre uguali, perciò il mondo non migliora.
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3 commenti:
Parlare di stampa per me è un invito al quale non so resistere,come mi riesce difficile accettare che persone che hanno in mano un microfono,oppure una "penna",anche se ora si fa' tutto col pc,sprechino Sempre,o quasi sempre questa grande opportunita',che darebbe come giusto la corretta informazione a chi ne fruisce.Invece tutto finisce in un continuo pronarsi davanti all'intervistato,se è poi molto potente non c'è storia,si diviene stomachevolmente accondiscendenti,non si fa' piu' nessuna indagine giornalistica,le notizie vengono prese dalle agenzie,nemmeno verificate,abbiamo la peggior informazione possibile. Esistono ancora giornalisti degni di questo nome,ma sono spesso poco noti,scrivono in giornali di provincia,oppure fanno piccola televisione,come alcune anche al sud che si battono contro la criminalita' organizzata,ma sono tenuti ai margini,mica possiamo farli conoscere al grande pubblico,questi sono liberi,mica si fanno irretire nel giro degli omertosi leccapiedi. Cosi' si inizia e poi si fa' carriera politica,Pionati,Marrazzo,e altri. Che hanno detto o scritto questi di notevole,di utile alla collettivita'? Forse il guadagno migliore è stato perderli,ma tanto prima o poi tornano.
Ricordo i libri di Tiziano Terzani per il quale un giornalista deve vivere in mezzo alle bombe se vuole parlare di una guerra. Egli sorrideva quando qualcuno, avendo fatto un viaggio in India per poche settimane, diceva di conoscere quel paese. Lui in India ci visse, mandò i figli a scuola in quella terra, e alla fine l'amò.
Solo allora si permise di parlarne.
ciao marco
Grazie per aver ricordato "Bel Ami", l'ho sempre ritenuto un gran romanzo di un'attualità che non ha tempo.
Sì, le masse non trattengono l'insegnamento della storia e consentono il ritorno di situazioni già vissute; in compenso quelli che stanno ai vertici di politica, finanza, mercato, beh... questi fanno tesoro eccome del passato, scovano nuovi mezzi per arrivare ai loro scopi cercando di evitare gli errori commessi precedentemente.
Complimenti, per il tuo blog.
Carlotta, Torino
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